Partita IVA: quanti e quali contributi si pagano?

Rosy D’Elia / Francesco Oliva - Leggi e prassi

Tra le spese previste per chi ha una partita IVA c'è il versamento dei contributi che cambiano in base alla tipologia di attività svolta

Partita IVA: quanti e quali contributi si pagano?

I titolari di partita IVA sono obbligati ad aprire la propria posizione previdenziale per il pagamento dei contributi presso l’INPS o presso la cassa di categoria.

Generalmente i commercianti e gli artigiani pagano una quota fissa, ovvero indipendente dal reddito effettivo che producono, più una quota variabile quando superano il minimale previsto nell’anno considerato.

Gli autonomi iscritti alla gestione separata INPS, invece, pagano in percentuale sul reddito prodotto ma non hanno contributi fissi.

Gli iscritti all’albo professionale pagano i contributi a seconda delle regole previste dalla propria cassa di previdenza privata.

Il calcolo delle somme da versare varia quindi in base alla tipologia di attività svolta e, quindi, alla gestione di riferimento: ecco una panoramica delle regole da seguire.

Quanti e quali contributi pagano le partita IVA?

Oltre alle somme dovute al Fisco, coloro che operano con una partita IVA devono anche versare dei contributi per alimentare la posizione previdenziale:

  • le professioniste e i professionisti iscritti a un albo professionale (come avvocati, medici, architetti) corrispondono gli importi alla cassa di riferimento;
  • chi opera come professionista ma non rientra nella prima categoria deve, invece, iscriversi alla Gestione Separata INPS;
  • esiste, infine, sempre presso l’INPS la gestione dedicata ad artigiani e commercianti.

Per rispondere alla domanda quanti e quali contributi pagano le partite IVA, quindi, bisogna analizzare le regole di queste tre diverse gestioni.

Partite IVA professionisti con cassa: quanti contributi si pagano? Dipende dalla cassa

In linea di massima i contributi dovuti dalle partite IVA si calcolano applicando l’aliquota di riferimento alla base imponibile, che semplificando si potrebbe definire come la somme delle entrate di un lavoratore o di una lavoratrice. In alcuni casi, a prescindere dalle somme incassate, c’è una somma minima dovuta.

Per quanto riguarda i liberi professionisti iscritti ai relativi albi che hanno specifiche casse previdenziali di riferimento le regole di calcolo così come le scadenze cambiano da ente a ente.

Il caso dei contributi previdenziali per i commercialisti

Per fare un esempio pratico e guardiano alla professione del commercialista. In questo caso esistono due diversi enti previdenziali:

  • i Dottori Commercialisti (sezione A dell’albo) devono iscriversi alla Cassa Commercialisti;
  • mentre devono risultare iscritti alla Cassa Ragionieri i “vecchi” ragionieri commercialisti, coloro che si abilitavano col solo diploma negli anni ’80 e ’90, e gli esperti contabili (sezione B dell’albo dedicata a coloro che risultano abilitati dopo la triennale).

Entro sei mesi dalla data di iscrizione all’Ordine e apertura della partita IVA, è necessario procedere con l’iscrizione e versare le somme.

In sintesi le istruzioni per il calcolo dei contributi dovuti per il 2025 nel primo caso sono le seguenti.

Aliquota contributo soggettivo Limite reddituale Contributo minimo soggettivoAliquota Contributo integrativoContributo minimo integrativo Contributo di maternità
Dal 12 al 100 per cento € 206.800 € 3.140 4 per cento € 942 n.d. (€77,09 nel 2024)

Il piano di scadenze si articola con due appuntamenti principali e una serie di altre date da segnare in calendario.

Versamenti e adempimentiCalendario Cassa Commercialisti
Contributi minimi Date di scadenza:
31 maggio – rata unica o prima rata (contributo soggettivo e integrativo);
31 ottobre – seconda rata (contributo soggettivo e integrativo).
Comunicazione dati reddituali 1° dicembre, con contestuale opzione per la modalità di versamento delle eventuali eccedenze contributive (soggettivo e/o integrativo):
in rata unica oppure in 2, 3 o 4 rate (per importi complessivi pari o superiori ad € 1.000)
Eccedenze contributive Date di scadenza:

  • 20 dicembre – rata unica/prima rata;
  • 31 marzo – seconda rata;
  • 30 giugno – terza rata;
  • 30 settembre – quarta rata
Contributo di maternità 20 dicembre in unica soluzione contestualmente alla rata unica/prima rata delle eccedenze contributive

Chi è iscritto alla Cassa Ragionieri, invece, deve rispettare un calendario di scadenze che va da febbraio a dicembre e calcolare le rate dovute considerando le regole riassunte in tabella.

Tipologia di contributo Soggetti tenuti al versamento Modalità di calcoloAliquota Minimo dovuto Massimale
Contributo Soggettivo Tutti gli iscritti all’Associazione, compresi i pensionati che esercitano la professione Aliquota percentuale sul reddito professionale dichiarato ai fini IRPEF Dal 15 al 25 per cento € 3.724,99 € 122.371,22
Contributo Soggettivo Supplementare Tutti gli iscritti all’Associazione Percentuale sul reddito dichiarato ai fini IRPEF 0,75% € 624,00 Non applicabile
Contributo Integrativo Tutti gli iscritti all’Albo che esercitano la libera professione, anche se pensionati, purché il contributo non sia dovuto ad altro Ente di previdenza obbligatoria Maggiorazione percentuale su tutti i corrispettivi rientranti nel volume di affari prodotto ai fini dell’IVA 4 per cento € 927,58 Non applicabile
Contributo di Maternità Tutti gli iscritti Contributo fisso Non applicabile € 10,00 Non applicabile

Professionisti senza cassa: quanti e quali contributi pagano?

