Riforma fiscale: “solo” un anno per scrivere i testi unici e il codice di diritto tributario

Rosy D’Elia - Fisco

La riforma non nasce solo per rinnovare la normativa fiscale ma anche per renderla più “ordinata”: per arrivare a questo obiettivo finale il Governo si è dato un anno di tempo per la redazione dei testi unici e, partire dalla fine dell'attuazione, per il codice di diritto tributario

Riforma fiscale: “solo” un anno per scrivere i testi unici e il codice di diritto tributario

Il conto alla rovescia per l’attuazione della riforma fiscale parte il 29 agosto, con l’entrata in vigore della legge numero 111 del 2023. Il Governo avrà a disposizione due anni per rivedere l’intero sistema tributario tramite l’adozione dei decreti legislativi di attuazione.

Ma prima del 2025 c’è una scadenza intermedia da rispettare ed è quella che riguarda la redazione dei Testi Unici: entro il 29 agosto 2024 dovranno essere pronti.

Sempre 12 mesi si avranno, poi, a disposizione al termine dei lavori per il codice di diritto tributario.

Riforma fiscale, la prima scadenza riguarda la redazione dei testi unici

La riforma non si pone come obiettivo solo quello di cambiare in più punti la normativa fiscale, ma anche di renderla più ordinata e accessibile.

Come insegna, solo per fare un esempio, la storia del Superbonus modificato continuamente negli ultimi anni, la necessità di chiarezza non è solo una questione di forma ma di sostanza.

Ed è per questo che un nuovo Fisco deve avere anche dei nuovi testi unici: le regole e i tempi per la codificazione della normativa sono dettati dall’articolo 21 della legge numero 9 del 2023.

Tre sono le linee direttive da seguire:

  • procedere ad un riordino sistematico della normativa fiscale attraverso la puntuale individuazione delle norme vigenti, organizzandole per settori omogenei, anche prevedendo un aggiornamento dei testi unici di settore in vigore;
  • coordinare le norme, anche di recepimento e attuazione della normativa europea, sotto un profilo sostanziale e formale, intervenendo con le giuste modifiche per garantirne e migliorarne la coerenza giuridica, logica e sistematica, anche alla luce dai decreti legislativi eventualmente adottati nell’ambito della riforma fiscale;
  • abrogare le disposizioni incompatibili o non più attuali.

Per la redazione dei testi unici, diversamente da quanto previsto per l’introduzione di tutte le novità inserite nella riforma fiscale che dovranno essere concretizzare entro 24 mesi, il Governo si è dato un anno di tempo.

Già nei mesi precedenti all’approvazione del testo della legge delega per la riforma fiscale, l’Agenzia delle Entrate è stata chiamata a lavorare sulla normativa vigente per riordinarla: stando alle anticipazioni fornite dallo stesso direttore Ernesto Maria Ruffini, i testi unici dovrebbero essere consegnati entro l’autunno. Sarebbero nove in totale: dalle tax expenditure, le cosiddette spese fiscali, all’IVA.

“Si sottolinea che il termine entro cui il Governo dovrà adottare testi unici di cui si tratta, ossia 12 mesi dall’entrata in vigore della presente legge delega, sia ben più stringente rispetto a quello previsto per i decreti delegati di cui all’articolo 1, di ventiquattro mesi dalla data di entrata in vigore, e ciò al fine di consentire ai decreti attuativi della presente delega, adottati successivamente, di intervenire direttamente sui nuovi testi unici”.

Si legge nel dossier redatto dalla Camera sulla riforma fiscale.

Riforma fiscale: 12 mesi al termine dell’attuazione anche per la redazione del codice di diritto tributario

Per “semplificare il sistema tributario, migliorare la chiarezza e la conoscibilità delle norme fiscali, e di conseguenza la certezza dei rapporti giuridici, e l’efficienza dell’operato dell’Amministrazione finanziaria” un ulteriore passo avanti si dovrà compiere con la redazione di un codice del diritto tributario.

Anche in questo caso il Governo ha indicato in un anno i tempi di lavorazione: il conto alla rovescia, però, non parte dal 29 agosto 2023 ma dall’adozione dell’ultimo decreto legislativo che andrà a modificare la normativa attuale.

Ben più lunga, quindi, è la strada per arrivare al codice di diritto tributario che si comporrà di una parte generale e di una parte speciale sulla disciplina dei singoli tributi.

Come per i testi unici, è la legge delega per la riforma fiscale a stabilire la traccia che il Governo dovrà seguire in particolare per la prima parte:

  • non potranno mancare i princìpi contenuti nello Statuto dei diritti del contribuente;
  • si dovrà prevedere una disciplina, unitaria per tutti i tributi, del soggetto passivo, dell’obbligazione tributaria, con principi e regole in merito a dichiarazione, accertamento e riscossione, delle sanzioni e del processo;
  • dovrà essere messo in programma un monitoraggio periodico della legislazione tributaria codificata.

Prima di arrivare alla definizione del codice di diritto tributario, però, si passerà dall’adozione dei decreti delegati che modificheranno, integreranno e riscriveranno l’attuale normativa fiscale per adeguarla a quanto messo in cantiere con il progetto di riforma adottato dal Parlamento.

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