La riforma fiscale riparte dallo “scivolo” per la flat tax e dalle sanzioni light: le modifiche approvate

Si sblocca la riforma fiscale, con il voto in Commissione Finanze della Camera degli emendamenti al testo presentato dal Governo. Nella seduta del 14 giugno 2022 la conferma dello scivolo per i fuoriusciti dalla flat tax e della razionalizzazione delle sanzioni. Intesa sul catasto: la revisione delle informazioni sarà irrilevante ai fini di tasse e agevolazioni.

La riforma fiscale riparte dallo “scivolo” per la flat tax e dalle sanzioni light: le modifiche approvate

Riparte la riforma fiscale, e questa volta senza ostacoli.

In Commissione Finanze della Camera è partito il 14 giugno 2022 il voto sugli emendamenti al testo della legge delega e, tra le novità, nelle modifiche approvate trova spazio la previsione di uno “scivolo” per i fuoriusciti dalla flat tax e la razionalizzazione delle sanzioni amministrative.

Sono solo due delle modifiche approvate alla riforma fiscale, frutto di un lungo lavoro di compromesso tra i partiti che sostengono il Governo.

Una soluzione è stata trovata anche per la tematica al centro della discordia: la riforma del catasto.

Il lavoro di ricognizione che porterà dal 1° gennaio 2026 all’integrazione delle informazioni presenti nel catasto dei fabbricati non comporterà effetti sul fronte fiscale. Basi imponibili per il calcolo di imposte e tasse, così come per l’accesso a benefici e agevolazioni, non saranno intaccati.

La riforma fiscale riparte dallo scivolo per la flat tax e dalle sanzioni light: le modifiche approvate

Parte delle proposte avanzate già prima dello stop della discussione sulla legge delega, la riforma fiscale conferma la previsione di un nuovo regime fiscale agevolato per le partite IVA.

Alla flat tax per i forfettari fino a 65.000 euro si affiancherà un nuovo regime sostitutivo per chi supera i limiti di permanenza nel regime fiscale di vantaggio, che gradualmente accompagnerà l’impresa o il professionista verso l’IRPEF.

I dettagli saranno definiti con i decreti attuativi che daranno corpo ai criteri direttivi indicati nella legge delega, che in ogni caso prevede due indicazioni chiare.

In primo luogo viene messo in salvo il regime forfettario per le partite IVA, disciplinato dall’articolo 1, commi da 54 a 89, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 e, in parallelo, al fine di favorire l’emersione delle basi imponibili dovrà essere definita una “exit tax”.

La flat tax extra sarà applicata per i due periodi di imposta successivi al passaggio dal regime forfetario al regime ordinario IRPEF. Si tratterà di un regime opzionale, la cui soglia di accesso sarà determinata in fase attuativa.

Lo schema previsto dall’emendamento approvato in Commissione Finanze il 14 giugno 2022 richiama alla mente il progetto della flat tax incrementale fino a 100.000 euro, previsto dalla Legge di Bilancio 2019 ma abolito prima ancora di entrare in vigore nel 2020.

Ora però si torna a parlare di uno scivolo per i fuoriusciti dal forfettario, e con la riforma fiscale che puntava inizialmente a ridurre i regimi sostitutivi dell’IRPEF si va quindi verso l’introduzione di un nuovo sistema agevolato di tassazione.

Commissione Finanze della Camera - resoconto seduta 14 giugno 2022
Scarica il testo con gli emendamenti alla legge delega sulla riforma fiscale

Nella riforma fiscale la razionalizzazione delle sanzioni per violazioni formali o meramente formali

Trova spazio nel testo della legge delega così come modificato in Commissione anche la razionalizzazione delle sanzioni amministrative.

Le sanzioni applicate dovranno essere applicate in maniera graduale e proporzionale rispetto alla gravità delle violazioni commesse, e in particolar modo il lavoro di aggiustamento dovrà guardare alle violazioni formali e meramente formali.

Razionalizzazione e semplificazione che dovrà applicarsi in via generale alle norme tributarie, che dovranno essere “semanticamente chiare e concettualmente autosufficienti”, nel rispetto dello Statuto del contribuente.

Nella riforma fiscale entra inoltre la previsione di una più equa distribuzione del carico fiscale per i titolari di partita IVA, con la possibilità di prevedere il pagamento mensile di acconti e saldi e l’eventuale riduzione della ritenuta d’acconto, a costo zero per le casse pubbliche.

Confermato inoltre il meccanismo del cashback fiscale, che trasformerà le detrazioni IRPEF in pagamenti diretti sul conto corrente del beneficiario.

Sono questi alcuni dei nuovi principi che trovano spazio nella legge delega sulla riforma fiscale, che dopo gli ultimi passaggi in Commissione Finanze della Camera è attesa in Aula per il primo via libera, dopo mesi di stop.

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