Pagamento con POS per spese sotto i 30 euro: al MEF si studiano novità per ridurre i costi delle transazioni

Al Ministero dell'Economia e delle Finanze si studiano soluzioni per ridurre i costi delle transazioni in caso di pagamento con POS per le spese sotto i 30 euro: istituito il tavolo tecnico previsto dalla Legge di Bilancio 2023

Pagamento con POS per spese sotto i 30 euro: al MEF si studiano novità per ridurre i costi delle transazioni

Partono i lavori per ridurre i costi delle transazioni in caso di pagamento con POS per spese sotto i 30 euro: le soluzioni dovranno arrivare dal tavolo tecnico istituito presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze.

A mettere nero su bianco le modalità con cui le categorie interessate dovranno confrontarsi è il decreto ministeriale del 3 marzo 2023.

Le novità riguarderanno esercenti e professionisti con ricavi o compensi fino ai 400.000 euro nell’anno precedente.

Pagamento con POS per le spese sotto i 30 euro: istituito il tavolo tecnico al MEF

Nonostante le intenzioni iniziali del Governo, la Legge di Bilancio 2023 non ha modificato le regole sul pagamento tramite POS: gli esercenti e i professionisti sono tenuti ad accettare carte e bancomat a prescindere dall’importo.

Il cantiere per la definizione della Manovra si era aperto con la proposta di introdurre la possibilità di rifiutare il pagamento elettronico di importi inferiori a 30 o a 60 euro senza incorrere nelle sanzioni entrate in vigore la scorsa estate, a partire dal 30 giugno 2022.

L’ipotesi, anche alla luce del parere negativo dell’UE, è poi sfumata: l’Esecutivo ha fatto marcia indietro virando verso la messa a punto di un meccanismo per monitorare e arginare i costi delle commissioni.

Pur lasciando l’obbligo intatto, la Legge di Bilancio 2023, all’articolo 1 comma 386, ha posto le basi per intervenire sui costi delle commissioni prevedendo l’istituzione di un tavolo tecnico presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze incaricato di individuare delle soluzioni per mitigare le spese a carico di esercenti e professionisti in caso di pagamento con POS di importi fino a 30 euro.

Con il decreto ministeriale del 3 marzo 2023, in linea con i tempi dettati dalla Manovra, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha posto le basi per il confronto tra le categorie coinvolte:

“L’obiettivo del tavolo è mitigare le spese fino a 30 euro a carico degli esercenti di attività di impresa, arti o professioni con ricavi e compensi relativi all’anno precedente non superiori a 400.000 euro, favorendo con il coordinamento del MEF il confronto tra istituzioni, associazioni di categoria e altri soggetti interessati”.

Si legge nel comunicato stampa del 4 marzo 2023.

Pagamento con POS per le spese sotto i 30 euro: allo studio soluzioni per ridurre i costi

Chiamati a trovare soluzioni per intervenire sui costi delle transazioni elettroniche sono i seguenti soggetti:

  • Ministero dell’Economia e delle Finanze;
  • Banca d’Italia;
  • Agenzia delle Entrate;
  • Associazione bancaria italiana;
  • Associazione italiana prestatori servizi di pagamento;
  • Confcommercio;
  • Confesercenti;
  • Confartigianato;
  • Ministero delle imprese e del made in Italy;
  • Agenzia per l’Italia Digitale.

Ma non solo: “ai lavori del tavolo possono essere invitati anche ulteriori associazioni rappresentative degli esercenti, valutata anche la rappresentanza degli interessi coinvolti, nonché, in qualità di uditori, i rappresentanti di altre amministrazioni o autorità, specifica il Decreto MEF del 3 marzo 2023.

Il testo non indica una tabella di marcia da rispettare, ma a imporre una scadenza per arrivare a mettere un punto sul pagamento con POS delle spese inferiori a 30 euro è la stessa Legge di Bilancio 2023.

Il gruppo di lavoro ha 90 giorni di tempo dall’entrata in vigore della Legge di Bilancio, 60 sono già passati, per definire un livello dei costi equo e trasparente.

Se il tavolo tecnico non procede entro i termini con questa definizione e se non vengono applicate le condizioni e le commissioni fissate i prestatori di servizi di pagamento e dei gestori di circuiti e di schemi di pagamento sono chiamati a versare un contributo straordinario pari al 50 per cento degli utili derivanti dalle commissioni, e da altri proventi, per le transazioni inferiori a 30 euro ovvero alla diversa soglia individuata in sede convenzionale da destinare a un fondo per prevedere misure di sostegno a commercianti e professionisti.

A beneficiare di eventuali aiuti sarebbero sempre i soggetti con ricavi o compensi fino a 400.000 euro nell’anno precedente, la stessa platea di beneficiari del bonus POS introdotto dal Decreto Fiscale 2020.

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