Controlli su fatture, scontrini e dichiarazioni IVA: PEC dall’Agenzia delle Entrate in arrivo

Alessio Mauro - Dichiarazioni e adempimenti

Sotto la lente di ingrandimento i dati di fatture, scontrini e dichiarazioni IVA: eventuali anomalie fanno scattare le PEC dell'Agenzia delle Entrate con l'invito a mettersi in regola pagando sanzioni ridotte

Controlli su fatture, scontrini e dichiarazioni IVA: PEC dall'Agenzia delle Entrate in arrivo

L’Agenzia delle Entrate passa a rassegna fatture, scontrini e dichiarazioni IVA per verificare incongruenze tra i dati. Eventuali anomalie emerse dai controlli fanno scattare la PEC con l’invito a mettersi in regola.

Con il provvedimento del 9 ottobre, l’Amministrazione finanziaria annuncia un nuovo invio di comunicazioni.

Le partite IVA che ricevono le lettere possono regolarizzare la loro posizione beneficiando del ravvedimento operoso e, quindi, della riduzione delle sanzioni dovute.

Tutti i dettagli sulle incongruenze rilevate si trovano anche nel cassetto fiscale, accessibile tramite il portale Fatture e Corrispettivi.

Controlli su fatture e scontrini: PEC dall’Agenzia delle Entrate per le partite IVA

L’Agenzia delle Entrate ha messo a confronto tre elementi:

  • i dati fiscali delle fatture elettroniche;
  • i dati dei corrispettivi giornalieri;
  • i dati indicati nella dichiarazione annuale IVA, da cui risulterebbero delle anomalie dichiarative per il periodo di imposta 2023.

Le irregolarità vengono comunicate alle partite IVA via PEC, all’indirizzo del proprio domicilio digitale. Le lettere contengono tutti i dati utili a verificare la propria posizione:

  • codice fiscale, denominazione, cognome e nome del contribuente;
  • numero identificativo della comunicazione e anno d’imposta;
  • codice atto;
  • totale delle operazioni IVA trasmesse telematicamente;
  • tutte le istruzioni per consultare gli elementi informativi di dettaglio relativi all’anomalia riscontrata, per comunicare con l’Agenzia delle Entrate e per mettersi in regola.

Nel cassetto fiscale sono disponibili anche tutti i dettagli sugli elementi che hanno fatto scattare la PEC.

Dati presenti nel cassetto fiscale per le partite IVA destinatarie delle PEC sulle irregolarità
Disponibili online le seguenti informazioni:

  • il protocollo identificativo e la data di invio della dichiarazione IVA, per il periodo d’imposta oggetto di comunicazione, per la quale risultano delle anomalie;
  • alcuni dati della dichiarazione IVA:
    • per le operazioni attive imponibili la somma algebrica dei righi VE24, colonna 1 (Totale imponibile), VE37 colonna 1 (Operazioni effettuate nell’anno ma con imposta esigibile in anni successivi), VE38 (Operazioni effettuate nei confronti dei soggetti di cui all’articolo 17-ter) e VE39 (Operazioni effettuate in anni precedenti ma con imposta esigibile nell’anno oggetto di comunicazione);
    • per le operazioni passive in regime di inversione contabile (reverse charge), per le quali il contribuente risulta debitore d’imposta, la somma algebrica degli importi indicati nella colonna 1 dei righi VJ6, VJ7, VJ8, VJ12, VJ13, VJ14, VJ15, VJ16 e VJ17;
  • la somma delle operazioni IVA trasmesse telematicamente con le seguenti nature:
    • attive imponibili;
    • passive con applicazione del regime di inversione contabile (reverse charge)
  • ammontare complessivo delle operazioni attive imponibili e/o delle operazioni passive in regime di inversione contabile (reverse charge) che non risulterebbe indicato nella dichiarazione IVA;
  • dati identificativi dei clienti (denominazione/cognome e nome e codice fiscale) e relativo ammontare delle operazioni attive imponibili;
  • ammontare complessivo dei corrispettivi giornalieri per operazioni imponibili, distinto per “matricola dispositivo RT”, “documenti commerciali online” o “distributori carburanti”;
  • dati identificativi dei fornitori (denominazione/cognome e nome e codice fiscale) e relativo ammontare delle operazioni passive in regime di inversione contabile (reverse charge).

Controlli su fatture, scontrini, dichiarazioni IVA: come “rispondere” alla PEC dell’Agenzia delle Entrate

Coloro che, in seguito ai controlli su fatture, scontrini e dichiarazioni IVA, ricevono una lettera dall’Agenzia delle Entrate hanno due strade per procedere:

  • richiedere informazioni o segnalare eventuali elementi, fatti e circostanze che l’Amministrazione finanziaria non ha o non ha considerato, anche tramite il proprio intermediario;
  • regolarizzare gli errori o le omissioni eventualmente commesse, beneficiando del ravvedimento operoso che prevede la riduzione delle sanzioni in relazione al tempo trascorso dalla commissione delle violazioni stesse.

Questa strada è percorribile “a prescindere dalla circostanza che la violazione sia già stata constatata ovvero che siano iniziati accessi, ispezioni, verifiche o altre attività amministrative di controllo, di cui i soggetti interessati abbiano avuto formale conoscenza”, specifica l’Agenzia delle Entrate, “salvo la notifica di un atto di liquidazione, di irrogazione delle sanzioni o, in generale, di accertamento, nonché il ricevimento di comunicazioni di irregolarità e degli esiti del controllo formale”.

Agenzia delle Entrate - Provvedimento del 9 ottobre 2025
PEC in arrivo su fatture, corrispettivi e dichiarazioni IVA

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