Green pass, le linee guida dell’INT per gli studi professionali

Tommaso Gavi - Lavoro

Green pass, l'INT fornisce le linee guida per la gestione della certificazione verde, obbligatoria dal 15 ottobre 2021 per i luoghi di lavoro. Le indicazioni sono riassunte nel comunicato stampa dell'11 ottobre 2021.

Green pass, le linee guida dell'INT per gli studi professionali

Green pass, l’Istituto nazionale tributaristi ha predisposto le linee guida per la gestione della certificazione verde, che sarà obbligatoria nei luoghi di lavoro a partire da venerdì 15 ottobre 2021.

Le indicazioni fornite agli studi professionali sono state sintetizzate nel comunicato stampa dell’11 ottobre.

Tra le istruzioni si raccomanda grande attenzione anche per i clienti che accedono agli studi.

Per il presidente dell’INT, Riccardo Alemanno, sarebbe stato necessario maggior rigore soprattutto nel regolare l’accesso dei clienti.

Green pass, le linee guida dell’INT per gli studi professionali

L’utilizzo del green pass nei luoghi di lavoro è un tema particolarmente discusso in queste ore, anche e soprattutto in vista del 15 ottobre 2021, data a partire dalla quale la certificazione verde sarà obbligatoria anche nelle sedi lavorative.

Con il comunicato stampa dell’11 ottobre 2021 l’Istituto nazionale tributaristi ha predisposto le linee guida a supporto della gestione della certificazione verde negli studi professionali degli iscritti.

Nel documento sono indicate le regole stabilite dal decreto legge numero 127 del 2021 e le linee guida fornite dal governo.

Nello strumento fornito dall’INT ai propri iscritti, particolare attenzione viene richiesta per le operazioni di controllo quotidiano e per la nomina dell’incaricato alla verifica e all’informazione degli addetti.

Sono stati inoltre forniti i seguenti documenti fac-simile:

  • della lettera di nomina del controllore;
  • dell’informativa a dipendenti e collaboratori;
  • un’informativa sull’acquisizione della certificazione verde da parte dei soggetti non vaccinati obbligati al tampone.

Devono essere muniti di green pass il titolare dello studio, i soci, i dipendenti, i collaboratori e anche gli addetti che operano in maniera temporanea. La verifica dovrà essere effettuata tramite l’app VerificaC19.

Green pass, attenzione anche ai clienti dello studio

Nelle indicazioni del Consiglio nazionale viene richiesta grande attenzione anche al controllo dei clienti che accedono allo studio, nonostante non sia prevista l’obbligatorietà di certificazione verde.

Inoltre viene richiesto il rispetto dei protocolli anti Covid-19, su mascherina, igienizzazione delle mani e distanziamento.

Tra i consigli forniti c’è quello di misurare la temperatura corporea a chiunque acceda allo studio.

Si aggiungono gli obblighi di igienizzazione e areazione dei locali.

Per rimanere aggiornati viene suggerito di controllare frequentemente le FAQ del governo e del Ministero della Salute.

Infine si chiede di archiviare nel fascicolo della sicurezza sul luogo di lavoro tutta la documentazione prodotta e dotare i locali interni delle indicazioni sugli obblighi per lavoratori e clienti.

Sulla questione del green pass interviene anche il presidente dell’INT Riccardo Alemanno che spiega quanto segue:

“Auspicavamo indicazioni più esaustive da parte delle istituzioni competenti e un maggior rigore per l’accesso dei clienti negli studi. In assenza abbiamo fornito delle prime linee guida che evidentemente il tributarista può implementare, sempre al fine di evitare il rischio contagio e nella speranza che, al di là degli obblighi di legge, le precauzioni adottate e rigorosamente applicate possano contribuire ad uscire quanto prima dalla pandemia e si possa, oltre al raggiungimento di una definitiva ripresa di tutte le attività, ristabilire, pur nella diversità di opinioni, un clima di convivenza civile”.

Questo sito contribuisce all'audience di Logo Evolution adv Network