Cartelle esattoriali, riparte la riscossione: rate e notifiche, cosa succede dal 16 ottobre 2020

Anna Maria D’Andrea - Dichiarazioni e adempimenti

Cartelle esattoriali, riparte l'attività della riscossione. Dal 16 ottobre 2020 l'AdER riavvia le procedure di notifica, così come ripartono i pignoramenti. Per le rate scadute durante il periodo di sospensione, la scadenza è fissata al 30 novembre 2020.

Cartelle esattoriali, riparte la riscossione: rate e notifiche, cosa succede dal 16 ottobre 2020

Cartelle esattoriali, dal 16 ottobre 2020 riparte l’attività ordinaria dell’Agenzia delle Entrate Riscossione.

Dopo le sospensioni previste prima dal decreto Cura Italia a partire dall’8 marzo, e successivamente prorogate fino al 15 ottobre 2020, è oggi la data di ripresa dell’attività di notifica dei ruoli congelati durante il lockdown, così come dei pignoramenti su stipendi e pensioni.

Il 16 ottobre 2020 termina la tregua fiscale concessa dal Governo, in considerazione delle ripercussioni economiche della pandemia. Per le rate scadute nel periodo di sospensione, la scadenza ultima per mettersi in regola è fissata al 30 novembre 2020.

A stretto giro è fissata inoltre la scadenza delle rate scadute nel 2020 relativamente alla pace fiscale. L’appuntamento con la rottamazione delle cartelle e con il saldo e stralcio non ammette ritardi: il termine di tolleranza di 5 giorni non si applica agli importi in scadenza il 10 dicembre 2020.

Cartelle esattoriali, riparte la riscossione: rate e notifiche, cosa succede dal 16 ottobre 2020

La ripresa dell’attività dell’AdER sarà graduale. La data del 16 ottobre 2020 rappresenta, in ogni caso, il “ritorno alla normalità” per quel che riguarda il rapporto Fisco-contribuenti.

Dopo la sospensione disposta con decorrenza dall’8 marzo (21 febbraio per i contribuenti con sede legale ed operativa nei comuni della zona rossa) e fino al 15 ottobre 2020, l’Agenzia delle Entrate Riscossione procederà con le ordinarie attività di recupero dei debiti tributari e non derivanti da cartelle esattoriali, avvisi di accertamento ed addebito.

Ripartono quindi anche i pignoramenti su stipendi e pensioni, anch’essi bloccati a partire dallo scorso 8 marzo.

Se l’attività di notifica di nuove cartelle sarà influenzata dalla disposizioni previste dal decreto Rilancio, con il quale è stato previso il differimento al 2021 degli atti in scadenza nel 2020, la ripartenza sarà totale per quel che riguarda gli atti già notificati ed i relativi pagamenti.

La scadenza per pagare le rate sospese, relative alle cartelle congelate fino al 15 ottobre 2020, è fissata al 30 novembre 2020. Resta la possibilità di richiederne la rateizzazione, per spalmare in 6 anni (72 rate) il pagamento della somma contestata dal Fisco, o in 120 rate (10 anni) nei casi di comprovate difficoltà economiche, secondo i criteri disposti dal decreto MEF del 6 novembre 2013

Anche per quel che concerne il pagamento delle rate sospese, in scadenza il 30 novembre 2020, bisogna dar conto delle novità introdotte dal decreto Rilancio. Per i piani di rateizzazione in essere al 15 ottobre o richiesti entro la medesima data, il contribuente potrà beneficiare del maggior periodo di decadenza, stabilito nel mancato pagamento di dieci rate, anche non consecutive, invece delle cinque ordinariamente previste.

Cartelle esattoriali, scadenza il 10 dicembre 2020 per rottamazione ter e saldo e stralcio

Appuntamento da segnare in rosso sul calendario è poi quello con la pace fiscale. Il 10 dicembre 2020 scadono tutte le rate di rottamazione e saldo e stralcio previste per l’anno in corso.

I contribuenti potranno mettersi in regola e versare l’intero importo dovuto, per continuare a beneficiare dei vantaggi della definizione agevolata delle cartelle.

Da tenere a mente c’è però la cancellazione, per le rate in scadenza nel 2020, della tolleranza di 5 giorni. Il termine del 10 dicembre 2020 è quindi da considerarsi categorico, per non perdere i vantaggi della pace fiscale.

Per il versamento delle somme dovute entro il 10 dicembre 2020 sarà possibile utilizzare i bollettini già in possesso, anche nel caso di versamento in date differenti rispetto a quelle originarie.

In caso di smarrimento della “Comunicazione delle somme dovute” e dei bollettini di pagamento sarà possibile richiederne una copia nuova tramite il servizio online.

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