Corrispettivi telematici e adeguamento RT, nuova proroga: la scadenza passa al 1° gennaio 2022. Non scatterà più il 1° ottobre l'obbligo di adottare il nuovo tracciato. L'ennesimo slittamento dei termini è dato ancora una volta dall'emergenza Covid, a stabilirlo è l'Agenzia delle Entrate con il provvedimento numero 228725 del 7 settembre 2021.

Corrispettivi telematici e adeguamento RT, Registratore Telematico: lunga proroga, concessa un pezzettino per volta, per il debutto dell’obbligo di adottare il nuovo tracciato. La scadenza passa dal 1° ottobre al 1° gennaio 2022, termine già rivisto ben due volte dallo scorso dicembre.
La motivazione? Sempre la stessa: la necessità di concedere più tempo a causa dell’emergenza Covid.
Lo stabilisce l’Agenzia delle Entrate con il provvedimento numero 228725 del 7 settembre 2021.
Corrispettivi telematici e adeguamento RT, ancora una proroga: la scadenza passa al 2022
La storia della proroga dell’obbligo di adeguamento al nuovo tracciato per l’invio dei corrispettivi telematici giornalieri somiglia a tante altre. Una su tutte quella dell’adesione al servizio di consultazione delle fatture elettroniche.
Un primo, originario, provvedimento viene riscritto più e più volte. La scadenza per aggiornare il sistema slitta nuovamente in avanti e passa dal 1° ottobre al 1° gennaio 2022.
Il termine autunnale, infatti, era frutto della proroga disposta lo scorso 30 marzo dall’Agenzia delle Entrate, a ridosso del termine stabilito con il provvedimento dello scorso 23 dicembre e così via nel meccanismo a ritroso.
Con il documento pubblicato il 7 settembre 2021, vengono ancora una volta riscritti i tempi per adottare le novità che riguardano lo scontrino elettronico:
- dal 1° gennaio 2022 debutta l’utilizzo esclusivo del nuovo tracciato telematico dei dati dei corrispettivi giornalieri “TIPI DATI PER I CORRISPETTIVI – versione 7.0 - giugno 2020”, e dell’adeguamento dei Registratori telematici;
- entro il 31 dicembre 2021 i produttori possono dichiarare la conformità alle specifiche tecniche di un modello già approvato dall’Agenzia delle entrate.
Sarà possibile, dunque, continuare per qualche mese a usare la versione 6.0.
Ancora una volta l’obbligo di adeguarsi alle novità viene rimandato, si legge nel provvedimento, per recepire le “richieste provenienti dalle associazioni di categoria” alla luce delle difficoltà che derivano dal perdurare dell’emergenza Covid.
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