Spesometro annuale o semestrale dal 2018 e meno dati obbligatori. Ecco le ipotesi

Redazione - Comunicazioni IVA e spesometro

Spesometro, ancora novità in vista, dopo le dichiarazioni di Ruffini e le ipotesi di semplificazione a partire dal 2018. Le modifiche richieste riguardano l'invio a cadenza annuale o semestrale e meno dati obbligatori da inserire nella comunicazione.

Spesometro annuale o semestrale dal 2018 e meno dati obbligatori. Ecco le ipotesi

Spesometro semplificato, meno dati e invio che potrebbe essere semestrale se non addirittura annuale: sono queste le ipotesi di intervento che potrebbero essere inserite all’interno del pacchetto novità fiscali della Legge di Bilancio 2018.

Dopo la prima scadenza per l’invio dello spesometro, relativo al primo semestre 2017, il direttore dell’Agenzia delle Entrate Ruffini ha “sommessamente” richiesto al Parlamento di rivedere non solo la periodicità dell’adempimento ma anche i dati obbligatori da trasmettere.

Se inizialmente si ipotizzava l’introduzione della fatturazione elettronica tra privati dal 2018, novità che avrebbe potuto abolire lo spesometro, il rinvio dell’obbligo al 2019 comporta la necessità di semplificare.

La semplificazione dello spesometro, a partire dal 2018 o forse già in vista del secondo invio del 2017 in scadenza il prossimo febbraio, è stata richiesta non soltanto da Ruffini ma anche da contribuenti e intermediari.

Il Presidente del CNDCEC, Miani, ha richiesto al Governo che a partire dal prossimo anno lo spesometro torni ad essere annuale: un solo invio all’anno e non più due, nel caso di periodicità semestrale, ovvero quattro secondo quanto previsto dal DL 193/2016.

Modifiche in vista anche in merito ai dati obbligatori, soggetti obbligati e sanzioni previste per il 2017, come aveva già annunciato il viceministro dell’Economia Casero.

Le novità sullo spesometro potrebbero prender corpo con la Legge di Bilancio 2018: ecco le ipotesi attualmente allo studio di Governo e Agenzia delle Entrate.

Spesometro annuale o semestrale dal 2018 e meno dati obbligatori. Ecco le ipotesi

La semplificazione dello spesometro sembra ormai cosa certa e a partire dal 2018 potrebbe non esser più richiesto di inviare tra i dati obbligatori una serie di informazioni ritenute del tutto superflue.

Se nelle scorse settimane contribuenti e intermediari alle prese con la prima scadenza dello spesometro 2017 hanno più volte lamentato come tra i dati obbligatori vi siano una serie di informazioni del tutto irrilevanti ai fini fiscali, pare che ad oggi se ne siano accorti anche all’Agenzia delle Entrate.

Ruffini, nel corso dell’audizione in Commissione Finanza alla Camera dei Deputati, ha richiesto che tra le modifiche dello spesometro a partire dal 2018 il Parlamento ragioni sulle novità da inserire nella Legge di Bilancio in relazione ai dati obbligatori da trasmettere:

“all’Agenzia delle Entrate arrivino i dati essenziali, ovvero identificativo del contribuente, imponibile e numero della fattura. Non serve niente altro”.

Peccato che tali affermazioni arrivano quando ormai, con notevoli difficoltà operative, contribuenti e intermediari si sono appena lasciati alle spalle la prima scadenza dello spesometro 2017, con problemi di scarto file, segnalazioni anomale e via discorrendo.

Un totale di 1,4 miliardi di fatture trasmesse tramite il portale Fatture e Corrispettivi, in riferimento al primo semestre dell’anno, con l’obiettivo di recuperare l’evaso e di velocizzare la procedura di riscossione dell’Iva dovuta.

La prossima scadenza per lo spesometro relativo alle fatture del 2017 è attualmente fissata al 28 febbraio 2018. A partire dal prossimo anno, come noto, il DL 193/2017 prevede l’invio a cadenza trimestrale.

Tuttavia sono ancora molte le novità in arrivo e la Legge di Bilancio 2018 potrebbe cambiare sia la periodicità dello spesometro che le sanzioni applicate.

A richiederlo non solo Ruffini ma anche il Presidente dei commercialisti Miani.

Spesometro semestrale o annuale dal 2018

Le richieste di semplificazione dello spesometro riguardano anche la scadenza dell’adempimento: per Ruffini la comunicazione dei dati dovrebbe avvenire non più a cadenza trimestrale, come previsto dal DL 193/2016, ma semestrale.

Le modifiche alla scadenza dello spesometro 2018 non accontentano del tutto gli intermediari che, per conto del Presidente del CNDCEC, Massimo Miani, richiedono che lo spesometro torni ad essere annuale dal prossimo anno.

Insomma, ripristinare lo spesometro così come previsto prima del DL 193/2016, con una sola scadenza all’anno. Come sottolineato dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, per recepire le richieste dei contribuenti è necessario un nuovo intervento normativo.

Le novità sullo spesometro potrebbero quindi essere inserite nel decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2018, pubblicato in Gazzetta Ufficiale e pronto per l’iter che dovrà portare alla sua conversione in legge.

Una delle misure riguarderà molto probabilmente il blocco delle sanzioni in caso di ritardi o errori meramente formali dello spesometro del primo semestre 2017. Si attendono insomma ancora importanti novità e gli adempimenti Iva, così come il contrasto all’evasione fiscale, sono tra i punti centrali delle misure fiscali del Governo.

Oggi il presidente dei commercialisti Miani sarà sentito dalla Commissione vigilanza sull’anagrafe tributaria. Si attendono in questo senso conferme circa l’orientamento già espresso dalla categoria nel corso degli ultimi mesi.

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