Contratto statali: slitta tutto al 2018. Le ultime novità su rinnovo e stipendi

Anna Maria D’Andrea - Pubblica Amministrazione

Contratto statali, per l'aumento degli stipendi slitta tutto al 2018. Secondo l'USB il rinnovo dei contratti sarà definitivo soltanto dopo l'approvazione della prossima Legge di Bilancio. Ecco le novità.

Contratto statali: slitta tutto al 2018. Le ultime novità su rinnovo e stipendi

Contratto statali, le trattative prenderanno il via entro la fine di giugno ma per il sindacato USB il vero rinnovo e l’aumento degli stipendi arriverà soltanto alla fine del 2018.

Stando alle novità trasmesse in un comunicato stampa del sindacato USB le risorse necessarie per garantire l’aumento degli stipendi stabilito dall’accordo del 30 novembre 2016 tra Governo e Sindacato verranno sbloccate solo dopo l’approvazione della Legge di Bilancio 2018; un rinnovo contrattuale che si preannuncia più complesso del previsto e sul quale i sindacati di categoria ribadiscono pugno fermo.

Rinnovo dei contratti del pubblico impiego in salita, secondo l’USB: la direttiva Madia trasmessa all’Aran garantisce un aumento dello stipendio irrisorio, dopo quasi 9 anni di blocco contrattuale, pari all’1,45% dello stipendio e ben lontano dagli 85 euro medi lordi a regime nel 2018 garantiti dall’accordo tra Governo e sindacati siglato il 30 novembre 2016.

Per il rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici il vero nodo da sciogliere sarà proprio l’aumento degli stipendi e, stando ai fatti, la risposta a chi si chiede quanto verrà erogato si avrà soltanto alla fine del 2018, dopo che la Legge di Bilancio avrà stabilito quali risorse assegnare al rinnovo dei contratti statali.

Contratto statali: slitta tutto al 2018. Le ultime novità su rinnovo e stipendi

La trattativa sul rinnovo contratto statali non affronterà il tema dell’aumento degli stipendi, gli 85 euro medi garantiti con l’accordo del 30 novembre scorso e le misure per cristallizzare il diritto a percepire il bonus Renzi. Le novità su un rinnovo contrattuale quanto mai intricati arrivano dal sindacato USB che, con il comunicato stampa del 19 gennaio 2017, denuncia che per gli statali risposte certe arriveranno soltanto nel 2018.

Le trattative sul rinnovo dei contratti affronteranno in primo luogo la parte normativa contenuta nella direttiva Madia: gli aumenti legati al merito e le misure di welfare aziendale che puntano tra l’altro a rafforzare la previdenza integrativa. Questo, secondo il sindacato USB, toglierà ancor più risorse al rinnovo del contratto per gli statali e, di conseguenza, al tanto sbandierato aumento degli stipendi pubblici.

Stando alle novità degli ultimi giorni l’aumento reale che verrà erogato in busta paga degli statali sarà di poco più di 20 euro netti: su un reddito di 21.000 euro l’aumento attualmente previsto dell’1,45% corrisponde a 25,37 euro lordi mensili e secondo l’USB gli 85 euro medi altro non sono stati che “una vera marchetta elettorale per sostenere il governo Renzi nel referendum costituzionale del 4 dicembre, finito con la disfatta dei sostenitori del SI’ e con l’ennesima figuraccia di chi negli anni ha anteposto interessi politici e di sopravvivenza alla tutela dei lavoratori”.

Rinnovo contratto statali: aumento stipendi dopo Legge di Bilancio 2018

Novità sull’aumento degli stipendi si avranno soltanto dopo l’emanazione della Legge di Bilancio 2018, con la quale dovranno essere reperite le risorse attualmente insufficienti a garantire l’incremento retributivo di 85 euro con il rinnovo dei contratti statali.

Non si tratta tuttavia di una certezza: la Legge di Bilancio 2018 dovrà rispettare gli accordi presi con l’UE e le risorse aggiuntive necessarie per l’aumento degli stipendi della PA sono tutt’altro che sicure.

Intanto i sindacati annunciano pugno fermo: per l’USB l’aumento degli stipendi dovrà essere pari a 300 euro mensili ed uguale per tutti e il salario accessorio dovrà diventare parte stabile della retribuzione.

Per Gilda, associazione di categoria degli insegnanti, i fondi necessari per garantire l’aumento dello stipendio agli insegnanti ci sono e si tratta delle risorse messe a disposizione dalla riforma della Buona Scuola, la legge 107/2015.

Le risorse da portare al tavolo delle trattative con l’Aran sono, tra le altre, quelle del bonus di merito per i docenti che secondo il coordinatore nazionale Rino Di Miglio potranno essere messe in campo per il rinnovo del contratto statali e l’aumento degli stipendi dei dipendenti della scuola.

Resta aggiornato con tutte le novità sul rinnovo contratto statali consultando la rubrica dedicata alle notizie per i dipendenti della Pubblica Amministrazione.

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