La macchina organizzativa della carta dedicata a te 2025 parte in ritardo. E da Napoli a Milano, passando per Roma non si conosce ancora il numero di bonus spesa per ogni Comune

La carta dedicata a te 2025 viaggia con ritardo e l’esperienza accumulata nei due anni precedenti non sembra dare i suoi frutti, anzi. Il meccanismo dovrebbe essere ormai rodato eppure rispetto allo scorso anno l’attesa per ricevere prepagate e ricariche si allunga di oltre un mese.
E da Napoli a Milano, passando per Roma ancora non è stato reso pubblico il numero di bonus spesa disponibili per ogni Comune.
In più, alla lentezza burocratica, che negli anni aumenta invece di diminuire, si aggiunge anche la restrizione del raggio d’azione dell’agevolazione: la postepay sarà utilizzabile solo per spese alimentari. L’importo di 500 euro non si potrà utilizzare più anche per benzina o trasporti e, di conseguenza, svaniscono anche i relativi sconti.
Carta dedicata a te 2025, quanti bonus spesa sono disponibili per ogni Comune?
Con le istruzioni diffuse ieri, 1° settembre, da parte dell’INPS, è arrivata la conferma dell’avvio dei lavori per erogare la carta dedicata a te 2025: le liste delle famiglie beneficiarie per ogni territorio saranno pronte entro la scadenza dell’11 settembre, poi i Comuni potranno controllarle e validarle e solo dopo l’Istituto potrà comunicare con Poste per la predisposizione di carte e ricariche.
Con la pubblicazione del decreto attuativo in Gazzetta Ufficiale lo scorso 12 agosto, è stata definita anche la tabella di marcia da rispettare prima di arrivare all’assegnazione dell’importo di 500 euro ai nuclei familiari con un ISEE fino a 15.000 euro che si trovano in condizione di priorità.
Quando arriva la carta dedicata a te 2025? | I tempi | Date effettive |
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L’INPS prepara per i Comuni le liste di famiglie beneficiarie della carta dedicata a te | Entro 30 giorni dalla pubblicazione del decreto | 11 settembre |
I Comuni confermano o correggono e integrano le liste INPS | Entro 30 giorni, anziché 20 come in passato | 11 ottobre |
L’INPS rende definitivi gli elenchi e trasmette i dati per il pagamento delle somme tramite Poste Italiane | Entro 10 giorni | 21 ottobre |
I Comuni inviano le lettere di assegnazione alle famiglie e pubblicano gli elenchi | Dopo il consolidamento delle liste | Dopo il passaggio precedente |
Manca, però, almeno nella documentazione pubblica, un tassello fondamentale: la ripartizione delle carte per ciascun Comune che viene definita anno dopo anno:
- una metà del totale è ripartita in proporzione alla popolazione residente in ciascun Comune;
- mentre l’altra metà viene distribuita in base alla distanza tra il valore del reddito pro capite medio di ciascun Comune ed il valore del reddito pro capite.
Densità e condizioni economiche del territorio, quindi, incidono sulla ripartizione delle risorse disponibili. Lo scorso anno, infatti, in testa c’era Napoli, seguita poi da Roma, Palermo e Milano.
La distribuzione delle carte sul territorio viene messa nero su bianco in un documento allegato al decreto attuativo, che per quest’anno non risulta ancora disponibile nonostante l’approdo in Gazzetta Ufficiale dopo ben 9 mesi d’attesa.
Nella pubblicazione del 12 agosto 2025, c’è un’avvertenza:
“L’Allegato n. 2 al decreto non è pubblicato, in quanto reso disponibile sulla pagina dedicata della sezione Trasparenza - Normativa del sito del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste”.
Carta dedicata a te 2025, il numero di bonus spesa per ogni Comune resta una incognita
Ma dopo settimane sul portale istituzionale la carta dedicata a te 2025 non è ancora arrivata e tanto meno ci sono dati sul numero di bonus spesa disponibili nei diversi territori.
L’ennesimo ritardo che cozza con un altro punto del decreto: l’articolo 11 che regola la promozione della misura e prevede una spesa fino a 900.000 euro da sottrarre ai 500 milioni totali stanziati dalla Legge di Bilancio 2025, ovvero il corrispettivo di 1800 carte spesa.

La panoramica del numero di bonus da assegnare per ogni Comune è un elemento centrale nella ripartizione delle risorse sul territorio perché determina la possibilità o meno di ottenere l’importo di 500 euro.
Le assegnazioni vengono fatte su base territoriale e tenendo conto di una scala di priorità che prende in considerazione dati anagrafici ed economici delle famiglie con ISEE fino a 15.000 euro e composte da almeno tra componenti.
In base al numero di carte disponibili, quindi, anche a parità di condizioni una famiglia residente in un territorio può beneficiarne mentre un’altra può restare esclusa dalla graduatoria.
L’allegato 2 al decreto attuativo della carta dedicata a te 2025, attualmente mancante, in altre parole è il documento fondamentale per procedere con l’assegnazione delle risorse. La speranza è che i dati non disponibili pubblicamente siano almeno nelle mani dell’INPS e dei Comuni.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Carta dedicata a te 2025: incognita sul numero di bonus spesa per ogni Comune