Il riscatto delle laurea per i liberi professionisti

Vanda Soranna - Ordini e casse professionali

Riscatto della laurea ordinario o agevolato: quali le regole per i liberi professionisti? Una guida alle procedure e ai costi da sostenere per riscattare gli anni di studio, salvo che la Manovra non cambi, sorprendentemente e a sorpresa, l'attuale panorama normativo

Il riscatto delle laurea per i liberi professionisti

Riscattare la laurea significa anticipare la pensione di alcuni anni e aumentarne l’importo.

Se ne fa un gran parlare in questi giorni a causa di una notizia sorprendente in negativo: un emendamento alla Legge di Bilancio 2026 va a modificare pesantemente le regole per il riscatto della laurea.

La proposta prevede una penalizzazione che ridurrà l’impatto del riscatto fino a 2 anni e mezzo. Nello specifico, introduce una sterilizzazione parziale dei periodi oggetto di riscatto che interviene sul calcolo dei requisiti previdenziali ma non su quello dell’assegno spettante.

A partire dal 2031, il periodo riscattato sarà tagliato di 6 mesi per ogni anno, fino al 2035. Il riscatto quindi sarà ridotto gradualmente:

  • 6 mesi dal 2031;
  • 1 anno dal 2032;
  • 18 mesi dal 2033;
  • 2 anni dal 2034;
  • 30 mesi dal 2035.

Il che significa che, dal 2035, su una laurea triennale potranno essere riscattati efficacemente solo 6 mesi. Per una laurea magistrale (5 anni) il periodo riscattabile sarà dimezzato.

Il che vorrebbe dire che chi ha pagato non vedrebbe riconosciuti i propri diritti! Ovviamente seguiremo l’iter della Manovra qui su Informazione Fiscale ma riteniamo che una proposta normativa di questo genere difficilmente passerà: significherebbe violare palesemente la Costituzione e i diritti acquisiti dei contribuenti!

Ad ogni modo, in questo approfondimento analizziamo il caso del riscatto della laurea per i professionisti, analizzando le regole attualmente in vigore.

Le strade a disposizione sono due: è possibile richiedere il riscatto ordinario degli anni di studio (decreto legislativo 184/1997 emanato in attuazione della riforma Dini), oppure optare per il riscatto agevolato (decreto-legge 4/2019).

Entrambe le opzioni comportano un costo: nonostante siano frequenti oggi le proposte di un riscatto gratis del corso di studi universitario, esteso a tutti o solo agli under 36, le soluzioni in vigore prevedono il pagamento di un importo variabile secondo il tipo di riscatto.

Riscatto della laurea: regole e costi per i liberi professionisti

La procedura agevolata consente di riscattare gli studi universitari con un onere annuo fisso, che nel 2025 è circa 5.776 euro.

Il riscatto ordinario prevede, invece, un onere determinato secondo le norme che disciplinano la liquidazione della pensione con il sistema retributivo o con quello contributivo, tenendo conto della collocazione temporale degli anni da riscattare.

Se questi ultimi si riferiscono ad un periodo di tempo ante 1996, si applica il calcolo retributivo della pensione ed il metodo della riserva matematica, in cui incidono l’età, il sesso e l’anzianità contributiva.

Se il periodo da riscattare è successivo al 1996, è invece prevista l’applicazione dell’aliquota della gestione previdenziale di iscrizione all’ultima retribuzione annua dell’interessato.

In entrambi i casi, si genera comunque un onere elevato, sicuramente più alto rispetto alla misura forfettaria prevista dal decreto-legge 4/2019.

Il riscatto agevolato della laurea per i liberi professionisti

Nel riscatto agevolato, la quota annuale forfettaria è calcolata infatti moltiplicando l’aliquota del 33 per cento per il reddito minimo imponibile della gestione INPS artigiani e commercianti.

L’onere può essere pagato in unica soluzione o in 120 rate ed è detraibile dalle imposte sui redditi.

Inizialmente applicato solo ai lavoratori dipendenti, il riscatto agevolato della laurea è oggi accessibile, nel rispetto di alcune condizioni, anche ai liberi professionisti.

Questa categoria di lavoratori può inoltre accedere ad un doppio riscatto (messaggio INPS 4419 del dicembre 2022): se si è iscritti a due casse di previdenza, una gestita dall’INPS ed un’altra gestita dal proprio ordine professionale, si può chiedere di riscattare gli anni di laurea in entrambe le gestioni. Ma solo ad una condizione: il riscatto presso la cassa professionale deve essere chiesto prima di quello all’INPS (art.2 comma 1, Dlgs 184/1997).

Le casse private (dlgs 103 del 1996) possono perciò accettare il doppio riscatto, ma ad alcune condizioni:

  • il professionista deve aver pagato almeno un contributo obbligatorio o figurativo nella gestione Inps,
  • non devono esserci periodi coperti da contribuzione doppia e contemporanea,
  • le regole interne al proprio ordine non devono escluderne espressamente la possibilità.

L’ordinamento di ogni gestione previdenziale privata ha infatti regole e metodi di calcolo degli oneri da riscatto differenti.

Quando è possibile accedere al riscatto agevolato della laurea

Inoltre, è utile tener presente che il riscatto agevolato è ammesso solo per periodi da valutare col sistema contributivo.

Il costo può arrivare ad un totale di 23.000 euro e se il riscatto è doppio, è ancora più alto, anche se può essere pagato in unica soluzione o a rate.

Se il corso di studi si colloca invece nel periodo di vigenza del sistema retributivo, il libero professionista che ha attiva un’iscrizione anche all’INPS, può comunque optare per il calcolo contributivo della pensione e richiedere il riscatto della laurea agevolato ma solo se la sua cassa professionale non prevede forme diverse di agevolazione.

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