La rottamazione delle cartelle permette di sanare dei debiti con il Fisco in maniera più vantaggiosa rispetto alle regole ordinarie: una panoramica sulla pace fiscale dal passato al futuro

Condono, sanatoria, scudo fiscale: con diversi nomi e modalità da decenni i Governi tracciano strade per permettere a cittadini e cittadine di fare pace con il Fisco. Negli ultimi anni la via più battuta per regolarizzare i propri debiti è quella della rottamazione che, in sintesi, offre ai cittadini e alle cittadine la possibilità di pagare le cartelle esattoriali in maniera agevolata rispetto alle regole ordinarie.
La stagione delle rottamazioni è cominciata con il Governo Renzi ma dal 2016 ad oggi ha ricevuto consensi e rinnovi bipartisan. E, nonostante negli ultimi mesi sia un cavallo di battaglia della Lega, è difficile legare questo strumento di “conciliazione” a un colore politico.
Attualmente è in corso la rottamazione quater e si parla dell’ipotesi di una quinquies nel 2026: da come funziona alle modalità di pagamento, una panoramica sulle regole.
Rottamazione delle cartelle: dal passato al futuro della pace fiscale
- Che cos’è?
- Come funziona?
- Chi può aderire e come funzionano i pagamenti
- L’ipotesi di una nuova rottamazione per il 2026
- Perché la rottamazione delle cartelle è sempre attuale?
Rottamazione delle cartelle: che cos’è
Quando oggi si parla di rottamazione delle cartelle si parla della definizione agevolata dei carichi affidati alla Riscossione dal 2000 al 2022 prevista dalla Legge di Bilancio 2023 (l’art. 1, commi da 231 a 252, della Legge n. 197/2022).
L’attuale Governo nella prima Manovra approvata ha inserito un pacchetto di misure per regolarizzare i rapporti col Fisco ribattezzato tregua fiscale. E la rottamazione quater rientra in questa cornice.
I vantaggi previsti per chi aveva cartelle non pagate consistono nell’eliminazione degli interessi e delle sanzioni.
Coloro che hanno aderito, quindi, hanno pagato in un’unica soluzione o stanno pagando in forma rateale le somme dovute a titolo di capitale, il cuore della cartella ricevuta, e le spese per le procedure esecutive e per i diritti di notifica.
Per i debiti relativi alle sanzioni per violazioni del Codice della strada, le multe, o per altre sanzioni amministrative sono stati eliminati dal conto da pagare gli interessi, compresi quelli di maggiorazioni, mora e di rateizzazione, e le somme dovute a titolo di aggio.
Rottamazione delle cartelle: è la norma a stabilire come funziona
La definizione agevolata delle cartelle viene disposta, quindi, con delle norme ad hoc che solitamente stabiliscono:
- periodo e debiti oggetto della sanatoria (fino ad ora le regolarizzazioni arrivano fino al 2022);
- vantaggi e modalità da seguire per mettersi in regola: quali cifre vengono eliminate dal conto complessivo da versare al Fisco e come fare per pagare (la rottamazione quater ha previsto un massimo di 18 rate per un periodo di 5 anni consecutivi con due maxi pagamenti iniziali);
- regole e tempi di accesso: è stato possibile richiedere l’adesione alla rottamazione quater fino al 30 giugno 2023, attualmente non ci sono definizioni agevolate accessibili e si attendono novità per il 2026;
- cosa succede se si aderisce ma non si paga: diversamente dalle precedenti edizioni, chi non paga le rate della rottamazione quater può comunque richiedere la rateizzazione del debito ordinaria.
Cartelle: chi può aderire alla rottamazione e come funzionano i pagamenti
Nel caso della rottamazione quater non sono stati previsti specifici requisiti per aderire alla definizione agevolata: hanno potuto beneficiare degli sconti tutte e tutti coloro che avevano debiti oggetto della regolarizzazione.
Per arrivare a regolarizzare la propria posizione con l’Agenzia delle Entrate Riscossione, però, coloro che hanno aderito o hanno richiesto la riammissione, grazie alle ultime novità approvate con il Decreto Milleproroghe, devono rispettare il piano dei pagamenti che attualmente prevede quattro appuntamenti all’anno.
Scadenze rottamazione quater |
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28 febbraio |
31 maggio |
31 luglio |
30 novembre |
Chi ha presentato domanda ha ricevuto dall’AdER la tabella di marcia da rispettare e le istruzioni da seguire per versare le somme dovute.
Il DL n. 51/2023, convertito con modificazioni dalla Legge n. 87/2023, ha modificato i termini previsti per il pagamento delle somme dovute a titolo di Definizione agevolata come segue:
- in un’unica soluzione, entro il 31 ottobre 2023;
- oppure, in un numero massimo di 18 rate (5 anni) consecutive, di cui le prime due, con scadenza il 31 ottobre e il 30 novembre 2023. Le restanti rate, ripartite nei successivi 4 anni, andranno saldate il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre di ciascun anno a decorrere dal 2024. La prima e la seconda rata saranno pari al 10% delle somme complessivamente dovute a titolo di Definizione agevolata, le restanti rate invece saranno di pari importo.
Per i soggetti con la residenza, la sede legale o la sede operativa nei territori indicati dall’allegato n. 1 del “Decreto Alluvione”, convertito con modificazioni nella Legge n. 100/2023, i termini e le scadenze della Definizione agevolata (“Rottamazione-quater”) sono prorogati di 3 mesi.
