Ravvedimento speciale, quanto si paga? Doppio vantaggio per chi accede al CPB 2025-2026

Anna Maria D’Andrea - Dichiarazioni e adempimenti

Il ravvedimento speciale premia le partite IVA più affidabili: centrale il voto ISA per il calcolo dello sconto riconosciuto. Le regole e i vantaggi per chi accede al concordato preventivo biennale 2025-2026

Ravvedimento speciale, quanto si paga? Doppio vantaggio per chi accede al CPB 2025-2026

Anche chi aderirà al concordato preventivo biennale 2025-2026 potrà beneficiare del ravvedimento speciale.

La novità, contenuta in un emendamento approvato in Commissione Finanze della Camera nell’ambito dei lavori per la conversione in legge del DL Fiscale n. 84/2025, è destinata a riaccendere l’attenzione sul patto tra partite IVA e Agenzia delle Entrate.

Centrale quindi capire quali sono i vantaggi previsti. Conta il punteggio ISA conseguito, che determina quanto pagare per sanare le irregolarità commesse dal 2019 al 2023.

Ravvedimento speciale con adesione al concordato preventivo 2025-2026, l’ISA stabilisce quanto si paga

L’applicazione del ravvedimento speciale presuppone l’adesione al concordato preventivo biennale 2025-2026. Questa la regola fondamentale da conoscere per le partite IVA che intendono beneficiare della sanatoria inserita in sede di conversione del DL Fiscale n. 84/2025.

La logica è chiara: agevolare le partite IVA che scelgono di accettare il patto biennale per il calcolo di redditi e relative imposte sulla base della proposta formulata dall’Agenzia delle Entrate, con uno sconto sulle irregolarità pregresse.

Il ravvedimento speciale potrà essere applicato dal 2019 al 2023, su una o più annualità, e sarà decisivo il punteggio ISA conseguito nei singoli periodi d’imposta.

Il meccanismo disegnato per il biennio 2025-2026 è identico a quello già previsto lo scorso anno e sono due in particolare i fronti sui quali sarà rilevante il grado di affidabilità fiscale del contribuente.

Il primo consiste nel calcolo della base imponibile, ossia il reddito forfettario “ravvedibile”.

L’importo ammesso alla procedura di regolarizzazione è infatti calcolato sulla base della differenza tra il reddito già dichiarato nelle singole annualità e il valore dello stesso aumentato secondo sei scaglioni:

  • 5 per cento per i soggetti con punteggio ISA pari a 10;
  • 10 per cento per i soggetti con punteggio ISA pari o superiore a 8 e inferiore a 10;
  • 20 per cento per i soggetti con punteggio ISA pari o superiore a 6 e inferiore a 8;
  • 30 per cento per i soggetti con punteggio ISA pari o superiore a 4 e inferiore a 6;
  • 40 per cento per i soggetti con punteggio ISA pari o superiore a 3 e inferiore a 4;
  • 50 per cento per i soggetti con punteggio ISA inferiore a 3.

Sull’importo determinato secondo i criteri di cui sopra sarà possibile pagare un’imposta sostitutiva (flat tax) pari al:

  • 10 per cento, se nel singolo periodo d’imposta il livello di affidabilità fiscale è pari o superiore a 8;
  • 12 per cento, se nel singolo periodo d’imposta il livello di affidabilità fiscale è pari o superiore a 6 ma inferiore a 8;
  • 15 per cento, se nel singolo periodo d’imposta il livello di affidabilità fiscale è inferiore a 6.

Esempio di calcolo

Prendiamo il caso di una partita IVA che, nel 2019, ha dichiarato un reddito pari a 200.000 euro, con punteggio ISA pari a 8.

Il reddito rideterminato sarà pari a 220.000 euro e la differenza tassabile (base imponibile) ammonterà a 20.000 euro. Applicando l’aliquota del 10 per cento, l’imposta sostitutiva dovuta sarà conseguentemente pari a 2.000 euro.

Prendendo lo stesso esempio, ma ipotizzando il caso di un contribuente con punteggio ISA pari a 5, il reddito rideterminato sarà pari a 260.000 euro, la differenza tassabile a 60.000 euro e quindi l’imposta sostitutiva dovuta, con aliquota del 15 per cento, ammonterà a 9.000 euro.

Ravvedimento speciale a costo ultra-ridotto per il 2020 e il 2021

Alle regole di cui sopra si aggiunge il vantaggio aggiuntivo previsto per gli anni caratterizzati dalla pandemia Covid-19 e alla conseguente crisi economica.

L’emendamento prevede infatti una riduzione dell’imposta sostitutiva del 30 per cento per gli anni 2020 e 2021.

Riprendendo quindi gli esempi di cui sopra, la flat tax applicabile al contribuente con voto ISA pari a 8 scenderebbe al 7 per cento, valore invece pari al 10,5 per cento in caso di ISA pari a 5.

Il costo del ravvedimento speciale sarebbe sostanzialmente ridotto rispettivamente a 1.400 euro e 6.300 euro.

Si evidenzia che, in ogni caso, la norma fissa un minimo dovuto pari a 1.000 euro per ciascuna annualità, soglia base per poter applicare il meccanismo della sanatoria.

Il ravvedimento speciale blocca i controlli dell’Agenzia delle Entrate

I vantaggi del ravvedimento speciale vanno oltre il versamento scontato delle imposte. La procedura di regolarizzazione consente infatti di “scudare” gli anni sanati dai controlli dell’Agenzia delle Entrate.

L’emendamento prevede infatti un blocco degli accertamenti di cui agli articoli 39 del DPR n. 600/1973 e 54 dell’articolo 633/1972 per gli anni interessati dalla misura.

Stop quindi alla possibilità di rettifica dei redditi d’impresa o di lavoro autonomo ma con eccezioni per chi decade dal concordato, è sottoposto a misure cautelari, personale o reali, così come in caso di mancato pagamento delle somme dovute per il ravvedimento.

Il ravvedimento abbinato alla nuova stagione del patto con il Fisco ha quindi un impatto duplice: consente, di fatto, di regolarizzare redditi omessi a costo ridotto e in parallelo rappresenta un freno alle possibilità di controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Prima scadenza il 15 marzo 2026

Si evidenzia che, in ogni caso, per conoscerne i dettagli operativi sarà necessario attendere due passaggi.

In primis il via libera definitivo alla legge di conversione del DL Fiscale 2025 e, in secondo luogo, la pubblicazione delle regole operative da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Quel che è certo è che per pagare ci sarà tempo: la prima o unica rata andrà versata entro il 15 marzo 2026 e il conto complessivamente dovuto potrà essere saldato in un massimo di 10 rate mensili di pari importo.

Per tutti i dettagli si rimanda al testo dell’emendamento di seguito allegato.

Commissione Finanze della Camera - il testo dell’emendamento sul ravvedimento speciale
Scarica il testo dell’emendamento al DL Fiscale 2025 approvato il 17 luglio in Commissione Finanze della Camera

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