Canna fumaria, il rifacimento rientra nel bonus ristrutturazioni e dà diritto al bonus mobili

Tommaso Gavi - Irpef

Il rifacimento della canna fumaria rientra nel bonus ristrutturazioni? La risposta è affermativa. L'intervento è tra quelli nell'elenco della circolare numero 28 del 2022 dell'Agenzia delle Entrate. Di conseguenza si potrà beneficiare anche del bonus mobili e elettrodomestici.

Canna fumaria, il rifacimento rientra nel bonus ristrutturazioni e dà diritto al bonus mobili

Il rifacimento della canna fumaria rientra nel bonus ristrutturazioni?

Il quesito è stato posto da un contribuente alla redazione di FiscoOggi, la rivista online dell’Agenzia delle Entrate.

Alcuni esempi di interventi che danno diritto alla detrazione del 50 per cento sono riportati nella circolare numero 28 del 2022 dell’Agenzia delle Entrate, tra questi anche le opere accessorie e pertinenziali come la canna fumaria.

Di conseguenza, se l’intervento sul sistema di scarico dei fumi con camino esterno rientra nel bonus ristrutturazioni, dà diritto in automatico al bonus mobili ed elettrodomestici.

Canna fumaria, il rifacimento del camino esterno rientra nel bonus ristrutturazioni

Dà diritto al bonus ristrutturazioni l’intervento di rifacimento della canna fumaria, che interessa anche il camino esterno?

L’interrogativo è stato posto da un contribuente alla rivista online dell’Agenzia delle Entrate, FiscoOggi.

Tale lavoro interessa il sistema di scarico dei fumi che saranno incanalati grazie all’istallazione di un camino esterno in acciaio.

La nuova raggiungerà la parte esterna del tetto, tramite un foro nella gronda in cemento armato. Il contribuente specifica anche che al termine dell’intervento verrà rilasciata un’apposita certificazione di conformità dell’impianto.

Tale intervento rientra nel cosiddetto bonus ristrutturazioni. Per gli interventi di manutenzione straordinaria è prevista una detrazione nella misura del 50 per cento che può essere recuperata in dichiarazione dei redditi in 10 anni.

Per individuare gli interventi agevolabili si deve fare riferimento alla legge quadro sull’edilizia.

Il richiamo normativo da tenere in considerazione è l’articolo 3 del Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia di cui al Dpr n. 380/2001, modificato dall’art. 10, comma 1, lett. b), n. 1), del decreto legge n. 76 del 2020.

Nella circolare numero 28 del 2022 dell’Agenzia delle Entrate sono riportate alcune delle tipologie di lavori edilizi che rientrano nella manutenzione straordinaria.

In tale elenco, uno dei punti è:

“realizzazione ed adeguamento di opere accessorie e pertinenziali che non comportino aumento di volumi o di superfici utili, nonché realizzazione di volumi tecnici quali centrali termiche, impianti di ascensori, scale di sicurezza e canne fumarie.”

L’intervento in questione, quindi, permette di beneficiare della detrazione del 50 per cento.

Canna fumaria, con il rifacimento si ha diritto anche al bonus mobili e elettrodomestici

Assodato, quindi, che gli interventi in questione danno diritto al bonus ristrutturazioni stabilito dall’articolo 16-bis del TUIR, tali interventi permettono di beneficiare anche del bonus mobili ed elettrodomestici.

In sostanza, quindi, il rifacimento della canna fumaria permette anche di acquistare mobili ed elettrodomestici recuperando metà della spesa in 10 anni, come avviene per le spese sostenute per gli interventi di manutenzione straordinaria.

Tuttavia, in questo secondo caso è previsto un limite massimo di spesa:

  • per il 2022 il tetto è fissato a 10 mila euro;
  • per il 2023 e il 2024 scenderà a 5 mila euro.

Per poter recuperare metà delle somme spese, tuttavia, deve essere rispettato un ulteriore requisito: l’acquisto dei mobili non può essere precedente alla data di avvio dei lavori di manutenzione straordinaria.

Il pagamento deve inoltre avvenire con bonifico o carta di debito o credito, deve essere garantita la tracciabilità.

Non è necessario utilizzare il bonifico predisposto per le spese di ristrutturazione edilizia.

Dovranno inoltre essere conservate le fatture di acquisto dei beni, riportanti la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquisiti.

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