Detrazione affitto studenti: novità su comuni montani e disagiati

Per la detrazione dell'affitto gli studenti fuori sede devono trovarsi in condizioni di disagio oggettivo. Novità e chiarimenti sui comuni montani e disagiati sono contenuti nell'interpello pubblicato dall'Agenzia delle Entrate il 2 ottobre 2018.

Detrazione affitto studenti: novità su comuni montani e disagiati

La detrazione dell’affitto per gli studenti universitari spetta anche per i residenti in comuni montani o disagiati ma, per la verifica della spettanza del bonus Irpef del 19%, il disagio deve essere oggettivo.

Importanti chiarimenti sulle novità relative alla detrazione Irpef dell’affitto sono state pubblicate dall’Agenzia delle Entrate con la risposta all’interpello del 2 ottobre 2018.

Si ricorda che la scorsa Legge di Bilancio ha esteso il bonus sull’affitto per il 2017 e per il 2018 anche agli studenti iscritti ad università situate nella stessa provincia, purché sia rispettata la distanza minima di 50 km e la residenza in zone montane o disagiate.

Il caso specifico riguarda una studentessa residente a Novara ed iscritta presso l’Università di Pavia che non ha potuto viaggiare come pendolare a causa dei problemi relativi al collegamento, al trasporto e al viaggio verso la sede degli studi.

Tenuto conto delle novità relative alla detrazione dell’affitto per gli studenti, la richiesta di chiarimenti riguarda i parametri per determinare la condizione di disagio, tenuto conto che non c’è ad oggi una lista dei comuni disagiati.

Nell’affidare al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il compito di stabilire i criteri per l’individuazione dei comuni disagiati, l’Agenzia delle Entrate chiarisce quando spetta il bonus affitto agli studenti universitari alla luce delle novità in vigore per il 2018.

Detrazione affitto studenti: quando spetta ai residenti in Comuni montani o disagiati

Anche alla luce delle novità introdotte per gli anni 2017 e 2018, la detrazione dell’affitto per gli studenti universitari, estesa anche agli studenti iscritti in Atenei appartenenti alla stessa provincia, spetta soltanto qualora il Comune di residenza sia situato in una zona montana o disagiata e risulti rispettato il requisito dei 50 km minimi di distanza.

In tutti gli altri casi la distanza minima da rispettare è pari a 100 km.

Nella risposta all’interpello pubblicata dall’Agenzia delle Entrate il 2 ottobre 2018 viene chiarito che non spetta il bonus sui canoni di locazione, che consente di portare in detrazione fiscale il 19% della spesa sostenuta entro il limite di 2.633 euro, qualora la sede universitaria prescelta sia distante almeno 50 chilometri e risulti difficilmente raggiungibile con i mezzi pubblici ma il comune di residenza sia ben collegato a sedi universitarie diverse.

Questo perché la condizione di disagio oggettivo dovrà essere valutata non in merito al disagio del comune in cui è situata la sede universitaria, ma al comune di residenza dello studente.

Nel caso in oggetto, la detrazione dell’affitto viene di fatto negata, tenuto conto che il comune di residenza della scrivente (Novara) è mal collegata con l’Università di Pavia ma risultano al contrario ben raggiungibili altre sedi universitarie.

Agenzia delle Entrate - risposta n. 19 del 2 ottobre 2018
Chiarimenti sull’articolo 15, comma 1, lettera i-sexies) del TUIR (detrazione per canoni di locazione studenti universitari), Art. 11, legge 27 luglio 2000, n. 212

Detrazione affitto studenti: in attesa di chiarimenti dal MIT sui comuni disagiati

Nel chiarire che il caso specifico non riguarda un comune montano (per i quali bisogna far riferimento all’elenco allegato alla Circolare n. 9 del 14 giugno 1993) e neppure una zona disagiata, in quanto risultano percorribili diverse via di comunicazione (ferroviarie e stradali), l’Agenzia delle Entrate rimanda al MIT il compito di fornire chiarimenti ulteriori.

Oltre alle valutazioni di carattere interpretativo della normativa fiscale vigente, integrata dalle modifiche al TUIR apportate dalla Legge di Bilancio 2018, sono necessari chiarimenti di carattere tecnico non di competenza delle Entrate.

Pertanto è stata inviata un’apposita richiesta di pareri al Ministero, per individuare in maniera più chiara i criteri e i requisiti relativi ai comuni disagiati.

Cos’è e come funziona la detrazione dell’affitto per studenti universitari

In attesa di ulteriori chiarimenti, vediamo di seguito cos’è e come funziona la detrazione sull’affitto per gli studenti universitari.

Il TUIR prevede la possibilità di richiedere il bonus del 19% dall’Irpef entro il limite di 2.633 euro sui canoni di affitto relativi ai contratti di locazione degli studenti iscritti ad un corso di laurea presso una università situata in un comune diverso da quello di residenza, distante da quest’ultimo almeno 100 chilometri e comunque in una provincia diversa.

La Legge di Bilancio 2018 ha esteso la detrazione per il 2017 e per il 2018 anche agli studenti iscritti ad università situate nella stessa provincia di quella di residenza e con distanza pari ad almeno 50 chilometri nel caso di residenza in zone montane o disagiate.

In ogni caso, per beneficiare della detrazione del 19% dell’affitto pagato, è necessario che università e casa presa in affitto siano situati nello stesso Comune. Non sono previsti invece particolari requisiti sul tipo di facoltà o corso universitario frequentato: la detrazione dell’affitto spetta sia agli studenti di università pubbliche che private.

Con la detrazione dei canoni di affitto gli studenti universitari possono risparmiare un importo di circa 500 euro all’anno e il bonus dovrà essere richiesto in sede di presentazione della dichiarazione dei redditi annuale.

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