Detrazione spese mediche e sanitarie nel 730/2020: le istruzioni per usufruirne

Rosy D’Elia - Modello 730

Detrazione spese mediche e sanitarie nel modello 730/2020, come beneficiarne? Le voci ammissibili, i documenti da conservare, la franchigia: le istruzioni per usufruire dell'agevolazione. Per i costi sostenuti nell'anno 2019, si ha diritto a una riduzione del 19% dell'imposta.

Detrazione spese mediche e sanitarie nel 730/2020: le istruzioni per usufruirne

Detrazione spese mediche e sanitarie nel modello 730/2020, come beneficiarne? Le istruzioni da seguire su come compilare la dichiarazione dei redditi e usufruire dello sconto del 19% sull’imposta. Se ne ha diritto per i costi sostenuti nell’anno 2019 che eccedono la franchigia di 129,11 euro.

Dalle voci ammissibili ai documenti da conservare, passando per i limiti d’importo da rispettare indicati dall’Agenzia delle Entrate: una carrellata delle istruzioni da seguire per applicare la riduzione.

La scadenza per il modello 730/2020 è fissata per il 30 settembre. Dal 5 maggio i contribuenti possono visualizzare la precompilata, disponibile in visione sul sito dedicato dell’Agenzia delle Entrate, e dal 14 accettarla o integrarla.

Sul fronte delle spese sanitarie dal 2020, inoltre, ci sono alcune novità nel modello 730 precompilato. Fanno il loro ingresso, infatti, le prestazioni sanitarie erogate dai seguenti professionisti:

  • tecnici sanitari di laboratorio biomedico;
  • tecnici audiometristi;
  • tecnici audioprotesisti;
  • tecnici ortopedici;
  • dietisti;
  • tecnici di neurofisiopatologia;
  • tecnici di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare;
  • igienisti dentali;
  • fisioterapisti;
  • logopedisti;
  • podologi;
  • ortottisti e assistenti di oftalmologia;
  • terapisti della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva;
  • tecnici della riabilitazione psichiatrica;
  • terapisti occupazionali;
  • educatori professionali;
  • tecnici della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro;
  • assistenti sanitari;
  • biologi.

Anche chi si è opposto all’utilizzo dei dati può al momento della dichiarazione integrare il modello 730/2020 e inserire le informazioni per usufruire delle agevolazioni previste.

Le spese mediche e sanitarie, infatti, rientrano tra quelle che possono essere detratte, ovvero danno diritto a una diminuzione dell’imposta da pagare nella misura del 19%.

Detrazione spese mediche e sanitarie nel 730/2020: accessibile solo per i costi che superano la franchigia

Tutte le indicazioni per compilare in maniera corretta la dichiarazione dei redditi e beneficiare delle agevolazioni secondo le regole previste sono rintracciabili nelle istruzioni fornite dall’Agenzia delle Entrate per la compilazione del modello 730/2020.

Per beneficiare della detrazione per le spese mediche e sanitarie, il primo fattore da considerare è il limite dei 129,11 euro: la soglia da superare per accedere allo sconto del 19% dell’imposta. Infatti è possibile applicare la detrazione solo ai costi che eccedono l’importo della franchigia.

In altri termini, per effettuare il calcolo è necessario sommare tutte le spese mediche e sanitarie, sottrarre a queste l’importo di 129,11 euro e sul risultato applicare il 19% di detrazione. Se le spese sostenute non superano la franchigia, non si avrà diritto alla detrazione.

I costi ammissibili su cui bisogna effettuare il calcolo sono i seguenti:

  • prestazioni rese da un medico generico (comprese quelle di medicina omeopatica);
  • acquisto di medicinali da banco e/o con ricetta medica (anche omeopatici);
  • prestazioni specialistiche;
  • analisi, indagini radioscopiche, ricerche e applicazioni, terapie;
  • prestazioni chirurgiche;
  • ricoveri per degenze o collegati ad interventi chirurgici;
  • trapianto di organi;
  • cure termali (escluse le spese di viaggio e soggiorno);
  • acquisto o affitto di dispositivi medici/attrezzature sanitarie, comprese le protesi sanitarie;
  • prestazioni rese da personale in possesso della qualifica professionale di addetto
  • importi dei ticket pagati, se le spese sopraelencate sono state sostenute nell’ambito del Servizio sanitario nazionale.

