Bonus ricerca e sviluppo per la produzione dei chip: il nuovo credito d’imposta nel DL Omnibus

Rosy D’Elia - Imposte

Con il Decreto Omnibus, DL n. 104 del 2023, arriva un nuovo bonus ricerca e sviluppo specificamente dedicato all'incremento della produzione dei chip. La spinta arriva dall'UE: il credito d'imposta che spetta alle imprese è commisurato ai costi ammissibili. Istruzioni e regole di dettaglio saranno definite dal MIMIT

Bonus ricerca e sviluppo per la produzione dei chip: il nuovo credito d'imposta nel DL Omnibus

Nel pacchetto di novità introdotte dal Decreto Omnibus, pubblicato in Gazzetta Ufficiale come DL n. 104 del 10 agosto 2023, rientra anche un nuovo bonus ricerca e sviluppo specificamente dedicato all’incremento della produzione dei chip.

Il valore del credito d’imposta che spetta alle imprese è commisurato all’importo dei costi ammissibili.

La spinta per introdurre l’agevolazione arriva dall’UE e più in particolare dal CHIPS ACT europeo che definisce una strategia per rafforzare la produzione locale di semiconduttori e ridurre la dipendenza dell’Unione dai fornitori asiatici.

Istruzioni e regole di dettaglio saranno definite dal Ministero delle imprese e del made in Italy, ma per l’operatività servirà anche il decreto attuativo per la certificazione delle attività di ricerca e sviluppo atteso entro la scadenza del 22 luglio 2022 e mai approvato.

Bonus ricerca e sviluppo per la produzione dei chip per le imprese: la novità nel DL Omnibus

Il bonus ricerca e sviluppo per l’incremento della produzione di chip viene riconosciuto sotto forma di credito d’imposta e nel rispetto della normativa in tema di aiuti di Stato.

La novità viene introdotta “nelle more dell’attuazione della riforma fiscale”.

A beneficiarne saranno le imprese residenti nel territorio dello Stato, comprese le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, che mettono a frutto investimenti in progetti di ricerca e sviluppo relativi al settore dei semiconduttori.

Via libera anche in caso di attività svolte in relazione a contratti stipulati con imprese residenti o localizzate in altri Stati membri dell’Unione europea, negli Stati aderenti all’accordo sullo Spazio economico europeo o anche in Stati compresi nell’elenco di cui al decreto del Ministro delle finanze 4 settembre 1996.

Per l’accesso alla misura, inoltre, sarà necessario ottenere la certificazione in materia di ricerca, sviluppo e innovazione.

Questo nuovo credito d’imposta è alternativo a quello previsto per le attività di ricerca fondamentale, di ricerca industriale e sviluppo sperimentale in campo scientifico o tecnologico.

Bonus ricerca e sviluppo per la produzione dei chip per le imprese: le istruzioni da seguire

Come previsto dall’articolo 5 del Decreto Omnibus, il valore del bonus ricerca e sviluppo relativo alla produzione dei chip sarà calcolato sulla base dei costi ammissibili indicati dall’articolo 25, paragrafo 3, del regolamento UE n. 651/2014:

  • spese di personale: ricercatori, tecnici e altro personale ausiliario nella misura in cui sono impiegati nel progetto;
  • strumentazione e attrezzature relativi al progetto;
  • ricerca contrattuale, le conoscenze e i brevetti acquisiti o ottenuti in licenza da fonti esterne alle normali condizioni di mercato, ma servizi di consulenza e servizi equivalenti utilizzati esclusivamente ai fini del progetto;
  • spese generali supplementari e altri costi di esercizio, compresi i costi dei materiali, delle forniture e di prodotti analoghi, direttamente imputabili al progetto.

Rientrano nel campo di applicazione delle agevolazioni le spese sostenute dall’11 agosto 2023 al 31 dicembre 2027.

L’importo a cui si ha diritto per le attività di ricerca e sviluppo nella microelettronica sarà utilizzabile esclusivamente in compensazione.

Nel testo del Decreto si legge:

“L’utilizzo in compensazione del credito d’imposta è comunque subordinato al rilascio, da parte del soggetto incaricato della revisione legale dei conti, della certificazione attestante l’effettivo sostenimento dei costi e la corrispondenza degli stessi alla documentazione contabile predisposta dall’impresa beneficiaria. In caso di imprese non soggette per obbligo di legge alla revisione legale dei conti, la certificazione è rilasciata da un revisore legale dei conti o da una società di revisione iscritti nella sezione A del registro di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 39”.

Il compito di stabilire regole e istruzioni da seguire per beneficiare dell’agevolazione spetta al Ministro delle Imprese e del Made in Italy, presso il quale viene istituito anche il Comitato tecnico permanente per la microelettronica.

Ma, in realtà, la piena attuazione della misura passa anche attraverso l’adozione del decreto attuativo per il rilascio della certificazione del credito ricerca e sviluppo previsto dal DL n. 73 del 2022 rimasto in stand by dallo scorso anno.

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