Nuovo appuntamento per Informazione Fiscale ai microfoni di Giornale Radio. La giornalista Rosy D'Elia è intervenuta nella trasmissione 120 minuti del 5 gennaio con le ultime novità relative al taglio del cuneo fiscale previsto dalla Legge di Bilancio 2023
Nell’ultimo appuntamento di Informazione Fiscale ai microfoni di Giornale Radio si torna a parlare delle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2023.
Nella puntata di “120 Minuti”, la trasmissione condotta da Vicky Mangone in onda nella mattinata del 5 gennaio, la giornalista Rosy D’Elia ha spiegato cosa cambia per i lavoratori con il nuovo taglio del cuneo fiscale.
La Manovra conferma il taglio di 2 punti percentuali in vigore finora per i redditi fino a 35.000 euro a cui si aggiunge un ulteriore sconto dell’1 per cento per chi guadagna meno di 25.000 euro, per un totale di 3 punti percentuali.
Taglio del cuneo fiscale: le novità della Legge di Bilancio 2023 ai microfoni di Giornale Radio
Nel primo appuntamento del nuovo anno di Informazione Fiscale con il programma 120 Minuti, di Vicky Mangone, al centro del dibattito ci sono le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2023 sul cuneo fiscale.
Nella puntata in onda su Giornale Radio giovedì 5 gennaio, la giornalista Rosy D’Elia ha riepilogato in pochi minuti la misura che riduce la tassazione dei salari.
Il cuneo fiscale è la totalità delle imposte e dei contributi sul lavoro, quindi più semplicemente, il costo del lavoro.
“Sono le somme trattenute sia al lavoratore/lavoratrice, sia gli oneri a carico delle aziende.”
Sono coinvolte, dunque, entrambe le parti del rapporto di lavoro.
Il tema del taglio del cuneo fiscale è molto dibattuto in Italia, dato che il nostro è uno dei Paesi con i valori maggiori. Secondo i dati OCSE, si attesta al 46,5 per cento contro una media europea del 34,6 per cento.
Le novità della Legge di Bilancio, n. 197/2022, si inseriscono quindi in questo contesto, prevedendo un taglio fino al 3 per cento per chi guadagna fino a 25.000 euro l’anno, cioè 1.923 euro mensili.
“In principio, questo taglio del 3 per cento, più generoso rispetto a quello del 2 per cento, confermato per i lavoratori con una retribuzione fino a 35.000 euro, era previsto per una platea più ristretta, cioè per chi guadagna meno di 20.000 euro.”
Durante l’iter parlamentare della Legge sono state apportate diverse modifiche, tra cui appunto l’estensione della platea di beneficiari.
“Un numero più ampio di lavoratori e lavoratrici, dunque, potranno beneficiare di questo taglio del cuneo fiscale per i periodi di paga che vanno dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023.”
Chi, invece, supera questa soglia, ma guadagna meno di 35.000 euro (uno stipendio mensile fino a 2.692 euro) potrà beneficiare del taglio del 2 per cento già in vigore nel 2022.
“Si tratta di una conferma perché già la Legge di Bilancio 2022 aveva introdotto un piccolo taglio del cuneo, poi portato al 2 per cento con il Decreto Aiuti bis e in vigore dallo scorso luglio.”
Gli effetti di queste misure si avranno sugli stipendi, in particolare sulle trattenute, dei lavoratori e delle lavoratrici dipendenti pubblici e privati.
“Questo beneficio non si applica, invece, al settore domestico.”
Cuneo fiscale: l’obiettivo è il taglio di 5 punti percentuali
L’intervento sul cuneo fiscale, però, potrebbe non esaurirsi qui. Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, infatti, già nelle dichiarazioni programmatiche aveva dichiarato di voler portare il taglio ad almeno 5 punti percentuali.
“Questo ci fa pensare che possa essere il primo passo. Anche nella conferenza stampa ha ribadito l’esigenza di voler intervenire ancora sul taglio del cuneo fiscale oltre che sugli altri fronti.”
Dato che il cuneo fiscale riguarda anche gli oneri a carico delle aziende un prossimo passo potrebbe essere in direzione dei datori di lavoro.
“La certezza attuale resta il taglio del 2 e del 3 per cento per i lavoratori.”
Come sottolineato da Vicky Mangone, però, i sindacati non sono molto soddisfatti della misura. Non c’è stata la detassazione della tredicesima e il parziale intervento sul cuneo si traduce in un aumento di poco conto, non adeguato a fronteggiare i rincari di questo periodo.
“C’è da dire che essendo un intervento ad ampio raggio, che tocca un gran numero di persone, il numero di risorse da impegnare è molto importante. Va studiato bene, è un intervento sicuramente necessario e utile ma è anche molto costoso per le casse dello Stato.”
Le risorse impegnate dalla Legge di Bilancio 2023 per il taglio del cuneo fiscale, infatti, sono oltre 5 miliardi di euro. Si tratta del secondo intervento, in termini economici, dopo le misure contro il caro energia.
Se ci sarà, un ulteriore incremento del taglio del cuneo fiscale arriverà gradualmente.
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