PEC in arrivo dall'Agenzia delle Entrate: partendo dai dati delle fatture e dei corrispettivi, le segnalazioni sulle dichiarazioni IVA. Sanzioni ridotte per chi si mette in regola

L’Agenzia delle Entrate, con il provvedimento del 3 luglio, annuncia l’invio di comunicazioni via PEC per segnalare eventuali anomalie sulle dichiarazioni IVA. I segnali di allarme arrivano dai controlli sui dati delle fatture e dei corrispettivi.
In caso di anomalie, l’Amministrazione finanziaria scrive ai contribuenti per invitarli a mettersi in regola, pagando sanzioni ridotte, o a fornire elementi a sostegno della propria posizione.
In arrivo PEC dall’Agenzia delle Entrate: sotto la lente dati di fatture e corrispettivi e dichiarazione IVA
Le PEC dell’Agenzia delle Entrate scattano in presenza di fatture elettroniche e corrispettivi che fanno emergere l’eventualità che si sia verificato uno dei seguenti casi:
- mancata presentazione della dichiarazione IVA per il periodo d’imposta 2024;
- presentazione con anomalie:
- senza quadro VE;
- con operazioni attive dichiarate per un ammontare inferiore a 1.000 euro, minore rispetto all’ammontare delle cessioni rilevanti ai fini IVA effettuate nello stesso periodo d’imposta:
- senza il quadro VJ a fronte di fatture ricevute in regime di inversione contabile (reverse charge).
Nelle comunicazioni, che l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione anche nel cassetto fiscale disponibile sul portale online, i destinatari e le destinatarie trovano i seguenti dati:
- codice fiscale, denominazione, cognome e nome del contribuente;
- numero identificativo e data della comunicazione, codice atto e periodo
- d’imposta;
- data e protocollo telematico della dichiarazione IVA trasmessa per il periodo d’imposta 2024;
- data di elaborazione della comunicazione in caso di mancata presentazione della dichiarazione IVA entro i termini prescritti.
Ai contribuenti, inoltre, vengono indicate anche le istruzioni da seguire per richiedere informazioni o segnalare all’Agenzia delle Entrate eventuali elementi, fatti e circostanze non conosciute dall’Amministrazione finanziaria che possono risultare rilevanti e le modalità da seguire per regolarizzare errori o omissioni e beneficiare della riduzione delle sanzioni.
PEC su fatture e corrispettivi dall’Agenzia delle Entrate: come mettersi in regola
In sintesi, chi riceve una PEC dall’Agenzia delle Entrate su eventuali incongruenze che derivano dai dati di fatture e corrispettivi può agire in due modi:
- fornire nuovi dati all’Agenzia delle Entrate tali da giustificare le anomalie;
- mettersi in regola, seguendo le indicazioni.
Chi non ha presentato la dichiarazione IVA può farlo entro il 29 luglio, 90 giorni dalla scadenza ordinaria del 30 aprile, con il versamento delle maggiori imposte, degli interessi e delle sanzioni in misura ridotta, così come previsto dal ravvedimento operoso.
La dichiarazione integrativa, invece, può essere utilizzata per correggere errori oppure omissioni versando anche le maggiori imposte, gli interessi e le sanzioni in maniera ridotta.
“Tale comportamento potrà essere posto in essere a prescindere dalla circostanza che la violazione sia già stata constatata ovvero che siano iniziati accessi, ispezioni, verifiche o altre attività amministrative di controllo, di cui i soggetti interessati abbiano avuto formale conoscenza, salvo la notifica di un atto di liquidazione, di irrogazione delle sanzioni o, in generale, di accertamento, nonché il ricevimento di comunicazioni di irregolarità (...) e degli esiti del controllo formale (...)”.
Spiega l’Agenzia delle Entrate nel provvedimento del 3 luglio.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Controlli su fatture e corrispettivi: in arrivo PEC dall’Agenzia delle Entrate