Assunzioni 2022, dati INPS: aumento del 37 per cento rispetto al 2021

Tommaso Gavi - Lavoro

Assunzioni 2022, 37 per cento in più a maggio scorso rispetto all'anno precedente. La fotografia nei dati INPS, diffusi con il comunicato stampa del 25 agosto 2022. Aumentano anche le cessazioni per tutte le tipologie contrattuali. Nel complesso, nell'ultimo anno 797.000 lavoratori in più.

Assunzioni 2022, dati INPS: aumento del 37 per cento rispetto al 2021

Le assunzioni del 2022 sono aumentate rispetto a quelle dello 2021: nei primi cinque mesi dell’anno in corso è stato registrato un incremento del 37 per cento rispetto allo scorso anno.

La fotografia emerge dai dati aggiornati allo scorso maggio, diffusi dall’INPS con il comunicato stampa del 25 agosto 2022.

Nel complesso sono 3.381.000 le assunzioni attivate, con una crescita per tutte le tipologie contrattuali: lavoratori a tempo determinato e indeterminato, stagionali, intermittenti, somministrati e contratti di apprendistato.

Anche le cessazioni sono aumentate rispetto allo scorso anno, del 44 per cento rispetto allo scorso anno. Anche in questo caso l’aumento delle cessazioni ha interessato tutte le tipologie contrattuali.

Assunzioni 2022, dati INPS: aumento del 37 per cento rispetto al 2021

Nei primi 5 mesi dell’anno i nuovi lavoratori sono aumentati del 37 per cento rispetto allo stesso periodo del 2021, raggiungendo i 3.381.000.

A fotografare la dinamica dei flussi è il comunicato stampa dell’INPS del 25 agosto 2021, che riporta i dati sulle assunzioni del 2022 aggiornati allo scorso maggio.

La crescita ha interessato tutti i tipi di assunzioni, in misura diversa. Di seguito la tabella riassuntiva con le percentuali dell’incremento.

Tipologia contrattuale Aumento in percentuale
lavoro intermittente 62 per cento
lavoro stagionale 60 per cento
tempo indeterminato 40 per cento
apprendistato 35 per cento
tempo determinato 33 per cento
lavoro in somministrazione 21 per cento

La percentuale di trasformazioni da contratti a tempo determinato è cresciuta più del doppio dell’aumento delle nuove assunzioni.

Nel complesso sono state 306.000, con una crescita del 71 per cento rispetto allo stesso periodo del 2021.

Le conferme di contratti di apprendistato conclusi sono state circa un sesto delle trasformazioni: con un incremento del 12 per cento sono arrivate a 51 mila.

L’incremento viene registrato anche nelle cessazioni, che nei primi cinque mesi dell’anno sono state 2.642.000, che in termini percentuali raggiunge il 44 per cento.

I tati relativi alle differenti tipologie contrattuali sono riportati nella seguente tabella.

Tipologia contrattuale Aumento in percentuale
lavoro intermittente 71 per cento
lavoro stagionale 93 per cento
tempo indeterminato 39 per cento
apprendistato 42 per cento
tempo determinato 40 per cento
lavoro in somministrazione 35 per cento

Nel complesso, negli ultimi 12 mesi, il numero di lavoratori è aumentato.

Il saldo annualizzato riportato nei dati aggiornati a maggio 2022 mostra si attesta a 797.000 lavoratori tra i quali:

  • 215.000 con contratto a tempo indeterminato;
  • 582.000 lavoratori con altre tipologie contrattuali.

Assunzioni 2022, i dati INPS suddivisi per categorie

L’aumento viene registrato anche sulle nuove assunzioni con agevolazioni.

La crescita più consistente è quella legata all’esonero per i giovani, che è aumentato del 62 per cento.

Tuttavia, come sottolineato nel comunicato stampa:

“L’incentivazione denominata “Decontribuzione Sud”, per la sua estensione e pratica assenza di requisiti particolari di accesso, è in termini assoluti l’agevolazione più rilevante.”

Nel nuovo report vengono forniti anche i dati suddivisi per tipologia contrattuale.

Per quanto riguarda i lavoratori in somministrazione, sono aumentati sia quelli con contratto a tempo indeterminato sia quelli a tempo determinato: i primi del 77 per cento, i secondi del 19 per cento.

Per tale tipologia sono aumentate in modo analogo anche le cessazioni.

Un ulteriore focus riguarda i lavoratori occasionali, che sono aumentati del 10 per cento raggiungendo i 15 mila.

I lavoratori pagati con i titoli del Libretto Famiglia (LF) sono invece diminuiti: risultano 13 mila, in calo del 35 per cento rispetto allo scorso anno.

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