Concorso scuola, si parte tra le polemiche il 22 ottobre

Stefano Paterna - Scuola

Concorso scuola al via dal 22 ottobre 2020, si tratta del bando straordinario per 32.000 posti della scuola secondaria di I e II grado. Le prove scritte si terranno fino al 12 novembre, dopo di che dovrebbero partire anche i concorsi ordinari. Ma nel frattempo si scatenano le polemiche per le modalità di svolgimento, data la crescita dei casi di contagio: la Lega ne chiede il rinvio e così anche il Pd, mentre i sindacati spingono per una procedura semplificata e per titoli.

Concorso scuola, si parte tra le polemiche il 22 ottobre

Concorso scuola, finalmente c’è l’ufficialità per quello straordinario: si parte il 22 ottobre con la prima prova per alcune classi di concorso (A009, A033, A042, A057, B006, B015), seguiranno poi le altre nelle date 27, 28, 29, 30 ottobre e poi 2, 3, 4, 5, 6, 9, 10, 12 novembre.

Il calendario è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 29 settembre.

Si tratta dell’immissione in ruolo di 32.000 docenti della scuola secondaria di I e II grado, ma le domande giunte per parteciparvi sono state ben 64.563. Successivamente dovrebbe essere seguita dai concorsi ordinari per la scuola dell’infanzia, per la primaria e per la secondaria di I e II grado, per i restanti 46.000 posti.

Tuttavia, insieme alla notizia tanto attesa da decine di migliaia di docenti precari si sono scatenate polemiche sia di parte politica, sia di parte sindacale, così violente da lasciare qualche dubbio sulla fattibilità pratica dello prove. Ma per ora vediamone le modalità.

Concorso straordinario della scuola dal 22 ottobre, le modalità di svolgimento

Il concorso ordinario per i posti comuni si articola in due prove, una scritta e una orale. Per la prima bisognerà rispondere tramite pc, in 150 minuti, a cinque quesiti a risposta aperta per accertare le competenze disciplinari e didattico-metodologiche in relazione alle discipline oggetto di insegnamento.

Ci sarà poi un quesito, seguito da cinque domande a risposta aperta per valutare il livello di conoscenza linguistica.

Anche per i posti di sostegno la prova scritta prevede cinque quesiti a risposta aperta, finalizzati ad accertare le metodologie didattiche necessarie ad approcciare le diverse tipologie di disabilità. Anche in questo caso, si terra la prova di inglese consistente sempre in un quesito seguito da cinque domande a risposta aperta.

Per le classi di concorso di lingua inglese la prova scritta sarà interamente in lingua e prevede sei quesiti a risposta aperta.

Il punteggio minimo necessario a superare la prova scritta è di sette decimi o equivalente.

I vincitori di questo concorso saranno in effetti immessi in ruolo solo nell’anno scolastico 2021-22, ma a quelli che rientrano nella quota destinata alla procedura per l’anno scolastico 2020-21, verrà comunque riconosciuta la decorrenza del rapporto di lavoro a partire dal 1° settembre 2020.

Concorsi della scuola, tutti contro la Azzolina

La scelta di effettuare le procedure concorsuali per la scuola è in realtà frutto sopratutto dell’ostinazione del ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina e del suo partito, il M5S. Ma si tratta appunto di una scelta assai contestata, sia dai sindacati, sia dalle forze politiche di opposizione e perfino di governo.

Se non stupiscono le critiche della Lega che si domanda come sia possibile che i concorsi per i magistrati e i notai vengano rinviati data l’emergenza COVID-19, ma non quelli per la scuola, sono decisamente più sorprendenti quelle del Pd, partner di governo del Movimento 5 Stelle, che chiede al ministro dell’Istruzione di spostare le date delle prove durante le vacanze di Natale, visto che molti docenti per parteciparvi dovrebbero abbandonare le lezioni con conseguente disagio per gli alunni.

Ma il fronte più caldo per la Azzolina rimane quello dei sindacati che da tempo chiedono di sostituire alle procedure concorsuali una selezione semplificata e per titoli che avrebbe consentito sia un avvio più regolare dell’anno scolastico 2020-21, sia il riconoscimento del lavoro di tantissimi docenti precari che in tutti questi anni hanno permesso alle scuole italiane di aprire comunque i battenti.

Peraltro, nelle aule stanno crescendo i casi di contagio dovuto al diffondersi del Coronavirus e i docenti eventualmente coinvolti si troveranno impossibilitati a effettuare le prove concorsuali, senza contare che organizzare un concorso di grandi dimensioni nella situazione attuale di possibile “seconda ondata” non renderà agevole il rispetto delle indicazioni del Comitato tecnico scientifico.

“Considerando che le assunzioni non si potranno comunque fare prima del prossimo anno è evidente che non ha senso operare con tanta fretta - ha commentato in merito il segretario della Flc Cgil Francesco Sinopoli - se non per coprire i fallimenti in materia di assunzioni e supplenze che a hanno visto assegnati solo il 20% dei posti e contano migliaia di posti attribuiti da graduatorie sbagliate e altre migliaia ancora scoperti”.

Il sindacalista ha poi rilanciato la proposta sindacale alternativa al “Concorsone”, chiedendo che “il governo si assuma la responsabilità di intervenire sulla scuola e avvii subito la stabilizzazione dei precari e degli specializzati su sostegno con un concorso per titoli e prova orale, l’unico gestibile nella fase di pandemia che stiamo attraversando e capace di assicurare alla scuola la copertura dei posti vacanti”.

L’ultima parola sui concorsi della scuola probabilmente non è ancora detta.

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