Decreto Ristori: contributo a fondo perduto anche per le associazioni

Cristina Cherubini - Associazioni

Contributi a fondo perduto, la nuova misura di sostegno varata dal governo è destinata anche alle associazioni. Nel decreto rilancio avevamo potuto scorgere un primo barlume di speranza e di vicinanza del legislatore verso il mondo del terzo settore, ma con il decreto ristori tale sostegno si è notevolmente ampliato.

Decreto Ristori: contributo a fondo perduto anche per le associazioni

Decreto Ristori: contributo a fondo perduto anche per le associazioni. La risposta alle richieste di aiuto che molti operatori economici hanno rivolto al governo in questo periodo di crisi e di nuova impennata della curva dei contagi, contenuta nell’art. 1 del decreto legge 137/2020, considera anche gli enti del Terzo settore. Ma fa sorgere anche alcuni dubbi sulla possibilità di rispettare il requisito del calo del fatturato.

Il contributo a fondo perduto, preliminarmente concesso dall’art. 25 del decreto rilancio, è stato confermato dal Decreto Ristori e notevolmente ampliato.

L’accesso al nuovo contributo, seppur con numerose limitazioni relativamente ai settori destinatari della misura di sostegno, sarà in realtà più vasto nei suoi livelli dimensionali, consentendo infatti l’accesso anche a coloro che detengono un fatturato superiore a 5 milioni di euro, seppur infatti con un limite di erogazione fissato ad € 150.000, non vi saranno però soglie di sbarramento per la richiesta.

Le indicazioni da seguire per poter intercettare i nuovi potenziali beneficiari sono inoltre diverse rispetto a quanto precedentemente visto per il contributo previsto dall’art. 25 del Decreto Rilancio, in quanto in questo caso il legislatore ha elencato dettagliatamente i codici ATECO specifici per i quali è possibile beneficiare di tale misura di sostegno e non vi sono previsioni in contrasto legate alla mancata di possibilità di cumulo con altre indennità erogate.

Il contributo a fondo perduto per le associazioni

L’art. 25 del decreto rilancio parlava di riconoscimento del contributo “a favore dei soggetti esercenti attività d’impresa e di lavoro autonomo e di reddito agrario, titolari di partita IVA”, tra questi soggetti comprendeva anche gli enti non commerciali, a patto però che non avessero conseguito nell’anno 2019, di un ammontare di ricavi o compensi non superiore a 5 milioni di euro e che l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 fosse risultato inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019, o in alternativa che l’inizio dell’attività fosse stato a partire dal 1° gennaio 2019.

Molte associazioni quindi sono rimaste escluse da tale misura in quanto, dovevano essere dotate di partita iva, dimostrare di aver fatturato e che tale volume avesse subito una riduzione nel periodo preso in esame, sempre ovviamente rispettando il principio di prevalenza dell’attività istituzionale su quella di natura commerciale, altrimenti non avrebbero potuto effettuare la domanda.

Il nuovo contributo a fondo perduto prevede invece dei requisiti estremamente semplificati ed una puntuale identificazione dei beneficiari attraverso il loro codice ATECO.

“È riconosciuto un contributo a fondo perduto a favore dei soggetti che, alla data del 25 ottobre 2020, hanno la partita IVA attiva e, dichiarano di svolgere come attività prevalente una di quelle riferite ai codici ATECO riportati nell’Allegato 1 al presente decreto. Il contributo non spetta ai soggetti che hanno attivato la partita IVA a partire dal 25 ottobre 2020”.

Riepilogando, possono richiedere il contributo a fondo perduto del decreto ristori, o in caso avessero già beneficiato di quello previsto dal decreto rilancio, riceveranno un accredito automatico sull’iban comunicato le associazioni che:

  • hanno la partita iva;
  • la partita iva deve essere attiva alla data del 25 ottobre 2020;
  • la partita iva deve essere stata aperta prima del 25 ottobre 2020;
  • svolgono una delle attività indicate nell’allegato 1 dell’art. 1 del decreto legge 137/2020.

L’allegato 1 all’articolo 1 del decreto legge n. 137 del 28 ottobre 2020 riporta infatti i codici ATECO specifici delle attività che possono fare domanda per il contributo, con l’indicazione del coefficiente puntuale necessario ai fini del calcolo di tale indennità.

Alcuni dei codici ATECO indicati dal decreto ristori sono tipici dell’attività di associazioni di promozione, volontariato e di natura sportiva e permetteranno di richiedere il contributo a fondo perduto.

Codice ATECO Attività Percentuale per il calcolo dell’importo rispetto al contributo ricevuto con il DL Rilancio
855209 Altra formazione culturale 200,00 %
900101 Attività nel campo della recitazione 200,00%
900109 Altre rappresentazioni artistiche 200,00%
900209 Altre attività di supporto alle rappresentazioni artistiche 200,00%
900309 Altre creazioni artistiche e letterarie 200,00%
931130 Gestione di impianti sportivi polivalenti 200,00%
931190 Gestione di altri impianti sportivi nca 200,00%
931910 Enti e organizzazioni sportive, promozione di eventi sportivi 200,00%
931999 Altre attività sportive nca 200,00%
949920 Attività di organizzazioni che perseguono fini culturali, ricreativi e la coltivazione di hobby 200,00%
949990 Attività di altre organizzazioni associative nca 200,00%

“Il contributo a fondo perduto spetta a condizione che l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 sia inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019”, si legge nella norma. Ma proprio su alcuni codici ATECO tipici delle associazioni sorgono dei dubbi sulla possibilità di rispettare il requisito del calo del fatturato.

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Contributi a fondo perduto Decreto Ristori per le associazioni: le modalità di erogazione

L’erogazione di tale contributo potrà avvenire in due modalità distinte a seconda che il richiedete abbia o meno già beneficiato della misura prevista dal decreto rilancio.

Coloro che infatti avevano già ricevuto quanto previsto dall’art. 25 del decreto rilancio vedranno automaticamente accreditare nel conto corrente da loro comunicato, entro il 15 novembre il nuovo contributo previsto.

Gli enti che invece non rispondevano ai requisiti imposti dal decreto rilancio ma che adesso rientrano nei codici ATECO previsti dall’art. 1 del d.l 137/2020 dovranno presentare, attraverso un intermediario abilitato sul sito dell’Agenzia delle Entrate apposita domanda, non appena verranno chiarite le modalità operative necessarie per poterla presentare, e riceveranno il contributo presumibilmente entro il 15 dicembre.

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