Bonus 200 euro partite IVA, quando arriva la procedura per fare domanda?

Rosy D’Elia - Leggi e prassi

Bonus 200 euro partite IVA, quando arriva la procedura per fare domanda? È necessario attendere la pubblicazione del decreto attuativo in Gazzetta Ufficiale, verosimilmente non sarà possibile richiederlo prima del 15 settembre. E si parla di un click day unico per tutte le tipologie di beneficiari che rientrano nella categoria.

Bonus 200 euro partite IVA, quando arriva la procedura per fare domanda?

Bonus 200 euro, le partite IVA restano ancora in attesa dell’indennità contro il caro prezzi: quando arriva la procedura che permetterà ad autonomi e professionisti di fare domanda? Si parla da mesi di questa forma di aiuto contro l’inflazione e la maggior parte degli altri beneficiari e delle altre beneficiarie lo hanno già ricevuto.

Ma una risposta certa ancora non c’è, la macchina organizzativa dell’INPS e delle casse previdenziali dovrebbe partire nelle prossime settimane.

Il primo traguardo da raggiungere è la pubblicazione del decreto attuativo in Gazzetta Ufficiale.

Bonus 200 euro partite IVA, quando arriva la procedura fare domanda?

Lavoratrici e lavoratori autonomi e professionisti e professioniste attendono da maggio di ricevere istruzioni concrete per poter ricevere il bonus 200 euro.

La misura contro il caro prezzi è stata introdotta dal Decreto Aiuti per una platea di beneficiari e beneficiarie molto ampia: una buona parte, in primis pensionati e lavoratori dipendenti, ha già ricevuto l’indennità.

Ma per i titolari di partita IVA questa forma di aiuto esiste, per ora, ancora solo sulla carta: il decreto attuativo con tutti i dettagli utili per passare all’operatività non è stato ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Stando alle anticipazioni che arrivano dal quotidiano Italia Oggi dell’8 settembre, sarà possibile presentare domanda a partire dal 20 settembre 2022.

La notizia sarebbe emersa da una riunione tra i direttori delle Casse di previdenza private e privatizzate e un dirigente INPS.

Coloro che non hanno superato i 35.000 euro di reddito nel 2021 e rispettano gli altri requisiti richiesti dovranno inviare la domanda per ottenere il pagamento all’INPS o alle Casse professionali, in base all’iscrizione.

La data del 15 settembre per il click day, precedentemente ipotizzata, si sposta ancora un po’ in avanti e l’attesa per presentare domanda di accesso al bonus 200 euro per le partite IVA si allunga ulteriormente.

L’idea è quella di stabilire un giorno di partenza unico per evitare vantaggi e svantaggi nei tempi di domanda dal momento che per l’erogazione delle risorse si seguirà l’ordine cronologico delle richieste.

Bonus 200 euro partite IVA: la prova sulle risorse solo quando arriverà la procedura per fare domanda

È un gioco di ritardi che va avanti da mesi, d’altronde. Il bonus 200 euro per le partite IVA è stato introdotto dall’articolo 33 del DL Aiuti, DL n. 50 del 17 maggio 2022.

A differenza di quanto previsto per le altre categorie, come ad esempio le lavoratrici e i lavoratori dipendenti, la norma non ha definito i dettagli della misura, dai requisiti alle modalità di domanda, e ha affidato al Ministero dell’Economia e delle Finanze e al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali il compito di stabilirli in un decreto attuativo ad hoc.

La scadenza per procedere è stata fissata al 17 giugno 2022 ma dopo quasi tre mesi da questa data il testo non è ancora arrivato in Gazzetta Ufficiale: il provvedimento è pronto ed è stato firmato sia da Daniele Franco che da Andrea Orlando ma manca l’ultimo passaggio che ne sancisce l’ufficialità.

All’origine della lentezza dell’iter di attuazione del bonus 200 euro per le partite IVA sembra esserci una questione di risorse e la necessità di far quadrare i conti per evitare disparità tra autonomi e professionisti e altre categorie di beneficiari e beneficiarie.

Solo a inizio agosto, con il DL Aiuti bis, è arrivata una nuova iniezione di fondi che ha fatto ripartire la macchina organizzativa. Il Ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco durante la conferenza stampa del 4 agosto ha sottolineato:

“Si stanziano 100 milioni per i lavoratori autonomi che, dato lo stanziamento precedente di 500 milioni, non sarebbero riusciti a ottenere 200 euro”.

Fin dall’inizio dei lavori il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha sottolineato l’importanza di garantire alle partite IVA lo stesso trattamento riservato agli altri beneficiari, ma fin dalla prima lettura della norma la disparità nei tempi di attesa per ricevere il pagamento è apparsa in maniera chiara.

La lunga gestazione sembra essere stata necessaria a garantire un’indennità contro il caro prezzi di 200 euro anche a tutte e tutti gli autonomi e a tutti e tutte le professioniste che hanno i requisiti per ottenerla. Ma, in ogni caso, la prova finale sulla sufficienza delle risorse potrà arrivare solo quando la procedura per l’invio delle domande sarà attiva.

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