Contributo a fondo perduto per start up: fino a 1.000 euro alle partite IVA nate nel 2018

Rosy D’Elia - Incentivi alle imprese

Contributo a fondo perduto per start up: fino a 1.000 euro alle partite IVA nate nel 2018, con attività avviate dal 2019 e che non hanno registrato un calo di fatturato. Una nuova tipologia di aiuti fa il suo ingresso nel testo del Decreto Sostegni con gli emendamenti approvati ieri, 4 maggio 2021, dalle Commissioni riunite Bilancio e Finanze del Senato. Requisiti e differenze con la versione standard.

Contributo a fondo perduto per start up: fino a 1.000 euro alle partite IVA nate nel 2018

Contributo a fondo perduto per start up: in arrivo un sostegno fino a 1.000 euro per le partite IVA nate nel corso del 2018 con attività avviate dal 2019 che non hanno registrato un calo di fatturato e che non hanno potuto beneficiare della formula standard prevista dal Decreto Sostegni.

La novità è contenuta in uno degli emendamenti approvati ieri, 4 maggio 2021, dalle Commissioni Riunite Bilancio e Finanze del Senato.

Al pacchetto di misure del DL numero 41 del 22 marzo 2021 si aggiunge, quindi, una nuova tipologia di aiuto economico per un valore totale di 20 milioni di euro.

Per la conferma definitiva, in ogni caso, bisognerà attendere la conclusione dell’iter di conversione in legge del provvedimento emergenziale entro la scadenza del 21 maggio.

Contributo a fondo perduto per start up fino a 1.000 euro: i requisiti da rispettare

Mentre già circola la bozza del Decreto Sostegni bis che prevede una nuova tornata di contributi a fondo perduto, caratterizzata da conferme e modifiche al meccanismo di calcolo, si amplia la platea di destinatari dei contributi a fondo perduto del primo Decreto Sostegni.

Alla misura standard prevista dall’articolo 1 del DL numero 41 del 22 marzo, si aggiunge una formula specifica di aiuti economici per le start up.

Stando agli emendamenti approvati al Senato, nel testo prende forma l’articolo 1 bis per garantire ai soggetti che hanno attivato una partita IVA dal 1° gennaio al 31 dicembre 2018 un supporto economico per il 2021 fino a un massimo di 1.000 euro.

Gli importi potranno essere richiesti dai soggetti che presentano i seguenti requisiti:

  • essere titolari di reddito di impresa che hanno attivato la partita IVA dal 1° gennaio 2018 al 31 dicembre 2018 ;
  • avere un’attività d’impresa, in base al Registro delle imprese della Camera di Commercio, avviata nel corso del 2019;
  • non avere diritto al contributo a fondo perduto standard in quanto non risulta un calo dell’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi almeno pari al 30 per cento nel confronto tra 2019 e 2020;
  • aver avuto ricavi o compensi non superiori a 10 milioni di euro nell’anno 2019.

In questo modo nuove partite IVA entrano a far parte della platea di potenziali beneficiari dei contributi a fondo perduto.

Contributo a fondo perduto per start up: fino a 1.000 euro alle partite IVA nate nel 2018

Ma ci sono delle differenze importanti rispetto ai destinatari della misura principale:

  • per questi ultimi è già in arrivo una seconda tranche, almeno pari alla seconda, mentre per le startup il testo parla di un aiuto per il 2021;
  • nella formula standard si parte da un minimo di 1.000 e 2.000 euro e si arriva a un massimo di 150.000 euro, in questo caso la misura massima è pari a 1.000 euro.

Visto l’esplicito richiamo alla norma originaria, appare verosimile pensare che per usufruire le giovani partite IVA potranno scegliere tra due modalità:

  • pagamento su conto corrente;
  • credito di imposta da utilizzare in compensazione.

Bisogna, poi, sottolineare un altro punto che riguarda il passaggio all’operatività: come si legge nel testo, per dare forma concreta a questo mini contributo a fondo perduto sarà necessario attendere un Decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze che, per forza di cose, allunga i tempi di attuazione.

Difficilmente, quindi, potranno essere garantiti i tempi rapidi registrati per l’erogazione degli aiuti economici previsti dall’articolo 1 del Decreto Sostegni.

Dopo l’approvazione del testo di conversione in legge, che dovrebbe contenere la novità, le start up dovranno ancora attendere un provvedimento ad hoc per presentare domanda e conoscere i criteri e le modalità di attuazione della misura.

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