Superbonus e bonus edilizi: oltre 135 miliardi di euro di crediti ancora da compensare

Tommaso Gavi - Irpef

In Commissione Finanze della Camera sono stati forniti dal MEF i dati aggiornati sul superbonus e i bonus edillizi: dal 2020 al 14 novembre il valore di sconto in fattura e cessione del credito ammonta a 160,7 miliardi di euro. Le compensazioni raggiungono solo 25,5 miliardi di euro

Superbonus e bonus edilizi: oltre 135 miliardi di euro di crediti ancora da compensare

Il valore delle cessioni del crediti e degli sconti in fattura del superbonus e dei bonus edilizi, aggiornato al 14 novembre 2023, si attesta a 160,7 miliardi di euro.

Il dato è stato fornito nel corso dell’interrogazione a risposta immediata presso la Commissione Finanze della Camera del 15 novembre 2023.

Nel complesso il valore dei crediti compensati si attesta a 25,5 miliardi di euro, 18 dei quali sono relativi al superbonus.

Mancano all’appello circa 135 miliardi di euro, il cui destino è sospeso nei cassetti fiscali di contribuenti e imprese. Non è possibile stimare la quota dei crediti incagliati.

Superbonus e bonus edilizi: oltre 135 miliardi di euro di crediti ancora da compensare

L’ammontare degli importi relativi alla cessione del credito e allo sconto in fattura che hanno per oggetto gli interventi del superbonus e dei bonus edilizi hanno raggiunto i 160,7 miliardi di euro.

Il dato è riportato nella tabella allegata in risposta al quesito posto in Commissione Finanze nel question time di ieri, 15 novembre 2023.

A rispondere è stata la Sottosegretaria per l’Economia e le Finanze, Lucia Albano.

Considerando il periodo a partire dal 2020, il valore delle operazioni relative al superbonus ha sfiorato i 106 miliardi di euro, mentre quelle relative agli altri bonus edilizi (bonus ristrutturazione, bonus facciate, ecobonus e sismabonus) si è attestato sui 54,7 miliardi di euro.

Il dato può essere confrontato con quello relativo alle compensazioni con modello F24.

Nel complesso i crediti compensati ammontano a 25,5 miliardi di euro. Di questi quasi 19 miliardi riguardano le rate del 2023. Oltre 18 miliardi di euro sono relativi a interventi del superbonus mentre 7 miliardi di euro riguardano le altre agevolazioni edilizie.

Sottraendo l’importo delle compensazioni, mancano all’appello circa 135 miliardi di euro, un importo che comprende anche i cosiddetti crediti incagliati.

Superbonus e bonus edilizi: oltre 135 miliardi di euro di crediti ancora da compensare

A quanto ammontano i crediti incagliati? Se è possibile stimare l’importo delle somme ancora presenti nei cassetti fiscali di contribuenti e imprese, non è invece ancora possibile chiarire il valore delle somme che non potranno essere compensate.

A sottolinearlo è la stessa sottosegretaria Albano, che nel corso della risposta in Commissione Finanze della Camera ha chiarito quanto di seguito riportato:

“Infine, si evidenzia che non è parimenti possibile determinare «la quota di crediti ancora classificati come incagliati» (quesito 5) in quanto l’Agenzia delle entrate non è a conoscenza delle motivazioni per cui un certo credito non venga ceduto a terzi; in altre parole, non è noto se il soggetto detenga il credito per scelta consapevole, oppure perché non possa utilizzarlo in compensazione tramite modello F24 o non trovi altri soggetti disponibili ad acquistarlo.”

In sostanza, dei 135 miliardi di euro ancora non portati in compensazione non è possibile ancora stabilire la quota:

  • dei crediti che devono ancora essere portati in compensazione con modello F24;
  • dei crediti non ancora ceduti a cessionari con sufficiente capienza fiscale per compensare le somme.

Oltre a tale dato, non è stata resa nota nemmeno la stima della capienza fiscale dei soggetti che detengono i crediti, suddivisi per categoria (settore costruzioni, bancario, assicurativo, altri settori).

A riguardo la Sottosegretaria ha chiarito quanto segue:

“L’Agenzia segnala che non è possibile determinare con sufficiente attendibilità la capacità di un certo soggetto di assorbire in compensazione i bonus edilizi ai fini del pagamento dei propri debiti fiscali e contributivi, in quanto ciò dipende da caratteristiche peculiari soggettive e propensioni individuali che non sono note.”

Nei primi mesi del 2024, infine, saranno disponibili anche i dati relativi alle detrazioni degli anni 2022, in quanto i dati non risultano ancora completi.

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