Da agosto scatta la sospensione delle prestazioni collegate al reddito per chi non ha dichiarato i redditi del 2021

Ad agosto l’INPS sospende i pagamenti delle prestazioni collegate al reddito per i pensionati e le pensionate che non hanno dichiarato i redditi relativi al 2021. Per chi non ha dichiarato quelli relativi al 2020, invece, scatta il recupero degli indebiti.
Lo comunica lo stesso Istituto nell’avviso pubblicato sul sito con i dettagli sul cedolino della pensione del mese di agosto.
In caso di prestazioni collegate al reddito, come ad esempio l’integrazione al trattamento minimo o la pensione ai superstiti, l’INPS verifica ogni anno le condizioni reddituali che garantiscono l’accesso al beneficio.
La mancata comunicazione dei redditi comporta prima la sospensione e poi la revoca delle prestazioni.
Pensioni: da agosto stop ai pagamenti per chi non ha dichiarato i redditi
Il prossimo venerdì sarà pagata la pensione di agosto. A ricevere l’accredito nel primo giorno del mese saranno sia i pensionati e le pensionate che ricevono le somme tramite Poste Italiane sia coloro che le ottengono attraverso le banche.
Già dalla scorsa settimana è disponibile sul sito dell’INPS il cedolino della pensione, il servizio online che fornisce a cittadini e cittadine tutti i dettagli sull’importo della pensione in pagamento, dettagliando tutti gli elementi che contribuiscono al calcolo dell’assegno finale.
Assegno che questo mese, ricordiamo, potrebbe essere più consistente del solito per chi ha presentato tempestivamente il modello 730/2025, in quanto partono le operazioni di rimborso IRPEF.
Nell’avviso pubblicato sul sito, però, l’INPS mette in guardia gli utenti: da agosto scatteranno anche alcune sospensioni del pagamento.
Riguardanti in particolare i pensionati e le pensionate che ricevono prestazioni collegate al reddito e che non hanno comunicato nei tempi previsti i redditi relativi al 2020 e al 2021.
Questo perché, come noto, in caso di prestazioni collegate al reddito, come ad esempio l’integrazione al trattamento minimo, la maggiorazione sociale o la pensione ai superstiti, l’INPS è tenuto a verificare annualmente le condizioni reddituali dei beneficiari così da accertare che continuino a mantenere i requisiti richiesti.
L’Istituto, ogni anno, individua tutti i pensionati che devono presentare i propri redditi personalmente o tramite intermediari abilitati (CAF/Patronati). In caso di mancata comunicazione, provvede a inviare loro una lettera di sollecito, fornendo tutti i dati utili anche rispetto alle scadenze che devono essere rispettate. La mancata comunicazione dei redditi comporta prima la sospensione e poi la revoca della prestazione.
Chi è in regola con le dichiarazioni, quindi, non ha nulla di cui preoccuparsi: continuerà a ricevere normalmente tutti gli importi spettanti.
Sospensione per chi non ha dichiarato i redditi del 2021: ultima chiamata a settembre
Per chi non ha comunicato i dati reddituali relativi al 2021, dal prossimo mese scatterà una trattenuta sull’assegno pensionistico.
Per le mensilità di agosto e settembre 2025, l’INPS provvederà ad applicare una trattenuta del 5 per cento, determinata sulla base dell’importo della pensione di luglio. L’operazione sarà indicata nel cedolino con la dicitura “Trattenuta per mancata comunicazione reddito art. 35, comma 10 bis, d.l. 207/2008”.
Gli utenti saranno anche informati da un avviso nell’area personale MyINPS, che sarà inviato anche via mail o PEC.
Pensionati e pensionate interessati hanno tempo fino al 19 settembre 2025 per inviare la dichiarazione reddituale relativa al 2021 e rimettersi in regola.
Il termine è perentorio: se i dati richiesti non saranno trasmessi entro tale data l’INPS provvederà a revocare definitivamente la prestazione (nel caso di pensioni ai superstiti, verrà applicata la fascia massima di abbattimento dell’importo della pensione).
Ad ogni modo, spiega l’Istituto, sono escluse da questa operazione le prestazioni assistenziali di invalidità civile e assegni sociali/pensioni sociali.
Prestazioni revocate per chi non ha dichiarato i redditi del 2020, via al recupero
I pensionati e le pensosamente che invece non hanno comunicato i redditi relativi al 2020 hanno già ricevuto l’ultimatum: la scadenza era fissata allo scorso 15 settembre.
L’INPS ha dunque provveduto a sospendere le prestazioni e dalla mensilità di agosto 2025 comincerà, dove possibile, a recuperare gli indebiti, trattenendo gli importi dell’assegno pensionistico. In alternativa verrà inviato un “Avviso di pagamento PagoPA”.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Pensioni: da agosto stop ai pagamenti per chi non ha dichiarato i redditi