Bonus affitto negozi, anche se il contratto di locazione ha più categorie catastali

Rosy D’Elia - Imposte

Bonus affitto negozi e botteghe anche se nel contratto di locazione ci sono immobili di categorie catastali diverse. Via libera al credito di imposta, ma solo per i locali C1. I dettagli e le modalità di calcolo nella risposta all'interpello numero 321 dell'8 settembre 2020.

Bonus affitto negozi, anche se il contratto di locazione ha più categorie catastali

Il bonus affitto negozi e botteghe, introdotto dal Decreto Cura Italia, è accessibile anche se il contratto di locazione riguarda più immobili di categorie catastali diverse.

Via libera all’agevolazione, ma solo per i locali C1. A chiarirlo e a indicare le particolari modalità di calcolo da seguire è l’Agenzia delle Entrate nella risposta all’interpello numero 321 dell’8 settembre 2020.

Agenzia delle Entrate - Risposta all’interpello numero 321 dell’8 settembre 2020
Articolo 65 del decreto-legge 17 marzo 2020, n.18. Determinazione del credito d’imposta per botteghe e negozi in caso di contratto avente ad oggetto più immobili appartenenti a diverse categorie catastali.

Bonus affitto negozi, anche in presenza di più categorie catastali: come calcolare il credito di imposta

Come di consueto lo spunto per fare luce sul bonus affitto negozi e botteghe, arriva dall’analisi di un caso pratico.

Protagonista è una società che ha in essere un contratto di locazione, stipulato per 12 unità immobiliari di diverse categorie catastali, di cui solo due di categoria C1, relative a negozi e botteghe.

All’Agenzia delle Entrate si rivolge per verificare la possibilità di beneficiare del bonus affitto previsto dal Decreto Cura Italia ed eventualmente le modalità da utilizzare per riparametrare il canone di locazione del mese di marzo ai soli immobili che possono rientrare nel beneficio fiscale e determinare correttamente il credito di imposta pari al 60% della spesa mensile.

In linea con la soluzione ipotizzata dalla stessa società, l’Amministrazione finanziaria concede il via libera alla fruizione dell’agevolazione con la risposta all’interpello numero 321 dell’8 settembre 2020. E fornisce le istruzioni da seguire vista la particolarità della situazione:

  • la fruizione del bonus affitto previsto dal Decreto Cura Italia è consentita solo in relazione ai due immobili censiti nella categoria catastale C/1;
  • per il calcolo del suo valore bisognerà fare riferimento alla parte di canone riferibile ai due immobili da determinare in proporzione alla rendita catastale attribuita agli stessi immobili con le modalità riportate nell’esempio numero 6 della circolare del 1° giugno 2011, n. 26/E.

Bonus affitto negozi, anche se il contratto di locazione ha più categorie catastali

Via libera, quindi, al bonus affitto negozi e botteghe anche con un contratto di locazione che riguarda immobili con categorie catastali diverse, “ferma restando la sussistenza dei requisiti necessari”, sottolinea l’Agenzia delle Entrate che coglie l’occasione per ribadire le condizioni per accedere all’agevolazione.

Il bonus affitto introdotto dal Decreto Cura Italia, e diverso dal successivo introdotto dal Decreto Rilancio, un credito d’imposta del 60% dell’ammontare del canone di locazione relativo al marzo 2020 di immobili che rientrano nella categoria catastale C/1 per i soggetti che esercitano attività di impresa.

In line generale, per poterne beneficiare è necessario rispondere ai requisiti che seguono:

  • essere titolare di un’attività economica, di vendita di beni e servizi al pubblico, oggetto di sospensione in quanto non rientrante tra quelle identificate come essenziali;
  • essere intestatario di un contratto di locazione di immobile rientrante nella categoria catastale C/1.

Tornando alla specificità del caso analizzato, il documento sottolinea che “il credito di cui all’articolo 65, comma 1, del decreto-legge n. 18 del 2020 matura a seguito dell’avvenuto pagamento del canone stesso e sono esclusi dall’agevolazione i contratti di locazione di immobili rientranti in altre categorie catastali, seppure con destinazione commerciale”.

L’esclusione, decisamente rigida e superata dalla successiva formulazione del bonus, non compromette però l’accesso all’agevolazione per gli immobili di categoria C1 che rispondono a tutte le caratteristiche richieste.

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