Per quel che riguarda i contributi INPS relativi ai professionisti senza cassa e quindi iscritti alla gestione separata INPS, occorre versare un contributo variabile ed in percentuale, se non si guadagna nulla non occorrerà pagare nulla.

Come chiarito dalla circolare numero 27 del 30 gennaio 2025, si applicano le seguenti aliquote contributive:

  • 25 per cento, aliquota contributiva IVS (invalidità, vecchiaia, superstiti);
  • 0,72 per cento per la tutela relativa alla maternità, agli assegni per il nucleo familiare, alla degenza ospedaliera, alla malattia e al congedo parentale;
  • 0,35 per cento per il finanziamento dell’ISCRO (l’indennità straordinaria di continuità e operativa).

In totale, quindi, l’aliquota contributiva dovuta dai professionisti è pari a 26,07 per cento.

Professionisti Aliquota complessiva
Soggetti non assicurati presso altra forma di previdenza obbligatoria 26,07 per cento (25,00 per cento IVS + 0,72 per cento aliquota aggiuntiva + 0,35 per cento ISCRO)
Minimale 18.555,00 euro
Massimale 120.607,00 euro

Le somme dovranno essere versate entro le scadenze previste per le imposte sul reddito: a giugno e a novembre.

Come si legge sul portale dell’Istituto, alla gestione separata si iscrivono i lavoratori e le lavoratrici autonome che rientrano nelle seguenti categorie:

  • senza Cassa previdenziale autonoma, titolari di partita IVA;
  • del settore sportivo dilettantistico;
  • Con Albo professionale e senza Cassa previdenziale autonoma;
  • con Albo professionale e Cassa previdenziale autonoma, alla quale non sono tenuti alla contribuzione soggettiva in quanto incompatibili, ai sensi del relativo regolamento, perché coperti da altra forma di previdenza obbligatoria.

Tutti i dettagli per il calcolo dei contributi dovuti sono contenute nel testo integrale della circolare INPS.

Circolare INPS n. 27 del 30 gennaio 2025
Scarica qui la circolare INPS relative alle aliquote contributive della Gestione separata INPS

Quanti e quali contributi devono versare artigiani e commercianti?

Gli artigiani e i commercianti, invece, devono iscriversi alla Camera di Commercio e alla specifica gestione INPS che prevede il versamento dei contributi fissi INPS di circa 4.000 euro l’anno, in quattro rate trimestrali.

Nella circolare numero 33 del 7 febbraio 2025 l’INPS ha chiarito le aliquote da applicare.

Soggetti interessatiArtigianiCommercianti
Titolari di qualunque età e coadiuvanti/ coadiutori di età superiore ai 21 anni 24 per cento 24,48 per cento
Coadiuvanti/coadiutori di età non superiore ai 21 anni 23,70 per cento 24,18 per cento

Oltre l’importo di 55.008,00 euro, le aliquote aumentano di un punto percentuale.

Sulla base delle percentuali previste, gli importi dei contributi calcolati sul reddito minimale sono i seguenti.

Soggetti interessatiArtigiani Commercianti
Titolari di qualunque età e coadiuvanti/ coadiutori di età superiore ai 21 anni € 4.427,04 (4.419,60 IVS + 7,44 maternità) € 4.515,43 (4.507,99 IVS e finanziamento indennizzo per cessazione attività commerciale + 7,44 maternità)
Coadiuvanti/coadiutori di età non superiore ai 21 anni € 4.371,80 (4.364,36 IVS + 7,44 maternità) € 4.460,19 (4.452,75 IVS e finanziamento indennizzo per cessazione attività commerciale + 7,44 maternità)
INPS - Circolare n. 38 del 7 febbraio 2025
Artigiani e commercianti: contribuzione per l’anno 2025

I contributi devono essere versati tramite modello F24 entro le scadenze che seguono.

Scadenze contributi artigiani e commercianti Il calendario:

  • 16 maggio 2025;
  • 20 agosto 2025;
  • 17 novembre 2025;
  • 16 febbraio 2026
Contributi dovuti sulla quota di reddito eccedente il minimale Entro i termini previsti per il pagamento delle imposte sui redditi delle persone fisiche

Bisogna, infine, considerare che le partite IVA in regime forfettario iscritte alla gestione artigiani e commercianti possono beneficiare anche di una riduzione dei contributi dovuti.

Da quest’anno le agevolazioni in campo sono due:

  • la prima permette di ridurre del 35 per cento i contributi da versare e deve essere richiesta entro il 28 febbraio o subito dopo l’apertura delle partita IVA;
  • la seconda è una novità della Legge di Bilancio 2025 che consente di risparmiare il 50 per cento del versamento dei contributi dovuti alla gestione artigiani e commercianti nei primi tre anni di attività ed è riservata solo alle nuove partite IVA.

Su questa novità e sulla sua integrazione con la riduzione già prevista si attendono specifici chiarimenti.

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