PNRR, meno vincoli per assunzioni qualificate nei comuni

Stefano Paterna - Pubblica Amministrazione

In audizione dinanzi alla Commissione Bilancio della Camera il Ministro Brunetta prospetta meno vincoli per le assunzioni di personale qualificato negli enti locali in vista dell'attuazione del PNRR. Intanto, il Ministro annuncia lo sblocco di oltre mille incarichi di collaborazione professionale per supportare i comuni nella semplificazione delle procedure. Dall'ANCI arriva la richiesto dello sblocco del turn over per il 100 per cento dell'organico delle Città Metropolitane.

PNRR, meno vincoli per assunzioni qualificate nei comuni

Assunzioni nei comuni, qualcosa si muove.

I segnali in questa direzione sono stati molteplici negli ultimi giorni e provengono soprattutto dall’audizione parlamentare del Ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta del 16 novembre scorso.

Segnali ai quali si affiancano le richieste che provengono dall’ANCI, sia nella persona del sindaco di Novara Alessandro Canelli, esponente dell’Associazione dei comuni italiani, sia da parte del Coordinamento delle Città Metropolitane, anch’esso componente dello stesso organismo.

L’occasione per tornare a una stagione di nuove assunzioni negli enti locali è fornita soprattutto dal PNRR, il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza che li vedrà impegnati a “mettere a terra” ingenti finanziamenti necessari all’attuazione dei progetti: 15 miliardi di euro all’anno di investimenti fissi, come dichiarato da Brunetta davanti alla Commissione Bilancio della Camera nella sessione sul Decreto legge 152/2021 per l’attuazione del PNRR.

D’altra parte è facile constatare come la politica di blocco del turn over del personale dipendente abbia particolarmente colpito comuni e Città Metropolitane che negli ultimi 12 anni hanno perso circa il 25 per cento dell’organico.

Assunzioni negli enti locali, Brunetta e l’ANCI concordano sulla loro necessità

Più o meno gli stessi dati sono stati forniti durante la sua audizione da parte del Ministro Brunetta che ha ammesso:

“Negli ultimi 10 anni il personale degli enti locali è diminuito di quasi il 20 per cento, negli ultimi 20 anni di quasi il 30 per cento. I comuni hanno visto da un lato diminuire la qualità e quantità dei servizi forniti ai cittadini, dall’altro hanno visto una stagnazione degli investimenti”.

Ora, però, si tratta di far lavorare al massimo dei giri il motore della Pubblica Amministrazione, inclusi gli enti locali, riconoscendo la rilevanza delle richieste di allentamento dei vincoli assunzionali che sono arrivate dai comuni, anche negli ultimi giorni: ad esempio quella avanzata il 12 novembre, sempre in audizione dinanzi alla Commissione bilancio della Camera, da parte del Presidente della Fondazione IFEL ANCI Alessandro Canelli.

In particolare, Canelli ha segnalato la necessità di prevedere nel Decreto legge 152/2021 una deroga al meccanismo di doppia autorizzazione necessario per effettuare le assunzioni e anche la possibilità di conferire incarichi nel limite del 5 per cento dell’importo totale dell’investimento: tutti vincoli previsti nel Decreto legge 80/2021.

Un ulteriore input al Governo è, quindi, venuto dal Coordinamento delle Città Metropolitane, riunitosi il 16 novembre sotto la presidenza del massimo esponente dell’ANCI, il sindaco di Bari Antonio Decaro.

In questo caso, per quel che riguarda il tema delle assunzioni pubbliche è venuta la richiesta dello sblocco del 100 per cento del turn over per l’organico delle Città Metropolitane.

In audizione, il Ministro Brunetta ha assicurato la disponibilità di Palazzo Chigi ad allentare i vincoli sui nuovi ingressi negli enti locali, ma con la precisazione che debbano riguardare personale qualificato per gestire la curva degli investimenti oppure specifici servizi mirati all’utente e non semplici figure generiche che di fatto saranno soppiantate dalla progressiva digitalizzazione della Pubblica Amministrazione.

Per intanto, Brunetta ha sottolineato l’importanza dello sblocco di oltre mille collaborazioni professionali per il supporto delle attività di semplificazione e della possibilità anche per le amministrazioni locali di usufruire dei servizi di Formez PA in materia di reclutamento del personale e di assistenza tecnica.

Assunzioni nei comuni, il progetto P.I.C.C.O.L.I.

Sul versante del potenziamento delle capacità amministrative dei piccoli comuni, nelle settimane scorse, si era anche segnalata l’iniziativa del progetto P.I.C.C.O.L.I., Piani di intervento per le competenze, la capacità organizzativa e l’innovazione locale: 42 milioni di euro di finanziamenti derivanti dal PON Governance e capacità istituzionale 2014-2020 da spendere in 41 mesi.

Il progetto, presentato proprio da Brunetta e Decaro a fine ottobre, riguarda i 5.490 comuni con meno di 5.000 abitanti, anello debole del settore già non particolarmente privilegiato degli enti locali. Si pensi, infatti, che queste realtà hanno perso dal 2007 al 2019 il 22,9 per cento dei propri dipendenti.

A P.I.C.C.O.L.I. sono arrivate 1.502 manifestazioni di interesse da parte di 1.988 piccole amministrazioni locali: di particolare interesse il fatto che i sostegni finanziari vengano richiesti per rafforzare settori quali i bilanci, la contabilità, gestione del personale e riscossione dei tributi (24 per cento dei casi), smart working (22 per cento); acquisti e appalti pubblici (19 per cento); semplificazione delle procedure (18 per cento); gestione associata servizi locali (17 per cento).

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