Riforma pensioni: possibile superbonus per chi continua a lavorare

Guendalina Grossi - Pensioni

Riforma pensioni novità: il Governo sta pensando di introdurre un superbonus per quei lavoratori che decidono di continuare comunque a lavorare e non accedere a quota 100 o quota 41.

Riforma pensioni: possibile superbonus per chi continua a lavorare

In questi giorni si continua insistentemente a parlare di riforma delle pensioni. Tra le novità emerse dalle ultime notizie è chiaro che il Governo sta continuando a lavorare per capire come superare in modo efficace la legge Fornero.

Le proposte dell’esecutivo riguardano l’introduzione della Quota 100, che consentirebbe ai lavoratori di andare in pensione all’età di 64 anni avendo versato almeno 36 anni di contributi, già a partire dal 2019 e della Quota 41, che dovrebbe invece entrare in vigore dal 2020, e che permetterebbe ai lavoratori di andare in pensione avendo raggiunto i 41 anni e 5 mesi di contributi.

Tali proposte però hanno suscitato non poche perplessità, infatti il Presidente dell’INPS Tito Boeri ha spiegato che Quota 100 e Quota 41 costerebbero troppo e andrebbero a danneggiare ulteriormente l’occupazione giovanile.

Il Governo pertanto ha deciso di proporre l’introduzione nella riforma pensioni di un superbonus direttamente in busta paga per coloro che decidono di continuare a lavorare pur avendo i requisiti necessari per aderire a Quota 100 e Quota 41.

Ecco quali sono le ultime novità.

Riforma pensioni: come funziona il superbonus

Il Governo sta pensando di introdurre tra le novità della riforma pensioni un superbonus per quei lavoratori che, pur avendo i requisiti necessari per Quota 100 e Quota 41 decidono comunque di continuare a lavorare.

Prima di capire come funziona il superbonus per chi deciderà di non andare in pensione anticipatamente è bene ricordare cosa prevedono le due Quote.

Quota 100, che il Governo vorrebbe introdurre già a partire dal 2019, darebbe la possibilità ai lavoratori di andare in pensione una volta compiuti i 64 anni di età e dopo aver versato almeno 36 anni di contributi.

La Quota 41 invece consentirebbe ai lavoratori di andare in pensione una volta raggiunti i 41 anni e 5 mesi di contributi, indipendentemente dall’età anagrafica.

Visti i costi previsti per l’attuazione delle suddette misure e l’incremento dei pensionati che salirebbero a 750 mila il Governo ha pensato di introdurre un superbonus, da inserire direttamente in busta paga, per tutti quei lavoratori che pur potendo andare in pensione anticipatamente decidono di continuare a lavorare.

L’aumento in busta paga non dovrebbe essere tassato consentendo così al lavoratore di guadagnare circa il 33% in più.

Qual è l’obiettivo del superbonus della riforma pensioni?

Il Governo vorrebbe introdurre la misura del superbonus con la riforma pensioni per evitare l’esodo dal lavoro.

Infatti questa novità consentirebbe di arginare Quota 41 e Quota 100 ed evitare così che tutti i lavoratori decidano di andare in pensione anticipatamente.

Ora non resterà che aspettare e vedere quali decisioni prenderà l’esecutivo che da giorni è ormai bersagliato dall’INPS, presieduto da Tito Boeri, che non sembra affatto appoggiare le proposte del Governo, e anche dai sindacati che vorrebbero delle soluzioni reali e concrete da attuare in tempi brevi per superare la legge Fornero.

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