Infortuni sul lavoro, dati INAIL: lieve aumento nel 2021 rispetto al 2020, il Covid incide profondamente

Tommaso Gavi - Lavoro

Infortuni sul lavoro, nel 2021 sono aumentati dello 0,2 per cento rispetto all'anno precedente. I dati INAIL relativi allo scorso anno sono stati pubblicati il 10 febbraio 2022: la pandemia influenza profondamente la fotografia dell'ultimo biennio.

Infortuni sul lavoro, dati INAIL: lieve aumento nel 2021 rispetto al 2020, il Covid incide profondamente

Infortuni sul lavoro, le denunce presentate nel 2021 sono state 555.236, lo 0,2 per cento in più rispetto all’anno precedente.

Le informazioni sono riportate all’interno del nuovo numero di Dati INAIL del 2022, diffuso con la news del 10 febbraio.

La fotografia è fortemente influenzata dall’emergenza coronavirus, che ha profondamente inciso sugli infortuni e sulle morti sul lavoro al punto da rendere difficile un confronto degli anni 2021 e 2020 con i precedenti.

Nel confronto tra gli anni in questione, invece, la sintesi fornita nel mensile curato dalla consulenza statistico attuariale dell’istituto, evidenzia una riduzione nel trimestre gennaio-marzo, un aumento nel semestre aprile-settembre e un nuovo calo nel trimestre ottobre-dicembre.

Nel documento vengono inoltre forniti dati in merito agli incidenti in itinere e ai decessi sul lavoro.

Infortuni sul lavoro, dati INAIL: lieve aumento nel 2021 rispetto al 2020, il Covid incide profondamente

I dati INAIL relativi agli infortuni sul lavoro del 2021 sono stati pubblicati nel 1° numero del 2022 del mensile a cura della consulenza statistico attuariale dell’istituto.

Il documento, diffuso con la notizia del 10 febbraio e scaricabile dal portale dell’INAIL, scatta una foto del secondo anno di pandemia e la confronta con quella del 2020.

INAIL - Documento diffuso con la notizia del 10 febbraio 2022
Andamento degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali.

Il coronavirus ha inciso profondamente sui numeri, al punto da rendere difficile e a volte poco significativo il confronto con gli anni precedenti.

Le denunce presentate all’INAIL lo scoro anno sono 555.236: rispetto al 2020 sono 896 in più, con un incremento percentuale dello 0,2 per cento.

Nello stesso confronto, il trend annuale può essere suddiviso in tre periodi:

  • una diminuzione nel 1° trimestre dell’anno, tra gennaio e marzo, dell’11 per cento;
  • un incremento nel semestre successivo, tra aprile e settembre, del 21 per cento;
  • un nuovo calo del 16 per cento nell’ultimo trimestre dell’anno, ottobre-dicembre.

Ad influenzare profondamente i dati è l’andamento della pandemia, le patologie infettive (Covid, così come epatite, brucellosi, Aids e tetano) sono inquadrate a infortuni sul lavoro.

Un aumento viene riscontrato negli incidenti in itinere, nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il luogo di lavoro: sono aumentati del 29,2 per cento passando da 62.217 a 80.389.

Anche in questo caso vengono segnalate diverse tendenze nei differenti periodi dell’anno:

  • nel periodo compreso tra gennaio e febbraio del 2021 sono diminuiti del 32 per cento;
  • tra marzo e dicembre viene riscontrato un aumento del 50 per cento.

Il dato può essere spiegato dal più ampio utilizzo dello smart working, proprio a partire dal mese di marzo 2020.

Si sono ridotti, del 3,5 per cento, gli infortuni avvenuti in occasioni di lavoro, anche in questo caso seguendo un andamento ondulatorio influenzato dall’andamento della pandemia:

  • riduzione dell’11 per cento tra gennaio e marzo;
  • aumento del 18 per cento tra aprile e settembre;
  • calo del 22 per cento tra ottobre e dicembre.

Infortuni sul lavoro, i dati INAIL su morti e malattie professionali

Per quanto riguarda le morti sul lavoro, i dati mostrano un calo del 7,9 per cento.

Tuttavia anche in questo caso le informazioni:

“risentono di una maggiore provvisorietà anche in conseguenza della pandemia da Covid-19, con il risultato di non conteggiare tempestivamente alcuni casi mortali da contagio.”.

L’aumento riguarda solo i decessi avvenuti in itinere, che sono passati dai 214 del 2020 ai 248 del 2021.

A questo aumento di quasi il 16 per cento, risponde una riduzione di quasi l’8 per cento degli infortuni in occasione di lavoro.

La riduzione tra il 2021 e il 2020 è interessa lavoratori e lavoratrici:

  • nella componente femminile i casi mortali sono passati da 138 a 126;
  • nella componente maschile da 1.132 a 1.095.

I dati forniscono i numeri anche delle malattie professionali, che sono invece aumentate.

In numero assoluto sono state 55.288, oltre 10 mila in più rispetto all’anno precedente, che in termini percentuali rappresenta il 22,8 per cento.

La notizia pubblicata sul portale dell’INAIL sottolinea inoltre quanto segue:

“Il confronto con il periodo pre-Covid. Il confronto tra i dati del 2021 con quelli di un anno pre-pandemia, il 2019, evidenzia come le 555.236 denunce di infortunio sul lavoro pervenute all’Inail nel periodo gennaio-dicembre 2021 siano in sensibile calo (-13,5%) rispetto alle 641.638 dello stesso periodo del 2019.”

Per quanto riguarda i settori settori interessati, la riduzione è pressoché generalizzata.

Fanno eccezione i seguenti settori, in ragione di un maggior numero di contagi da coronavirus:

  • sanità e assistenza sociale, che segna un aumento del 43,7 per cento;
  • Amministrazione pubblica, con una crescita del 14 per cento;
  • servizi di informazione e comunicazione, con un aumento del 38,5 per cento.

In merito ai decessi si riscontra un aumento che però, al netto dei contagi da coronavirus, mostrerebbe invece una riduzione del 5 per cento rispetto al 2019.

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