Redditi oltre i 50.000 euro? Debutta nel modello 730/2025 il taglio dei rimborsi. Cosa cambia, dalle spese del mutuo a quelle scolastiche

Nel modello 730/2025 arriva una novità importante per i contribuenti: per i titolari di reddito medio-alti, debutta il taglio dei rimborsi IRPEF.
L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato una nuova FAQ chiarificatrice sul tema delle detrazioni fiscali al 19 per cento, confermando un taglio secco di 260 euro per chi, nel 2024, ha dichiarato un reddito complessivo superiore a 50.000 euro.
Non si tratta di una misura nuova, ma di una delle modifiche introdotte nell’ambito della riforma fiscale, che diventa pienamente operativa nella fase di compilazione del modello 730/2025 e nelle procedure di rimborso IRPEF.
Dal mutuo alla scuola, cosa rientra nel taglio dei rimborsi IRPEF 730/2025
Il taglio dei rimborsi IRPEF, introdotto dal decreto legislativo n. 216/2023, riguarda tutti gli oneri detraibili al 19 per cento, ad eccezione delle spese sanitarie.
Si tratta di una novità introdotta in parallelo alla rimodulazione delle aliquote IRPEF, con il fine di ridurre il beneficio di una minore tassazione per i titolari di redditi più elevati.
In altre parole, chi rientra nella fascia di reddito oltre i 50.000 euro, dovrà fare i conti con un rimborso più leggero per una lunga serie di voci, tra cui:
- interessi passivi del mutuo ipotecario per l’acquisto della prima casa;
- spese scolastiche e universitarie;
- spese funebri;
- spese per attività sportive dei ragazzi;
- spese veterinarie;
- erogazioni liberali a ONLUS, scuole, enti culturali;
- affitti per studenti universitari fuori sede;
- assicurazioni sulla vita e contro gli infortuni.
L’elenco completo è riportato nelle istruzioni ufficiali al modello 730 e nella guida dell’Agenzia delle Entrate, dove ogni voce è identificata con il codice corrispondente.
La riduzione, pari appunto a 260 euro, si applica direttamente sull’importo complessivo delle detrazioni spettanti per i suddetti oneri. Può avere effetti diversi a seconda dell’ammontare delle spese sostenute: per chi ha poche spese detraibili, la perdita può essere significativa in termini percentuali, mentre per chi spende molto potrebbe risultare meno impattante.
Rimborsi IRPEF più bassi nel 730, escluse le spese sanitarie e non solo
Non tutte le spese sono coinvolte dal taglio. Restano escluse le spese sanitarie, per le quali è sempre possibile beneficiare della detrazione piena, indipendentemente dal reddito.
Fuori dal perimetro anche le erogazioni ai partiti politici e i premi assicurativi contro eventi calamitosi (es. terremoti, alluvioni).
Il consiglio dell’Agenzia è quello di consultare attentamente l’esito della propria dichiarazione precompilata, soprattutto in presenza di voci legate al mutuo o a spese per l’istruzione.
Il taglio non si applica su ciascuna voce singolarmente, ma sull’insieme degli oneri agevolati al 19 per cento e quindi al totale dei rimborsi IRPEF spettanti. Questo significa che anche se un singolo importo può sembrare corretto, il calcolo finale terrà conto della riduzione automatica prevista dalla norma.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Dal mutuo alla scuola: scatta il taglio ai rimborsi del 730