Navigator: si parte dalla formazione, i Patti per il Lavoro restano ancora fermi

Rosy D’Elia - Lavoro

Kick off Navigator: si parte dalla formazione, ma i Patti per il Lavoro restano ancora fermi. Tra entusiasmo delle istituzioni e punti deboli, mancano pochi giorni al debutto ufficiale. Ma la Campania, che detiene il primato per numero di beneficiari del reddito di cittadinanza, non ha ancora firmato la convenzione con ANPAL.

Navigator: si parte dalla formazione, i Patti per il Lavoro restano ancora fermi

Kickoff Navigator: si parte dalla formazione, ma i Patti per il Lavoro restano ancora fermi. Con l’incontro del 1° agosto in Sicilia, si conclude il primo ciclo di orientamento organizzato per preparare le nuove figure professionali ad affrontare la sfida più delicata del reddito di cittadinanza: ricollocare i beneficiari nel mondo del lavoro.

Da adesso in poi, per i navigator, la formazione sarà prevalentemente, per il 60%, “on the job” al fianco dei Centri per l’Impiego, che in realtà loro stessi dovrebbero supportare e affiancare.

L’altro 40% è diviso tra lezioni frontali, in presenza oppure online, e attività collaborative, per un totale complessivo di 200 ore da realizzare nei primi 4 mesi di attività.

I Kick off, come sono stati definiti da ANPAL, l’Agenzia Nazionale Politiche Attive per il Lavoro, che gestisce la macchina organizzativa sono stati caratterizzati dalla piena soddisfazione delle istituzioni, ma dopo più di quattro mesi dal primo assegno del reddito di cittadinanza, il sistema che ruota attorno alla ricerca del lavoro resta ancora ben lontano dall’operatività piena.

Kick off Navigator, si parte dalla formazione, e i Patti per il Lavoro restano ancora fermi

Presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma, il 31 luglio, si è riunita la schiera più ampia dell’esercito dei navigator, ad accoglierli le parole del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Luigi Di Maio:

“Oggi inizia una rivoluzione nel mondo del lavoro, mettiamo un tassello fondamentale che è quello dei navigator. Molti giovani italiani quando arriveranno ai centri dell’impiego avranno un’opportunità”.

Come si legge nella nota del 31 luglio 2019 pubblicata sul sito del Ministero, per il vicepremier questo calcio di inizio è una soddisfazione e allo stesso tempo una rivincita:

“Abbiamo mantenuto un’altra promessa. Sono stato preso in giro sui navigator ma questi ragazzi sono gli alfieri di un nuovo modo di portare avanti le politiche attive in Italia. Faremo in modo di rasserenare anche tanti genitori affinché i loro figli non vadano all’estero per lavorare”.

Nel frattempo, però, le politiche attive sono rimaste ferme. E lo saranno ancora per qualche settimana. Certo, i navigator non hanno nessuna responsabilità. Ma intanto le convocazioni per firmare i Patti per il Lavoro dovevano arrivare entro 30 giorni dal riconoscimento del sussidio.

DA ANPAL assicurano che l’iter per l’inserimento nel sistema di queste nuove figure professionali sta seguendo la tabella di marcia prevista: saranno operativi da metà agosto, ma verosimilmente, anche a causa del ritardo sullo sviluppo delle piattaforme regionali per la convocazione e la sottoscrizione dei patti, nulla accadrà prima di settembre. E dai primi assegni consegnati saranno passati 5 mesi.

Navigator, Patti per il Lavoro rimandati a settembre: il percorso per i beneficiari è lungo

Un ritardo che pesa ancora di più, se si considera che la convocazione per sottoscrivere il Patto per il Lavoro è solo l’inizio di un percorso fatto di 9 fasi, come si legge nelle convezioni stipulate tra ANPAL e Regioni:

  • Registrazione nel sistema nazionale on-line;
  • Convocazione;
  • Primo appuntamento;
  • Percorso per la sottoscrizione del Patto per il Lavoro;
  • Elaborazione e sottoscrizione del Patto per il lavoro;
  • Attuazione del Patto per il Lavoro;
  • Realizzazione delle attività relative alla fruizione dell’assegno di ricollocazione;
  • Verifica della consultazione del sistema nazionale on-line per l’incontro domanda-offerta;
  • Offerta congrua di lavoro.

Ma il ritardo non è l’unico punto debole. A pochi giorni dal debutto ufficiale sul territorio, ancora non è chiaro quale sarà il ruolo che assumeranno i navigator: affiancamento e supporto ai Centri per l’Impiego sono le parole che ricorrono come un leit motiv nelle descrizioni dei compiti che spettano a queste nuove figure professionali. Ma come si tradurranno nella pratica? Difficile immaginarlo, soprattutto se si considera che saranno loro stessi a dover essere affiancati, soprattutto all’inizio.

Tempi, strumenti, divisione dei ruoli non sono gli unici punti deboli della macchina organizzativa messa in piedi per garantire un’occupazione ai beneficiari del reddito di cittadinanza. All’incontro del 31 luglio di Roma, infatti, all’appello mancavano 471 navigator selezionati in Campania, il 15% del totale.

La Regione, infatti, non ha ancora firmato la convenzione con ANPAL, e il veto del governatore Vincenzo De Luca, che non approva le modalità di reclutamento, blocca le attività finalizzate alla ricerca del lavoro nel territorio che conta il maggior numero di nuclei beneficiari del reddito di cittadinanza, oltre 170 mila.

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