Superbonus: il rapporto costi benefici non giustifica l’effetto sui conti pubblici

Tommaso Gavi - Irpef

L'analisi costi benefici non è giustificata dagli effetti espansivi. A pesare di più sono i problemi sui conti pubblici e sull'aumento dei prezzi di settore. Lo evidenzia il Ministro Picchetto Fratin in audizione presso la Commissione Ambiente della Camera. A settembre oltre 3 miliardi di euro di investimenti per i condomini

Superbonus: il rapporto costi benefici non giustifica l'effetto sui conti pubblici

Il superbonus è una norma dai buoni propositi ma l’analisi costi-benefici non è giustificata dagli effetti espansivi.

Pesano di più i problemi creati sui conti pubblici o sull’aumento dei prezzi di settore. Lo evidenzia il Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, nel suo intervento in audizione presso la Commissione Ambiente della Camera dei deputati di questa mattina.

Il ministro ha inoltre riportato alcuni degli ultimi dati ENEA, aggiornati allo scorso 30 settembre 2023. Gli investimenti complessivi ammessi ad agevolazione, che rientrano nel superbonus, ammontano a oltre 88 miliardi di euro.

Gli investimenti da parte dei condomini realizzati nello scorso mese di settembre 2023 fanno registrare importi per oltre 3 miliardi di euro.

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Superbonus: il rapporto costi benefici non giustifica l’effetto sui conti pubblici

Nel corso dell’audizione presso la Commissione Ambiente della Camera dei deputati di oggi, 12 ottobre 2023, il Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin ha fornito alcuni dati sul superbonus e sugli incentivi per l’efficienza energentica.

Picchetto Fratin ha sottolineato che il superbonus è una:

“norma dai tanti buoni propositi ma anche, ad analisi costi-benefici postuma, non giustificata dagli effetti espansivi rispetto ai problemi creati sui conti pubblici o sull’aumento dei prezzi di settore.”

Sono stati quindi sottolineati gli effetti sull’indebitamento netto previsto, aumentato dello 0,7 per cento rispetto agli obiettivi indicati nel DEF, come già sottolineato dal ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, nel corso dell’audizione di martedì scorso.

Il ministro, dopo un’analisi basata sui dati forniti dall’ultimo report dell’ENEA, si è soffermato sulle prospettive future del superbonus e degli altri bonus edilizi.

Come sottolineato, il piano nazionale integrato per l’energia e il clima, che è stato inviato alla commissione europea a giugno 2023 e dovrà essere approvato entro il mese di giugno 2024, prevede una riforma generale delle detrazioni.

Tra gli obiettivi ci sono quelli legati all’ambiente, articolati secondo tre linee:

  • miglioramento energetico;
  • produzione di energia da fonti rinnovabili;
  • elettrificazione dei consumi.

L’intervento stabilirà detrazioni che dipendono dalle performance raggiunte dall’edificio. Come sottolineato ancora dal Ministro dell’Ambiente:

“La riforma dovrà avere una durata almeno decennale per rispondere agli obiettivi previsti per il settore residenziale.”

I principali edifici che potranno beneficiare delle agevolazioni sono quelli interessati dalla direttiva case green.

I lavori di miglioramento dell’impatto sull’ambiente saranno quelli che permetteranno ulteriori interventi agevolati. Picchetto Fratin ha infatti dichiarato quanto segue:

“Gli interventi energetici saranno trainanti rispetto a tutti gli altri interventi energetici, che beneficeranno delle medesime aliquote.”

Verranno quindi introdotte voci uniche di costo, a livello nazionale, per fissare dei tetti di spesa per gli interventi.

Inoltre, saranno previsti strumenti finanziari di supporto:

  • finanziamenti a tasso agevolato, anche a copertura totale dei costi di investimento;
  • cessione del credito, con condizioni di favore per le persone in condizioni di povertà energetica.

Le azioni di riordino degli incentivo sono necessarie per riuscire a raggiungere gli obiettivi previsti a livello europeo. Intanto continuano a crescere gli investimenti del superbonus.

Superbonus: dati ENEA settembre 2023: oltre 3 miliardi di euro di investimenti per i condomini

Gli ultimi dati sul superbonus sono stati forniti dal report dell’ENEA, aggiornato al 30 settembre 2023.

Nel complesso gli investimenti ammessi a detrazione hanno superato gli 88 miliardi di euro. Quelli relativi a interventi già conclusi si attestano a 72,5 miliardi di euro.

A trainare, anche in questo mese e con un trend in crescita rispetto al periodo precedente, sono gli interventi realizzati sui condomini.

Nel solo mese di settembre 2023 sono stati realizzati interventi per oltre 3 miliardi di euro negli edifici condominiali. Il totale degli investimenti condominiali ammessi a detrazione sfiora i 50 miliardi di euro.

L’investimento medio per i condomini si attesta sui 643.059,50 euro, comprese le somme non ammesse a detrazione. Rispetto allo scorso mese è cresciuto di circa 3.000 euro.

Nei prossimi mesi il trend potrebbe continuare a crescere, in vista della scadenza di fine anno.

Entro il 31 dicembre 2023 dovranno infatti essere ultimati i lavori su unifamiliari e villette. Per i condomini, invece, la percentuale dell’agevolazione verrà ridotta dal 110 per cento o dal 90 per cento (a seconda della data di inizio dei lavori) al 70 per cento.

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