Semplificazione della Pubblica Amministrazione, le novità nell’Agenda 2020-2023

Stefano Paterna - Pubblica Amministrazione

Semplificazione della Pubblica Amministrazione, standardizzazione e digitalizzazione delle procedure amministrative per accorciare i tempi e ridurre gli adempimenti per cittadini e imprese. Sono queste alcune delle linee guida dell'Agenda 2020-2023, approvata il 23 novembre. Al centro delle novità le attività produttive, l'edilizia e la banda larga.

Semplificazione della Pubblica Amministrazione, le novità nell'Agenda 2020-2023

Pubblica Amministrazione a portata di cittadini e imprese. È questo l’obiettivo dichiarato dell’Agenda per la Semplificazione 2020-23 approvata il 23 novembre dalla Conferenza Unificata, l’organismo che raggruppa la Conferenza Stato- Regioni e la Conferenza Stato-Città ed autonomie locali.

“Velocizzazione delle procedure, taglio dei procedimenti inutili e obsoleti, riduzione dei costi per le imprese, certezza e chiarezza del quadro regolatorio, superamento degli ostacoli burocratici” - ha scritto sul suo profilo Facebook il ministro per la Pubblica amministrazione Fabiana Dadone - “su queste direttrici interverremo per dare una spinta a settori quali la transizione green, la banda ultra larga, l’edilizia e la rigenerazione urbana”.

Si tratta di un cronoprogramma articolato che include misure di vario tipo concordate dall’amministrazione centrale e dagli enti locali. L’Agenda fissa peraltro obiettivi, tempi di attuazione e risultati attesi. Di seguito ne vediamo i dettagli e le principali novità.

L’Agenda per la Semplificazione 2020-23: le previsioni di natura amministrativa

Il documento già previsto dal Decreto Semplificazioni si fonda dunque sulla stretta collaborazione tra Stato, Regioni ed enti locali, ma viene anche lasciato uno spazio per il monitoraggio dell’efficacia dei provvedimenti man mano presi per attori non istituzionali quali associazioni degli utenti dei servizi pubblici, dei consumatori, degli imprenditori e in genere i rappresentanti di interessi.

Detto questo, si possono differenziare le misure dell’Agenda 2020-23 tra quelle di natura amministrativa e quelle con un rilevante carattere tecnologico per indirizzare le procedure verso la digitalizzazione.

Agenda Semplificazione PA 2020-2023
Scarica il documento messo a disposizione dal Ministero della Pubblica Amministrazione

Tra le prime annoveriamo:

  • il supporto alle amministrazioni pubbliche nella gestione delle cosiddette procedure complesse, così che si possano velocizzare gli interventi che si ritengono fondamentali per la ripresa economica del paese dopo l’impatto dell’epidemia da Coronavirus;
  • la creazione di un “catalogo delle procedure” per omogeneizzare i regimi amministrativi, sfoltendo adempimenti e autorizzazioni non necessari;
  • lo snellimento delle Conferenze dei servizi, con l’obiettivo di raggiungere la soglia del 90% svolte in via telematica e del 90% concluse nei termini: peraltro quest’ultimo traguardo la dice lunga sulla situazione in cui versa uno strumento che originariamente era stato concepito dalla Legge 241 del ’90 per semplificare l’azione amministrativa;
  • il riordino e la semplificazione delle attività di controllo e ispettive;
  • la formazione del personale in materia di contrattualistica pubblica e la professionalizzazione delle stazioni appaltanti;
  • la pubblicazione dei tempi di conclusione delle procedure per agevolare il controllo diretto da parte dei cittadini che auspicabilmente dovrebbe condurre alla loro riduzione.

L’Agenda per la Semplificazione 2020-23: le misure per la digitalizzazione

Sul fronte delle nuove tecnologie, l’Agenda invece prevede:

  • la definizione di 50 moduli online standardizzati per l’accesso telematico alle varie procedure. Peraltro, viene prevista l’estensione della modulistica standard a settori finora esclusi come la banda ultra larga o le autorizzazioni sismiche, in modo da favorire l’interoperabilità delle banche dati;
  • la concretizzazione del principio del cosiddetto once only o solo una volta attraverso accordi di fruizione e dialogo tra banche dati;
  • l’individuazione di 50 procedure considerate “rilevanti e critiche” da semplificare e “reingegnerizzare” per la loro gestione telematica;
  • la digitalizzazione dei Suap, gli Sportelli unici per le attività produttive e dei Sue, Sportelli unici per l’edilizia per i quali è prevista l’interoperabilità dei dati tra gli enti;
  • sul terreno dell’agevolazione del dialogo tra banche dati, il potenziamento della gestione e condivisione di documenti di grandi dimensioni, con standard condivisi per favorirne il dialogo.

Insomma, è sempre più evidente che dopo il COVID-19 l’efficacia della pubblica amministrazione è centrale per le sorti del paese.

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