È possibile fruire della detrazione d’imposta del 19% anche per le spese di assistenza specifica:

  • assistenza infermieristica e riabilitativa (per es. fisioterapia, kinesiterapia, laserterapia ecc.);
  • prestazioni rese da personale in possesso della qualifica professionale di addetto all’assistenza di base o di operatore tecnico assistenziale esclusivamente dedicato all’assistenza diretta della persona;
  • prestazioni rese da personale di coordinamento delle attività assistenziali di nucleo;
  • prestazioni rese da personale con la qualifica di educatore professionale;
  • prestazioni rese da personale qualificato addetto ad attività di animazione e/o di terapia occupazionale;
  • importi dei ticket pagati, se le spese sopraelencate sono state sostenute nell’ambito del Servizio sanitario nazionale.

Le prestazioni sanitarie rese alla persona dalle figure professionali appena elencate sono detraibili anche senza una specifica prescrizione da parte di un medico, a condizione che dal documento che attesta la spesa risulti la figura professionale e la prestazione resa dal professionista sanitario.

Detrazione spese mediche e sanitarie nel 730/2020: quali costi non possono essere inseriti nella dichiarazione dei redditi?

Nella guida alla compilazione del modello 730/2020, l’Agenzia delle Entrate specifica anche quali sono i costi che non danno diritto a detrazione.

Si specifica che non possono essere indicate le spese sanitarie sostenute nel 2019 e che nello stesso anno sono state rimborsate, come ad esempio:

  • le spese risarcite dal danneggiante o da altri per suo conto, nel caso di danni alla persona arrecati da terzi;
  • le spese sanitarie rimborsate a fronte di contributi per assistenza sanitaria versati dal datore di lavoro o ente pensionistico o dal contribuente a enti o casse con fine esclusivamente assistenziale, sulla base di contratti, accordi o regolamenti aziendali, e che, fino all’importo complessivo di 3.615,20 euro, non hanno contribuito a formare il reddito imponibile di lavoro dipendente.

Lo stesso principio si applica anche nei casi di contributi associativi versati alle società di mutuo soccorso, detraibili nel limite di 1.300 euro.

Le spese sanitarie sostenute nel 2019 e rimborsate in anni successivi, invece, possono essere portate in detrazione già al netto dell’importo che dovrà essere rimborsato oppure possono essere detratte per l’intero importo, salvo poi indicare l’importo ricevuto nel rigo D7 codice 4 nella dichiarazione dei redditi relativa all’anno d’imposta in cui si percepisce effettivamente il rimborso

Le spese rimaste a carico del contribuente possono essere indicate, ad esempio:

  • se sono rimborsate per effetto di premi di assicurazioni sanitarie versate dal contribuente (per i quali non spetta la detrazione d’imposta del 19 per cento);
  • se sono e rimborsate sulla base di assicurazioni sanitarie stipulate dal datore di lavoro o ente pensionistico o pagate direttamente dallo stesso con o senza trattenuta a carico del dipendente.

Detrazione spese mediche e sanitarie nel 730/2020: come compilare la dichiarazione dei redditi

Per poter effettivamente beneficiare delle detrazioni del 19% sulle spese mediche e sanitarie, è necessario compilare correttamente il modello 730/2020.

Bisogna prestare attenzione al quadro E, in particolare:

  • rigo E1;
  • rigo E2, quest’ultimo con i costi sostenuti per per conto di familiari non a carico affetti da patologie esenti. Anche queste spese, infatti, possono essere portate in detrazione.