Infine, il Decreto legislativo n. 108/2024 ha stabilito il differimento al 15 settembre dei termini di pagamento della quinta rata originariamente fissata al 31 luglio 2024. In considerazione dei 5 giorni di tolleranza concessi dalla legge, e dei differimenti previsti nel caso di termini coincidenti con giorni festivi (15, 21 e 22 settembre), vengono considerati tempestivi i pagamenti effettuati entro lunedì 23 settembre 2024.
In caso di omesso ovvero insufficiente o tardivo versamento, superiore a cinque giorni, dell’unica rata ovvero di una di quelle in cui è stato dilazionato il pagamento, la Definizione agevolata risulta inefficace e i versamenti effettuati sono considerati a titolo di acconto sulle somme dovute.
Rottamazione delle cartelle, come potrebbe funzionare nel 2026?
Dall’accesso alle rate da pagare, le regole sul futuro non sono ancora scritte ma potrebbero cambiare rispetto al passato.
Le norme che istituiscono gli strumenti per fare pace con il Fisco possono, infatti, prevedere, ad esempio, anche dei requisiti economici all’ingresso.
E l’ipotesi non è così remota: durante il Forum In Masseria condotto da Bruno Vespa a inizio luglio 2025 il viceministro all’Economia e alle Finanze Maurizio Leo ha escluso la possibilità di riproporre una definizione agevolata per tutti e tutte.
Si fa strada per il 2026 una rottamazione accessibile in base a specifici requisiti e differenziata in base agli importi: stando alle anticipazioni, bisogna attendere l’apertura dei lavori sulla prossima Legge di Bilancio per avere notizie più concrete.
Nel frattempo la Lega ha già scritto e presentato una proposta di legge con muove modalità da seguire per pagare cartelle pregresse. L’intenzione è quella di garantire tempi più lunghi, fino a 10 anni, e rate con importi più bassi.
Rottamazione quinquies | La proposta della Lega |
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Cartelle interessate | Debiti affidati all’Agenzia delle Entrate-Riscossione (AdER, ex Equitalia) nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2023 |
Benefici | Taglio integrale di sanzioni, interessi e aggio di riscossione. Il contribuente deve pagare solo la quota capitale del debito, più le spese per le procedure esecutive e di notifica |
Modalità di pagamento | La proposta prevede un piano di rateizzazione “light” in un massimo di 120 rate mensili di importo costante. Questo significa un piano di pagamento che può arrivare fino a 10 anni |
Pagamento delle rate | Le rate sono a cadenza mensile. |
Decadenza dalla rottamazione | A differenza delle precedenti rottamazioni (che prevedevano la decadenza dopo il mancato pagamento di una o poche rate), la proposta stabilisce che si decade dal beneficio solo in caso di mancato pagamento di 8 rate, anche non consecutive. |
Effetti della domanda | Cosa comporta la domanda:
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Procedura dopo la domanda | L’AdER comunicherà al contribuente l’importo totale dovuto e l’ammontare delle singole rate |
A cosa serve la rottamazione delle cartelle?
La stagione delle rottamazioni giunte oggi alla quarta edizione è stata inaugurata dal Governo Renzi con il Decreto Fiscale 2017 (DL n. 193 del 2016) nello stesso momento in cui si decideva di chiudere i battenti di Equitalia.
La prima versione della definizione agevolata delle cartelle è stata introdotta per sanare i debiti dal 2000 al 2016 ma aveva contorni ben diversi di quelli di cui si parla oggi: due anni per pagare e una suddivisione delle somme totali in un massimo di 5 rate.
In quasi dieci anni perfino gli irremovibili sui condoni hanno cambiato idea sulla possibilità di tendere una mano a chi non è in regola. Sono passati Governi, pandemie e crisi geopolitiche e dopo quattro versioni diverse di rottamazioni, il tema resta caldo e attuale.
Le motivazioni sono semplici:
- da un lato consente a cittadini e cittadine di pareggiare i conti con il Fisco, beneficiando di vantaggi considerevoli;
- dall’altro offre allo Stato l’opportunità di recuperare delle somme che, in molti casi, non riuscirebbe a riscuotere in misura piena: il magazzino dei carichi affidati all’Agenzia delle Entrate Riscossione ammonta a più di oltre 1.275 miliardi e solo una parte di questo è recuperabile;
- due elementi che portano al terzo punto. Ancora prima delle rottamazioni, la promessa di una pace fiscale viene utilizzata dalla politica per ottenere consensi: la prospettiva di un vantaggio economico concreto per sanare i proprio debiti ha sempre un forte impatto.
Di fatto, però, restano in molti casi le difficoltà di rispettare il calendario dei pagamenti: secondo la Corte dei Conti nel 2024, la rottamazione quater, nonostante proroghe e riaperture, ha perso 11,2 miliardi considerando le rate scadute e non versate nel 2023 e nel 2024.
Nell’ultimo sondaggio condotto dalla redazione di Informazione Fiscale sul tema, ben il 97 per cento di lettrici e lettori si è espresso in favore di una rottamazione quinquies e in molti hanno indicato come unica via per tenere il passo con i pagamenti tempi più lunghi e rate ridotte.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Rottamazione delle cartelle: che cos’è e come funziona