Pensioni 2019: le ultime novità nella bozza del decreto

Guendalina Grossi - Pensioni

Ultime novità su pensioni, Quota 100, Opzione donna e Ape sociale: ecco cosa dice la bozza del decreto.

Pensioni 2019: le ultime novità nella bozza del decreto

È stato annunciato ieri, 5 gennaio 2018, che è pronta la bozza del decreto legge collegato alla manovra che contiene tutte le ultime novità su pensioni, Quota 100 e le altre misure che il Governo ha deciso di adottare per superare la Legge Fornero.

Quota 100 sarà introdotta a partire da Aprile 2019 in via sperimentale per tre anni, e cioè fino al 2021. Non tutti però potranno lasciare anticipatamente il loro posto di lavoro a Primavera.

A quanto emerso dalla bozza del decreto infatti, solo i dipendenti privati potranno beneficiare di Quota 100 ad Aprile, mentre i dipendenti pubblici e coloro che lavorano nelle scuole dovranno aspettare ancora alcuni mesi.

Confermata la proroga dell’Ape sociale e dell’Opzione donna che rimarranno in vigore per tutto il 2019.

Cambiano i requisiti invece per la pensione anticipata, saranno necessari infatti più contributi per beneficiare della suddetta misura.

Ultime novità pensioni 2019, Quota 100 dipendenti pubblici e lavoratori per la scuola: le indiscrezioni sulla bozza del decreto

È stato diffuso il testo della bozza del decreto legge, composta da due titoli e 27 articoli, contenente tutte le informazioni sulle misure che il Governo ha deciso di adottare per riformare il sistema previdenziale.

Si parte con Quota 100, misura che ricordiamo consente a coloro che hanno compiuto 62 anni di età e che hanno versato almeno 38 anni di contributi di andare in pensione anticipatamente.

Quota 100 sarà valida per il triennio 2019-2021 e partirà ad Aprile. Non tutti però potranno lasciare il loro posto di lavoro in primavera, infatti, da quanto riportato nel testo della bozza, i dipendenti statali che hanno raggiunto i requisiti entro il 31 marzo 2019 potranno beneficiare di Quota 100 a partire dal 1°Luglio 2019.

Anche per i dipendenti scolastici i tempi si allungano, l’art. 14 della bozza del decreto spiega infatti che la cessazione dal servizio ha effetto dalla data di inizio dell’anno scolastico e accademico, con decorrenza dalla stessa data del relativo trattamento economico nel caso di prevista maturazione del requisito entro il 31 dicembre dell’anno.

Ciò vuol dire che chi matura il requisito entro il 31 dicembre 2019 potrà andare in pensione dal 1° settembre 2019.

Ultime novità pensioni 2019: bozza decreto su Ape sociale, Opzione donna e pensione anticipata

Novità anche per ciò che concerne l’Ape sociale e l’Opzione donna, misure che il Governo ha deciso di prorogare per tutto il 2019, consentendo così ad alcune categorie di andare in pensione anticipatamente.

Con la proroga dell’Opzione donna, infatti, tutte le dipendenti nate entro il 31 dicembre 1959 e tutte le lavoratrici autonome nate entro il 31 dicembre 1958 potranno decidere di lasciare il loro posto di lavoro con il ricalcolo contributivo.

Prorogato anche l’Ape sociale che consentirà a tutti i lavoratori iscritti all’AGO e alle sue forme sostitutive ed esclusive nonché alla Gestione Separata (fatta eccezione per coloro che hanno specifiche Casse di appartenenza) che hanno compiuto 63 anni di età di andare in pensione anticipatamente.

Sale invece l’anzianità contributiva per la pensione anticipata, infatti, da quanto emerso i requisiti contributivi salgono a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e a 41 anni e 10 mesi per le donne.

Confermata anche la pensione di cittadinanza che verrà riconosciuta ai nuclei i cui componenti abbiano un reddito familiare di 7.560 euro e non meno di 65 anni.

Pensioni 2019, ultime notizie su Quota 100: per i sindacati tale misura penalizzerebbe il settore pubblico

I sindacati non sono favorevoli all’introduzione di Quota 100 soprattutto per ciò che concerne il settore pubblico.

Il Segretario confederale della Uil, Domenico Proietti, per esempio, ha chiarito che tale misura potrà risultare utile per i lavoratori del nord e del settore pubblico, ma sarà meno efficace per quelli del centro-sud, dove difficilmente si raggiungono i 38 anni di contribuzione, oltre ad essere del tutto insufficiente per le donne.

Proietti ha precisato inoltre che il sistema delle finestre mobili è un artificio appositamente istituito per non dover cambiare il titolo alla manovra che, di fatto, diventa quota 100 e 6 mesi per i privati e 101 per il pubblico.

Non ci resta che aspettare ora che il testo della bozza del decreto legge contenete tutte le informazioni sulla riforma previdenziale venga esaminato dal Consiglio dei ministri, che dovrebbe riceverlo entro martedì 8 gennaio.

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