Tari, sì alla riduzione per i negozi chiusi: la nota Ifel apre agli sconti

Riduzione della Tari per i negozi e tutte le attività chiuse a causa del coronavirus: l'Ifel apre alla possibilità per i comuni di deliberare sconti ad hoc per le utenze non domestiche. Le novità nella nota del 24 aprile 2020.

Tari, sì alla riduzione per i negozi chiusi: la nota Ifel apre agli sconti

Tari, spazio ai comuni per la riduzione della tassa rifiuti per i negozi rimasti chiusi nel periodo di emergenza coronavirus.

L’Ifel, con la nota del 24 aprile 2020, apre a riduzioni specifiche da parte degli enti locali.

I comuni potranno stabilire sconti per le attività sospese o ridotte. Sarà però fondamentale reperire le risorse di copertura tra le entrate del bilancio dei comuni, come quelle derivanti da misure di contrasto all’evasione fiscale.

Accanto agli sconti Tari ed a riduzioni specifiche della tassa rifiuti per le utenze non domestiche, l’Ifel suggerisce di partire da una proroga delle scadenze per i contribuenti maggiormente colpiti, sotto il profilo economico, dall’emergenza coronavirus.

Agevolazioni che, in sostanza, sarebbe meglio strutturare in più step, partendo dal rinvio delle scadenze per il versamento per poi valutare la possibilità di sconti specifici sulla Tari per le attività sospese.

Tari, sì alla riduzione per i negozi chiusi: la nota Ifel apre agli sconti

Per i comuni che intendono introdurre agevolazioni in favore delle partite IVA il nodo da sciogliere è quello delle risorse di copertura: eventuali sconti sulla Tari dovranno essere introdotti individuando, nel bilancio comunale, le fonti a copertura dei mancati introiti.

Questo è uno degli aspetti evidenziati dall’Ifel che, con la nota pubblicata il 24 aprile 2020, conferma la possibilità per il singolo Comune di introdurre agevolazioni specifiche per l’emergenza coronavirus.

IFEL - nota 24 aprile 2020
La facoltà di disporre riduzioni del prelievo sui rifiuti anche in relazione all’emergenza da virus COVID-19

Trattandosi di “riduzioni episodiche”, non si applica il vincolo - previsto dal comma 660 della legge n. 147/2013 - di prevedere le agevolazioni esclusivamente all’interno del regolamento relativo alla tassa rifiuti.

Nel regolamento, specifica l’Ifel, sono disciplinare le riduzioni stabili sulla Tari, applicabili ogni anno, che rappresentano cosa ben diversa rispetto agli sconti previsti per l’emergenza coronavirus.

L’eccezionalità della situazione, unita alle evidenti difficoltà economiche di chi è stato costretto alla chiusura dell’attività per la tutela della salute pubblica, consente quindi ai comuni di derogare alla prassi ordinaria, indicando le nuove agevolazioni e riduzioni Tari in sede di approvazione del bilancio e delle tariffe entro il 30 giugno 2020.

Tari, prima proroga della scadenza e poi riduzione tassa rifiuti: agevolazioni in due step

Dall’Ifel però non arriva solo un chiarimenti circa gli spazi di manovra concessi ai comuni, ma anche un consiglio circa le agevolazioni da introdurre per la Tari relativa alle utenze non domestiche.

A fronte di possibili difficoltà nel finanziamento delle agevolazioni, si può valutare di articolare le agevolazioni in due tempi:

  • stabilire sin da subito proroghe dei termini di pagamento per le categorie più colpite dalla chiusura forzata o dalla crisi economica;
  • successivamente, entro i termini previsti per la delibera di approvazione delle tariffe (a normativa “speciale” vigente, entro il 30 giugno p.v.), adottare misure agevolative sostanziali.

In tal modo, potranno risultare più chiari:

“gli effettivi vincoli di bilancio, sulla base dei tempi e delle modalità della ripresa delle attività, della maggior conoscenza degli effetti delle misure via via adottate (attualmente la sospensione rate capitali dei mutui e la facoltà di utilizzo degli avanzi 2019), dei ristori che saranno prevedibilmente stanziati nel prossimo decreto legge sull’emergenza, nonché delle eventuali ulteriori misure di sostegno economico alle stesse attività più colpite dall’emergenza.”

Insomma, la proroga delle scadenze imminenti consentirebbe alle imprese di non dover pensare all’esborso derivante dal pagamento della Tari e soltanto in un secondo momento, anche considerando gli interventi su base nazionale, si potrebbero valutare misure di riduzione per specifiche categorie di soggetti.

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