Fattura elettronica, approvato il piano di controlli sulla privacy fino a giugno 2020

Fattura elettronica, approvato il piano di controlli sulla privacy per la prima metà del 2020. Sotto osservazione gli enti che gestiscono dati sanitari ma anche le app per ordinare cibo a domicilio e i servizi bancari. Nel 2019 sanzioni per un valore di quasi 16 milioni. I dettagli nella deliberazione del 6 febbraio 2020 del Garante per la Privacy.

Fattura elettronica, approvato il piano di controlli sulla privacy fino a giugno 2020

Fattura elettronica, definito il piano di controlli sulla privacy per il primo semestre del 2020: l’ok sulle attività ispettive da realizzare da gennaio a giugno arriva con la deliberazione del 6 febbraio dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali.

Coinvolta nella operazioni anche la Guardia di Finanza, sorvegliati speciali saranno gli enti che gestiscono dati sanitari, le multinazionali farmaceutiche, ma anche le app per ordinare cibo a domicilio e i servizi bancari.

Nel 2019 sanzioni per un valore di quasi 16 milioni: i risultati dello scorso anno nella newsletter numero 462 del Garante per la privacy del 18 febbraio 2020.

Fattura elettronica, il piano di controlli sulla privacy per la prima metà del 2020 e i risultati del 2019

Settore pubblico e privato, carte fedeltà e app per la consegna a domicilio, e-banking e multinazionali farmaceutiche: il piano di controlli su fattura elettronica e privacy previsto per i primi sei mesi del 2020, da gennaio a giugno, agisce su più fronti.

A gestire le attività di accertamento, l’Autorità Garante per la protezione dei dati personali con la collaborazione del Nucleo speciale tutela privacy e frodi tecnologiche della Guardia di finanza.

Modalità di trattamento, banche dati, violazioni della sicurezza sono diversi gli aspetti su cui indagare. E, come sottolinea l’Autorità nella newsletter numero 462 del 18 febbraio, il 2019 ha già dato i suoi frutti: ammontano a quasi 16 milioni di euro le sanzioni che derivano dalle ispezioni previste dal piano approvato nel 2018 e realizzato nel primo anno di applicazione della fattura elettronica.

Nel testo si legge:

“Sono state effettuate, inoltre, iscrizioni a ruolo per un importo complessivo di 12.243.267 euro, riguardanti trasgressori che non si sono avvalsi della facoltà di definizione agevolata prevista dal decreto legislativo n.101 del 2018”.

Anche durante l’anno scorso i controlli hanno riguardato sia il settore pubblico che quello privato: da un lato l’attenzione si è concentrata sul sistema statistico nazionale (Sistan), sullo Spid, sui software per la gestione del “whistleblowing” e sulle banche dati di rilevanti dimensioni, dall’altro su società di intermediazione finanziaria, tour operator, circoli sportivi, istituti bancari, società che svolgono attività di marketing e fidelizzazione.

Fattura elettronica, come funziona il piano di controlli sulla privacy per la prima metà del 2020

Per il 2020 cosa prevede, in particolare, il piano di controlli sulla fattura elettronica dal punto di vista della privacy?

I dettagli delle operazioni nella deliberazione del 6 febbraio 2020 Attività ispettiva di iniziativa curata dall’Ufficio del Garante, anche per mezzo della Guardia di finanza, limitatamente al periodo gennaio-giugno 2020.

Due saranno le principali azioni messe in atto:

  • accertamenti per categorie di interessati;
  • controlli nei confronti di soggetti, pubblici e privati, appartenenti a categorie omogenee.

Saranno analizzate liceità del trattamento e condizioni per il consenso, rispetto dell’obbligo dell’informativa e durata della conservazione dei dati.

Gli accertamenti riguarderanno in particolare i seguenti attori:

  • enti pubblici relativamente alla cosiddetta medicina di iniziativa;
  • società multinazionali operanti nel settore farmaceutico e sanitario;
  • servizi bancari on line;
  • applicativi per la gestione delle segnalazioni di condotte illecite (c.d. whistleblowing);
  • intermediari per la fatturazione elettronica;
  • enti pubblici in tema di rilascio di certificati anagrafici e di stato civile, attraverso l’accesso ad ANPR;
  • società private ed Enti pubblici per la gestione e la registrazione delle telefonate nell’ambito del servizio di call center;
  • società per attività di marketing;
  • società che gestiscono attività di profilazione degli interessati che aderiscono a carte di fidelizzazione;
  • società rientranti nel settore denominato “Food Delivery”;
  • società private in tema di banche reputazionali.

Oltre alle attività già programmate, l’Autorità Garante per la privacy prevede, inoltre, azioni di controllo sulla fattura elettronica da mettere in atto in seguito a segnalazioni o reclami.

Garante per la protezione dei dati personali - Deliberazione numero 9269607 del 6 febbraio 2020
Attività ispettiva di iniziativa curata dall’Ufficio del Garante, anche per mezzo della Guardia di finanza, limitatamente al periodo gennaio-giugno 2020.

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