IVA e riforma del fisco: il Presidente del CNDCEC Elbano De Nuccio ai microfoni di Informazione Fiscale

Informazione Fiscale ha intervistato il presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, Elbano De Nuccio. In entrambe le occasioni il tema è quello della riforma fiscale 2023

IVA e riforma del fisco: il Presidente del CNDCEC Elbano De Nuccio ai microfoni di Informazione Fiscale

L’imposta sul valore aggiunto ha una lunga storia alle spalle ma ora c’è bisogno di una revisione organizzata e strutturale, non più interventi singoli e transitorio ma un regime definitivo.

Lo aveva sottolineato il presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, Elbano de Nuccio, intervistato dal giornalista di Informazione Fiscale, Tommaso Gavi, durante il convegno1973-2023: 50 Anni di IVA”.

In quell’occasione il presidente del CNDCEC aveva anche illustrato le proposte per la prossima riforma fiscale, vista la necessità di una riorganizzazione dell’intero sistema tributario nazionale.

Si torna a parlare di legge delega anche a margine del convegno organizzato da Eutekne, CNDCEC e Ordine dei commercialisti e svoltosi oggi a Roma, dove il presidente de Nuccio, sempre ai microfoni di Informazione Fiscale, ha messo in evidenza il ruolo di primo piano che la riforma fiscale attribuirà ai professionisti.

IVA e riforma fiscale 2023: il Presidente del CNDCEC Elbano de Nuccio ai microfoni di Informazione Fiscale

Si è svolto il 24 febbraio 2023 a Roma il convegno1973-2023: 50 Anni di IVA”, organizzato dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, in collaborazione con l’Ordine di Roma.

Tommaso Gavi, giornalista di Informazione Fiscale, presente all’evento ha intervistato il presidente del CNDCEC, Elbano de Nuccio.

L’IVA compie il 50° anno d’età una ricca storia che però guarda anche al futuro, in ottica di riordino e digitalizzazione degli adempimenti legati all’imposta sul valore aggiunto.

“Quello di oggi è sicuramente un momento di riflessione, un tirare le somme rispetto ad un’imposta che è stata introdotta il 1° gennaio del 1973.”

Come evidenziato dal presidente de Nuccio si trattava anche di un periodo storico differente, con modelli commerciali anche diversi da quelli attuali.

I vari interventi che si sono susseguiti nel tempo, apportati dal legislatore comunitario, hanno apportato una serie di correttivi e implementazioni.

“Oggi, però, è arrivato il momento anche a livello comunitario di affrontare la tematica IVA in maniera organica e strutturata e non attraverso interventi spot. Diventa ancora più necessaria in un momento storico come quello attuale dove nel nostro Paese viene affrontato anche il tema di una riforma fiscale, anch’essa ormai protratta per troppo tempo.”

Come sottolineato da de Nuccio, l’IVA è sicuramente un’imposta che incide in maniera diretta e funzionale negli scambi commerciali sia nazionali che comunitari.

“Avere ancora oggi, dopo 50 anni, ancora un regime transitorio e non uno definitivo la dice tutta.”

La riforma fiscale secondo il CNDCEC: razionalizzazione dell’impianto normativo e semplificazione

Il presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili si è soffermato anche sulla riforma fiscale.

Sebbene l’IVA sia una delle imposte indirette più importanti, gli interventi devono comunque rientrare in un quadro più organico e strutturale.

L’Ordine ha sviluppato un piano di proposte che è stato presentato direttamente al Ministero dell’Economia e delle Finanze, con il quale il Consiglio sta collaborando in maniera sinergica.

Come spiega de Nuccio, le direttrici della riforma sono diverse.

Da un lato c’è un percorso di razionalizzazione dell’impianto normativo esistente ad oggi.

“Bisogna cercare di accorpare tutti i codici tributari che sono anch’essi frutto di una stratificazione normativa che si è evoluta nel tempo, a volte anche in maniera disorganica e contraddittoria.”

Dall’altro lato la necessità di una effettiva semplificazione, che derivi anche da un alleggerimento delle imposte all’interno del Paese.

“Non dimentichiamoci che non è un problema solo di calendario o di adempimenti, ma bisogna andare a vedere le cause all’origine della complicazione del sistema tributario.”

Queste cause sono un insieme di norme anche ripetitive che non generano il gettito sperato e che non hanno ragione di esistere e per le quali bisogna azionare un intervento di razionalizzazione e di eliminazione.

“È necessario riprendere in mano anche il sistema di imposizione fiscale.”

Il tessuto economico del Paese negli ultimi 50 anni, infatti, è cambiato molto, passando da un sistema legato principalmente ai lavoratori dipendenti e ai sostituti d’imposta ad uno di piccole e medie imprese.

“Qui, quel meccanismo che approvvigionava l’imposta madre del nostro Paese, cioè l’IRPEF, non ha più ragione di esistere, o meglio, non funziona correttamente.”

A questo, poi, si aggiunge l’introduzione di una serie di strumenti impositivi di tipo sostitutivo che hanno via via sgonfiato la base imponibile IRPEF.

La riorganizzazione dell’intero sistema tributario nazionale è dunque necessaria:

“I commercialisti ci sono e sono al fianco del Ministero e dell’Agenzia delle Entrate per questa importante e ardua sfida, ma siamo ottimisti nel dire che il percorso è stato già avviato.”

Riforma fiscale: il ruolo centrale riconosciuto ai commercialisti

Come evidenziato anche nel comunicato stampa dello scorso 13 marzo, il CNDCEC esprime un grande apprezzamento per i contenuti delle bozze della legge delega di riforma del sistema tributario italiano in circolazione in questi giorni e che approderanno domani, 16 marzo, in Consiglio dei Ministri. Inoltre, viene sottolineata anche la soddisfazione per la costante interlocuzione con l’esecutivo.

Lo ha ribadito anche lo stesso presidente Elbano de Nuccio, sempre ai microfoni di Informazione Fiscale, a margine del convegno di oggi, 15 marzo 2023, organizzato da Eutekne, CNDCEC e Ordine dei commercialisti di Roma.

“All’interno di questa riforma mi piace evidenziare il ruolo di centralità riconosciuto ai professionisti, e per l’appunto ai commercialisti, sia nell’attività di definizione anticipata con il fisco, faccio riferimento al concordato biennale e alla cooperative compliance, sia nell’interlocuzione costante con il contribuente.”

Come sottolinea il presidente de Nuccio, il professionista diventa il tramite tra la pubblica amministrazione, in particolare quella finanziaria, e le imprese.

“Sicuramente si tratta di una riforma epocale da un certo punto di vista, in quanto si modifica il paradigma. Non è una semplice ristrutturazione del sistema tributario ma si interviene in maniera radicale, organica e strutturata nella formazione di un nuovo sistema di tassazione nel nostro Paese.

Ci sono alcuni aspetti sui quali sicuramente ci sarà un confronto e una valutazione, ma questo sarà fatto solo ed esclusivamente quando si approderà ai decreti attuativi di questa legge delega.”

Queste le parole di Elbano de Nuccio, presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili ai microfoni di Informazione Fiscale.

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