Decreto Cura Italia, novità per la scuola: dalle lezioni a distanza alle nuove assunzioni

Stefano Paterna - Scuola

Il decreto Cura Italia stanzia 85 milioni di euro per dotare le scuole di piattaforme e connettività di rete per la didattica a distanza. Prevista anche l'assunzione a tempo determinato di un massimo di 1.000 assistenti tecnici per supportare l'attività. Tutte le novità nel decreto emanato per l'emergenza coronavirus.

Decreto Cura Italia, novità per la scuola: dalle lezioni a distanza alle nuove assunzioni

Decreto Cura Italia, novità in arrivo anche per il mondo della scuola che sta fronteggiando l’emergenza Coronavirus.

In particolare sono due le novità presenti nel Decreto Legge n. 18 pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 17 marzo 2020.

In considerazione della chiusura delle scuole a causa dell’emergenza coronavirus, vengono stanziati 85 milioni di euro che incrementano il Fondo per l’innovazione digitale e la didattica laboratoriale e permettono alle scuole dello Stato di dotarsi piattaforme e connettività di rete per la didattica a distanza.

Inoltre, le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado potranno anche assumere a tempo determinato fino alla fine dell’anno scolastico 2019-20, un massimo di 1.000 assistenti tecnici per il necessario supporto all’attività di didattica a distanza.

L’altra novità, invece, è rappresentata dai 43,5 milioni di euro da impiegare per la pulizia straordinaria dei locali di tutte le istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione, comprese le scuole parificate.

Decreto Cura Italia, novità scuola: bene per la Flc Cgil, più cauta la Uil Scuola

Le organizzazioni sindacali di categoria della scuola hanno in generale reagito positivamente all’emanazione del decreto Cura Italia del 17 marzo con sfumature diverse.

Flc Cgil ha precisato che la didattica a distanza rischia però di aumentare le differenze sociali tra gli alunni. Motivo per il quale è necessario:

“che computer e tablet - come ha detto Roberta Fanfarillo, responsabile dei dirigenti scolastici della Flc - vengano dati in comodato d’uso a quelle famiglie che non possono permetterseli: nessuno deve rimanere indietro”.

Più sfumato il giudizio del segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi:

“Certamente il decreto è un fatto positivo. Le misure poste in atto rappresentano una prima risposta che si offre al Paese nel suo insieme. Per la scuola vorremmo che ci fosse una rotta precisa da percorrere. Avremmo una bussola da offrire invece sembra che il ministero continui a navigare a vista.
Gli 85 milioni stanziati come andranno a studenti e scuole? Serviranno alle società di progettazione o aiuteranno quanti sono in situazioni geografiche, economiche di difficoltà?”

Decreto Cura Italia: Usb e il no alla didattica a distanza

Del tutto contraria alle misure di incentivazione della didattica a distanza è invece l’Usb che chiede che le scuole vengano completamente chiuse per tutelare la salute del personale ATA e degli stessi dirigenti scolastici e che ritiene irresponsabile destinare 85 milioni di euro a questa modalità di lavoro educativo in un momento nel quale la sanità “è al collasso”.

La polemica del sindacato di base è soprattutto contro il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, rea di voler dare pieni poteri pieni poteri ai dirigenti scolastici che avrebbero il compito di portare avanti a oltranza l’attività didattica, ma in presenza da parte del Miur di note estremamente vaghe, in molti casi in contraddizione con il CCNL e il Testo Unico.

Rifiutiamo - si legge in un comunicato dell’organizzazione sindacale di base - i tentativi sfacciati delle aziende di lucrare sulla situazione, approfittando della confusione del momento, per far sì che i loro prodotti per la didattica a distanza vengano usati nella vita scolastica ordinaria: la scuola non è un mercato!
Rivendichiamo il ruolo sociale del docente, che è soprattutto un educatore, ma anche un lavoratore i cui diritti vanno rispettati
.

Nel finanziamento della didattica a distanza l’Usb intravede quindi un pericolo di speculazione, un rischio paventato per certi versi anche nella dichiarazione precedente del segretario della Uil Scuola.

Lo scontro in merito non potrà che crescere di intensità, laddove il blocco delle attività scolastiche dovesse protrarsi per un periodo ancor più lungo di quanto già previsto.

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