In particolare, i campi vanno compilati nel modo che segue:

  • Rigo E1
    • Colonna 2 (Spese sanitarie): in questo rigo bisogna riportare l’importo delle spese sanitarie sostenute nell’interesse proprio e dei familiari a carico. La detrazione del 19% va calcolata solo sulla parte che supera l’importo di 129,11 euro. L’importo da indicare deve comprendere le spese sanitarie indicate nella sezione “Oneri detraibili” della Certificazione Unica con il codice onere 1.
    • Colonna 1 (Spese per patologie esenti): in questo campo bisogna indicare le spese sanitarie relative a patologie esenti dalla spesa sanitaria pubblica, ovvero quelle per le quali il Servizio Sanitario Nazionale ha riconosciuto l’esenzione dal ticket in relazione a particolari prestazioni sanitarie. Le spese indicate in questa colonna non possono essere comprese tra quelle indicate nella colonna 2.
  • Rigo E2 - Spese sanitarie per familiari non a carico affetti da patologie esenti: in questo campo è possibile indicare l’importo della spesa sanitaria sostenuta per il familiare non fiscalmente a carico affetto da patologie esenti la cui detrazione non ha trovato capienza nell’imposta lorda dovuta dall’interessato. L’ammontare massimo delle spese sanitarie indicate in questo rigo non può superare 6.197,48 euro. Anche in questo caso la detrazione va calcolata solo sulla parte che supera l’importo di 129,11 euro.

Detrazione spese mediche e sanitarie nel 730/2020: i documenti da conservare

I contribuenti che usufruiscono delle detrazioni sulle spese mediche e sanitarie devono conservare la documentazione utile a dimostrare gli acquisti effettuati.

Nelle istruzioni per la compilazione della dichiarazione dei redditi, l’Agenzia delle Entrate riporta le indicazioni da seguire per le diverse tipologie di spesa.

SpesaDocumenti
Acquisto di medicinali Scontrini fiscali
parlanti in cui sono indicati la natura e quantità dei medicinali acquistati,
il codice alfanumerico posto sulla confezione di ogni medicinale e il codice fiscale del destinatario dei medicinali
Certificati medici per usi sportivi, per la patente, per l’apertura e chiusura di malattie o infortuni, per pratiche assicurative e legali Ricevuta fiscale o la fattura rilasciata dal medico

Per quanto riguarda, invece, le spese sanitarie per familiari non a carico affetti da patologie esenti la lista di documenti da conservare è più lunga:

  • la certificazione rilasciata dalla ASL che attesti la patologia con l’indicazione dell’eventuale codice numerico identificativo;
  • il certificato medico che attesti il collegamento tra le spese e la patologia esente, ovvero autocertificazione che attesti il possesso di tale certificazione;
  • il modello 730-3 o REDDITI dal quale si evinca la parte di spesa che non ha trovato capienza nell’Irpef del soggetto affetto dalla malattia;
  • le fatture, le ricevute fiscali e gli eventuali scontrini dai quali risulti che le spese sono state sostenute dal familiare che intende beneficiare della detrazione, che riporti un’annotazione del soggetto affetto dalla patologia da cui emerga la misura delle spese attribuibili al familiare.

Se il soggetto non è tenuto a presentare alcuna dichiarazione, è necessario conservare comunque l’autocertificazione del familiare affetto da patologia che attesti di non essere tenuto a presentare la dichiarazione.

Per ulteriori dettagli sulla documentazione da conservare è possibile consultare la circolare numero 19/E dell’8 luglio 2020, una guida sulla compilazione del modello 730/2020.

Detrazioni spese mediche e sanitarie nel 730/2020: costi sostenuti all’estero

Anche per le spese mediche sostenute all’estero valgono le stesse regole, sia per l’accesso alla detrazione del 19% che per quanto riguarda l’impegno a conservare la documentazione.

Ma, come specifica l’Agenzia delle Entrate, le spese relative al trasferimento e al soggiorno all’estero, anche se sostenute per motivi di salute, non possono rientrare nel calcolo della detrazione dal momento che non sono costi per servizi puramente sanitari.

Se la documentazione sanitaria è in lingua originale, va corredata da una
traduzione in italiano. La documentazione in inglese, francese, tedesco o spagnolo può essere tradotta e sottoscritta dal contribuente. Per le altre lingue c’è bisogno di una traduzione giurata.

Per i contribuenti che hanno il domicilio fiscale in Valle d’Aosta e nella provincia di Bolzano non è necessaria la traduzione se la documentazione è scritta, rispettivamente, in francese o in tedesco.

La documentazione sanitaria straniera eventualmente redatta in sloveno può essere corredata da una traduzione italiana non giurata, se il contribuente, residente nella Regione Friuli Venezia Giulia, appartiene alla minoranza slovena.

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