Con la Legge di Bilancio 2026 potrebbero arrivare novità anche per i fringe benefit. L’ipotesi è quella di innalzare le soglie previste attualmente, fino a raddoppiarle

Come cambieranno i fringe benefit dal prossimo anno?
Con la Legge di Bilancio 2026 si preannunciano novità anche per quanto riguarda i limiti di non tassabilità dei “bonus dipendenti”.
Il cantiere della Manovra è in pieno fermento e le ipotesi in campo sono tante: per i fringe benefit si valuta l’innalzamento delle soglie attualmente previste, si parla anche di un possibile raddoppio.
Se tale ipotesi dovesse effettivamente concretizzarsi i limiti dei fringe benefit salirebbero a 2.000 euro per la generalità dei lavoratori dipendenti e a 4.000 euro per quelli con figli a carico.
Fringe benefit: le novità attese per il 2026
I lavori per la stesura della Legge di Bilancio 2026 entrano nel vivo: dopo l’invio del Documento programmatico di bilancio (DPB) la Commissione e parlamento UE, oggi si discute il DdL Bilancio in Consiglio dei Ministri.
I temi sul tavolo sono tanti: dalle certezze come il taglio dell’IRPEF alle misure più discusse come il pacchetto pensioni.
In materia di lavoro a far discutere è anche il capitolo dedicato ai bonus dipendenti, i cosiddetti fringe benefit.
Si tratta, ricordiamo, di quelle somme relative all’uso di beni e servizi che si aggiungono allo stipendio netto del lavoratore dipendente, una retribuzione in natura che viene riconosciuta dal datore di lavoro e che può anche prendere forma di beni e servizi aggiuntivi rispetto al salario (ad esempio l’auto aziendale e i buoni pasto).
In presenza di determinati limiti individuati dalla normativa, i fringe benefit non concorrono a formare il reddito del lavoratore dipendente. Gli importi in busta paga, quindi, entro determinati tetti massimi non sono “tassati”.
L’intervento che potrebbe arrivare con la Legge di Bilancio 2026 andrebbe a ritoccare proprio tali limiti, incrementandoli.
Aumento limite fringe benefit 2026: le ipotesi in campo
La soglia di non tassabilità è normalmente fissata a 258,23 euro ma è stata oggetto di diversi interventi nel cosi degli anni. Da ultimo quello della Legge di Bilancio 2025 che per l’anno in corso l’ha portata a:
- a 1.000 euro per la generalità dei lavoratori dipendenti;
- a 2.000 euro per i dipendenti con figli a carico.
L’ipotesi circolata in questi giorni è quella di un aumento consistente, addirittura il raddoppio delle soglie, che nel 2026 passerebbero quindi a:
- a 2.000 euro per la generalità dei lavoratori dipendenti;
- a 4.000 euro per i dipendenti con figli a carico.
Si tratterebbe di un intervento importante ma che rischia di restare solo su carta. Come si legge nel DPB per il capitolo dedicato all’adeguamento salariale al costo della vita in Legge di Bilancio è assegnata una dote di 2 miliardi e considerati gli altri interventi sulla lista dei desideri, come ad esempio la flat tax sui rinnovi contrattuali, potrebbe essere necessario fare delle scelte.
Resta da vedere se sarà confermata un’ulteriore novità della scorsa Manovra, cioè l’innalzamento del tetto massimo nel caso di lavoratori fuori sede ossia per i nuovi assunti dal 1° gennaio 2025 che accettano di trasferire la residenza di oltre 100 chilometri. In questo caso, per il 2025, la soglia di non tassabilità è fissata a 5.000 euro.
Infine, importanti novità potrebbero arrivare anche per i buoni pasto elettronici. Il Governo, infatti, sta valutando il possibile aumento dell’esenzione fiscale. Il limite, attualmente fissato a 8 euro, potrebbe essere innalzato a 10 euro con l’obiettivo di dare una spinta al welfare aziendale e sostenere maggiormente lavoratori e lavoratrici.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Fringe benefit: le novità attese per il 2026