Reddito di emergenza, domanda in scadenza: c’è tempo fino al 31 luglio 2020

Anna Maria D’Andrea - Leggi e prassi

Reddito di emergenza in scadenza: si può fare domanda INPS fino al 31 luglio 2020. Dal Ministero del Lavoro parte in extremis una campagna informativa per riepilogare requisiti e condizioni per richiedere il REM.

Reddito di emergenza, domanda in scadenza: c'è tempo fino al 31 luglio 2020

Reddito di emergenza, scadenza il 31 luglio 2020 per poter presentare domanda. Il REM si avvicina al capolinea.

Il sussidio di emergenza introdotto dal decreto Rilancio potrà essere richiesto ancora per pochi giorni e, in concomitanza con l’ormai imminente scadenza, il Ministero del Lavoro avvia una campagna informativa dedicata.

A dire il vero sembra destinato ad assestarsi su un numero più basso del previsto il totale delle domande inviate all’INPS per richiedere il reddito di emergenza, aiuto economico riconosciuto per due mesi ai nuclei familiari con ISEE fino a 15.000 euro, ma non solo.

Stando agli ultimi dati forniti dall’INPS, sono poco più di 200.000 le famiglie che hanno ottenuto il reddito di emergenza, a fronte delle 455.000 domande trasmesse all’INPS. È il limite di reddito del nucleo familiare a rappresentare uno degli ostacoli di rilievo per il reale decollo del REM, che si appresta ora ad arrivare a scadenza.

Reddito di emergenza, domanda in scadenza: c’è tempo fino al 31 luglio 2020

La domanda per richiedere il REM può essere inoltrata direttamente all’INPS, accedendo al servizio online dedicato, o rivolgendosi a CAF e Patronati. L’importo del sussidio riconosciuto va dai 400 ad un massimo di 800 euro (840 euro in presenza di disabili gravi o non autosufficienti), ed è riconosciuto per due mensilità.

Ad ormai pochi giorni dalla scadenza del reddito di emergenza, fissata al 31 luglio 2020, il Ministero del Lavoro ha avviato una campagna informativa sulla misura introdotta per aiutare i nuclei familiari in difficoltà a causa dell’emergenza coronavirus. Uno spot di pochi secondi, che non chiarisce però quelli che sono i requisiti per poterne fare richiesta all’INPS.

Appare quindi utile riepilogare chi ne ha diritto. Possono fare domanda per il reddito di emergenza i nuclei familiari con:

  • residenza in Italia al momento della domanda, verificata con riferimento al solo componente richiedente il beneficio;
  • un valore del reddito familiare, nel mese di aprile 2020, inferiore a una soglia pari all’ammontare del beneficio;
  • un valore del patrimonio mobiliare familiare (con riferimento all’anno 2019) inferiore a 10.000 euro. La soglia è accresciuta di 5.000 euro:
    • per ogni componente successivo al primo (fino a un massimo di 20.000 euro);
    • in presenza di un componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza come definite ai fini ISEE;
  • un valore ISEE, attestato dalla DSU valida al momento di presentazione della domanda, inferiore a 15.000 euro.

Diverse sono poi le cause di incompatibilità: non può richiedere il REM il contribuente appartenente ad un nucleo familiare in cui uno dei componenti abbia avuto accesso al bonus di 600 e 1.000 euro, al bonus per colf e badanti, il titolare di pensione (ad eccezione dell’assegno di invalidità) e i titolari di reddito o pensione di cittadinanza.

Una serie di ostacoli che, alla prova dei fatti, hanno mostrato l’inefficacia del reddito di emergenza: le risorse stanziate dal Governo rischiano di restare in buona parte inutilizzate.

Il reddito di emergenza è stato un flop? Requisiti stringenti, poche domande all’INPS

Ad ormai pochi giorni dalla scadenza per poter fare domanda, i dati forniti dall’INPS sulle istanze trasmesse, accolte e rigettate, aiutano a fare un primo bilancio della misura d’emergenza introdotta dal decreto Rilancio.

Solo il 46% di chi ha fatto domanda ha ricevuto il reddito di emergenza. Superiore al dato sui pagamenti è quello delle richieste respinte, pari al 49% del totale. Il 5% del totale è invece in attesa del responso da parte dell’INPS.

Su 445.000 domande complessive trasmesse all’INPS, soltanto 209.000 sono state accolte e poste in pagamento.

Numeri di gran lunga inferiori rispetto alle stime del Governo: si prevedevano un totale di 850.000 richieste di accesso al reddito di emergenza. Difficile che lo sprint finale possa ribaltare la situazione, anche considerando lo slalom tra i vari requisiti e le cause d’esclusione previste.

Soltanto i dati complessivi che arriveranno dopo la scadenza del 31 luglio 2020 serviranno per avere un quadro definitivo dei reali effetti del REM.

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