Modelli F24 inviati dopo lo sciopero: i commercialisti scrivono a Mattarella

Tommaso Gavi - Commercialisti ed esperti contabili

Modelli F24 inviati dopo lo sciopero: la lettera al Presidente della Repubblica. Le nove associazioni di categoria chiedono a Mattarella la rimessione in termini per il ritardo nella trasmissione degli F24 dopo la settimana di sciopero dal 30 settembre al 7 ottobre scorsi. I dettagli del comunicato congiunto dei commercialisti del 18 dicembre 2019.

Modelli F24 inviati dopo lo sciopero: i commercialisti scrivono a Mattarella

Modelli F24 inviati dopo lo sciopero dei commercialisti: le nove associazioni di categoria hanno scritto direttamente a Sergio Mattarella dopo le richieste inascoltate.

L’invio della lettera al Presidente della Repubblica è stato reso noto nel comunicato congiunto di ADC, AIDC, ANC, ANDOC, FIDDOC, SIC, UNAGRACI, UNGDCEC, UNICO, diffuso il 18 dicembre 2019.

Commercialisti ed esperti contabili hanno chiesto la rimessione in termini per aver presentato il modello F24 due giorni dopo la scadenza.

Il ritardo, infatti, è la diretta conseguenza dello sciopero dei commercialisti, indetto all’unanimità dal 30 settembre al 7 ottobre 2019.

Dal momento che però le richieste di attivazione inviate all’Agenzia delle Entrate non hanno portato frutto, i professionisti hanno deciso di scrivere alla più alta carica dello Stato.

Modelli F24 inviati dopo lo sciopero, i commercialisti scrivono al Presidente della Repubblica: il comunicato

Con il comunicato stampa del 18 dicembre 2019, commercialisti, esperti contabili e professionisti del settore rendono noto di aver scritto una lettera direttamente al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

ADC – AIDC – ANC – ANDOC – FIDDOC - SIC - UNAGRACO – UNGDCEC - UNICO - Comunicato stampa congiunto del 18 dicembre 2019
L’appello delle associazioni di categoria al Presidente Mattarella per la rimessione in termini dei commercialisti dopo l’astensione.

La richiesta è semplice ma al momento inascoltata: la rimessione in termini di tutti i modelli F24 presentati in ritardo dopo la settimana di sciopero generale indetto da tutte le sigle sindacali di categoria dal 30 settembre al 7 ottobre scorso.

Riportiamo di seguito il testo integrale del comunicato stampa:

“COMUNICATO STAMPA - L’APPELLO DELLE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA AL PRESIDENTE MATTARELLA PER LA RIMESSIONE IN TERMINI DEI COMMERCIALISTI DOPO L’ASTENSIONE

Roma, 18 dicembre 2019

Le Associazioni nazionali di categoria ADC – AIDC – ANC – ANDOC – FIDDOC - SIC - UNAGRACO – UNGDCEC – UNICO hanno indirizzato ieri una lettera al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per richiedere un suo intervento, dopo che le legittime richieste di rimessione in termini, dopo l’astensione collettiva (30 settembre - 7 ottobre) sono state disattese e a nulla sono valse le successive richieste di attivazione inviate all’Agenzia.

Lo sciopero è stato organizzato e si è svolto nel pieno rispetto dei termini e delle adempienze richieste dal Codice di Autoregolamentazione delle astensioni collettive dalle attività svolte dai Dottori Commercialisti e dagli Esperti Contabili, il cui articolato punta a ridurre al minimo il disagio effettivo del contribuente.

L’11 ottobre le Associazioni hanno scritto all’Agenzia delle Entrate e ai Sottosegretari al Ministero dell’Economia e Finanze, chiedendo la rimessione in termini per quei professionisti che, aderendo allo sciopero, hanno presentando il proprio modello F24 con due giorni di ritardo, sottolineando come la rimessione sia un atto dovuto e che, essendo stati rispettati tutti i termini e le condizioni previsti, la stessa avrebbe dovuto essere automaticamente recepita dai sistemi operativi e dai software dell’Agenzia e comunicata a tutti gli uffici periferici, così da evitare inutili emissioni di atti.

Dopo che queste legittime e reiterate richieste sono state disattese, le Associazioni hanno deciso di rivolgersi in ultima istanza alla Prima Carica dello Stato, per denunciare la lesione di un diritto costituzionalmente riconosciuto e garantito, quello dell’astensione collettiva, nonostante questo sia stato esercitato nel rigoroso rispetto di tutte le condizioni e le procedure previste.”

Modelli F24 inviati dopo lo sciopero, la lettera con la richiesta a Mattarella: il quadro della situazione

La lettera delle 9 associazioni sindacali di categoria al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è solo l’ultimo atto di una situazione difficile da sbrogliare che va avanti da mesi.

La richiesta di rimessione in termini dei modelli F24 trasmessi dopo lo sciopero è stata inviata alla prima carica dello Stato: è il passaggio più recente di un’altra serie di richieste per la maggior parte inascoltate.

Commercialisti, esperti contabili e professionisti di settore avevano già dato voce alle loro istanze l’11 ottobre.

In quell’occasione le associazioni di categoria avevano scritto all’Agenzia delle Entrate e ai Sottosegretari al Ministero dell’Economia e Finanze richiedendo quello che, a detta delle sigle sindacali, avrebbe dovuto essere un atto dovuto: l’accettazione degli F24 inviati con due giorni di ritardo a causa della settimana di sciopero.

Dal 30 settembre al 7 ottobre, infatti, avevano protestato evidenziando la mancanza di ascolto da parte delle istituzioni.

Nello specifico, dal 30 settembre al primo ottobre gli iscritti all’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili si erano astenuti dalla trasmissione telematica dei modelli di pagamento F24.

Sempre a partire dal 30 settembre e fino al 7 ottobre era stata anche sospesa la partecipazione alle udienze presso le Commissioni Tributarie provinciali e regionali.

Infine, proprio il primo ottobre i sindacati dei commercialisti, ADC, ANC, SIC e UNICO avevano organizzato un presidio davanti al Ministero dell’Economia e delle Finanze.

La manifestazione dallo slogan #aveteISAgerato partiva dalla situazione di caos derivata dall’introduzione degli ISA, indicatori sintetici di affidabilità.

Le proroghe delle scadenze e il ritardo del rilascio del software ISA era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso ma la manifestazione aveva evidenziato una più generale mancanza di ascolto da parte delle istituzioni.

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