CU degli autonomi, dal 2026 cambia di nuovo la scadenza

Anna Maria D’Andrea - Certificazione Unica

Più tempo per le CU degli autonomi: dal 2026 la scadenza passa al 30 aprile. Il Decreto legislativo n. 81/2025 rivede anche i tempi della precompilata per le partite IVA

CU degli autonomi, dal 2026 cambia di nuovo la scadenza

CU autonomi, nuova revisione alla scadenza dal 2026.

La novità è parte dei correttivi approvati con il Decreto legislativo n. 81/2025, che nel lavoro di aggiornamento delle misure approvate nell’ambito della riforma fiscale riscrive il calendario per i sostituti d’imposta.

A cambiare, a cascata, anche la data di avvio della precompilata per le partite IVA.

Scadenza delle CU autonomi al 30 aprile dal 2026: le novità per le partite IVA

Non c’è solo il concordato preventivo biennale al centro dei ritocchi previsti dal Decreto legislativo n. 81/2025, ma anche il calendario delle scadenze fiscali.

Nel piano di revisione alla riforma fiscale trova spazio anche la Certificazione Unica e, in particolare, gli adempimenti relativi alla comunicazione dei dati dei lavoratori autonomi.

Come noto, con l’avvento della precompilata per le partite IVA è stata anticipata la scadenza delle relative CU: per il 2025 l’invio doveva essere effettuato entro il 31 marzo, mentre solo per le CU contenenti redditi esenti e non dichiarabili con la precompilata resta applicabile il termine lungo del 31 ottobre.

Per le CU degli autonomi entra quindi in campo il rinvio della scadenza al 30 aprile a partire dal 2026, secondo quanto previsto dall’articolo 4 del decreto n. 81/2025

Stessa scadenza lunga anche per le CU contenenti provvigioni per le prestazioni non occasionali inerenti a rapporti di commissione, di agenzia, di mediazione, di rappresentanza di commercio e di procacciamento di affari.

CU degli autonomi, scadenza ad aprile con impatto sulla precompilata

Il rinvio della scadenza delle CU degli autonomi al 30 aprile ritarda la data di messa a punto della dichiarazione precompilata per le partite IVA.

Alla base dell’anticipo dei tempi, rispetto al termine fissato al 31 ottobre fino allo scorso anno, c’era essenzialmente la necessità per l’Agenzia delle Entrate di avere a disposizione i dati utili alla predisposizione del modello Redditi in versione precompilata, accessibile dal 30 aprile.

Spostare in avanti la data ultima di invio delle CU degli autonomi comporta un inevitabile rinvio anche dell’avvio della stagione dichiarativa per le partite IVA. Si passa al 20 maggio, con qualche settimana di ritardo rispetto al modello 730 (che resta al 30 aprile).

Discutibile, in ogni caso, l’impatto pratico della novità sul fronte del “carico di lavoro” per sostituti d’imposta e intermediari.

Nell’ottica di costruire un sistema fiscale più lineare, avrebbe avuto più senso fissare una scadenza unica per le CU di dipendenti e autonomi.

Nel 2025 per le prime bisognava procedere entro il 16 marzo e per le restanti entro il 31 marzo. Dal 2026 per i dipendenti resterà in calendario l’appuntamento del 16 marzo e per gli autonomi debutterà la scadenza lunga del 30 aprile. In ogni caso è però necessario procedere alla consegna per tutti entro la metà del mese.

Un disallineamento che rischia di creare confusione e che, nei fatti, non produce benefici tangibili per imprese e professionisti.

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