La Legge di Bilancio 2026 cambia le regole dell'ISEE: novità sulla prima casa, priorità alla DSU precompilata e stretta su criptovalute e money transfer ai fini del calcolo del patrimonio mobiliare
ISEE 2026, un restyling a tutto campo nella Legge di Bilancio.
Alle novità relative alla franchigia sulla prima casa, il testo della Manovra arrivato in Senato accoglie modifiche anche sul fronte della DSU precompilata e sul calcolo del patrimonio immobiliare.
Sul fronte della prima casa, viene confermata l’estensione della franchigia fino a 91.500 euro, che sale a 200.000 euro per chi risiede nelle grandi città. Resta l’impatto limitato a cinque specifiche agevolazioni, dall’assegno unico all’assegno di inclusione.
La DSU precompilata diventa prioritaria anche nel caso di presentazione tramite CAF, con l’utilizzo di ulteriori dati tra cui quelli del PRA.
Sul fronte del patrimonio mobiliare invece, nel calcolo ISEE entrano anche forme di ricchezza finora escluse, tra cui le criptovalute e le rimesse di denaro all’estero.
Una panoramica completa delle novità in arrivo.
ISEE 2026, l’esenzione della prima casa cambia in base alla città di residenza
È l’articolo 47 della Legge di Bilancio 2026 a modificare la franchigia della prima casa ai fini del calcolo ISEE.
Nel dettaglio, nelle more della riforma ISEE, la franchigia che esclude la prima casa dalla determinazione dell’ISEE passa da 52.000 euro a 91.500 euro, valore incrementato di 2.500 euro per ogni figlio convivente successivo al primo.
Per effetto di un emendamento approvato in Commissione Bilancio del Senato, per chi risiede nei comuni capoluogo delle Città Metropolitane di cui alla legge 7 aprile 2014, n. 56 (come Roma, Milano, Napoli, Torino, ecc.), la franchigia sale a 200.000 euro, con il fine di compensare l’alto valore di mercato degli immobili nelle grandi aree urbane, che spesso penalizzava ingiustamente le famiglie residenti.
Le novità impatteranno però solo ai fini dell’accesso a cinque specifiche agevolazioni, cioè l’assegno di inclusione e il supporto formazione lavoro (articolo 1, comma 1, e all’articolo 12 del decreto-legge 4 maggio 2023, n. 48, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 luglio 2023, n. 85), l’assegno unico (articolo 1 del decreto legislativo 29 dicembre 2021, n. 230), il bonus asilo nido (articolo 1, comma 355, della legge 11 dicembre 2016, n. 232) e ad ultimo il bonus nuovi nati (articolo 1, comma 206, della legge 30 dicembre 2024, n. 207).
Scala di equivalenza ISEE, le novità dal 1° gennaio 2026
Sempre per le cinque agevolazioni di cui sopra, a cambiare è anche la scala di equivalenza, ossia il parametro che divide il reddito familiare in base al numero di componenti.
Dal 1° gennaio 2026, per le famiglie con due figli debutta il valore dello 0,1 per cento di maggiorazione, pari a 0,25 per cento in caso di tre figli, 0,40 per cento in caso di quattro figli e 0,55 per cento da cinque figli in poi.
| Numero Figli | Nuova Maggiorazione |
|---|---|
| 2 Figli | + 0,1 |
| 3 Figli | + 0,25 |
| 4 Figli | + 0,40 |
| 5 o più Figli | + 0,55 |
ISEE 2026, DSU precompilata anche al CAF. Tra i dati anche quelli di auto e residenza
La Legge di Bilancio 2026 interviene anche sul perimetro della DSU precompilata.
A decorrere dall’anno 2026, l’INPS potrà accedere anche ai dati relativi alle auto di proprietà così come ai dati anagrafici.
Per rendere i dati più precisi, l’INPS incrocerà le informazioni non solo con l’Agenzia delle Entrate, ma anche con:
- ANPR (Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente);
- PRA (Pubblico Registro Automobilistico) gestito dall’ACI.
Un tassello ulteriore per dare maggiore linfa all’ISEE precompilato, che dal 2026 diventa prioritario.
Sempre per effetto di un emendamento approvato in Senato, a decorrere dal 1° gennaio 2026, la presentazione della DSU per il tramite dei centri di assistenza fiscale (CAF) avviene prioritariamente in modalità precompilata.
Sarà un decreto attuativo del Ministero del Lavoro, previo assenso del Garante per la Privacy, a definire le nuove regole operative e tecniche per l’invio dell’ISEE precompilato anche per il tramite di intermediari.
Criptovalute e money transfer, la stretta sul calcolo del patrimonio mobiliare nell’ISEE
Un’ulteriore novità che inciderà sul calcolo dell’ISEE riguarda il patrimonio mobiliare.
Ai fini dell’accesso ai servizi erogati dagli enti locali, nel calcolo entrano anche le giacenze in valuta all’estero, in criptovalute o consistenti in rimesse in denaro.
La normativa inserita nella Legge di Bilancio 2026 aggiorna la definizione di patrimonio mobiliare, includendo forme di ricchezza che finora sfuggivano ai radar del calcolo ISEE. Dal 2026, dovranno essere dichiarate obbligatoriamente:
- Criptovalute e asset digitali;
- Giacenze in valuta estera;
- Rimesse di denaro all’estero, incluse quelle effettuate tramite sistemi di money transfer o trasporto di contante non accompagnato.
La stretta serve a garantire che le prestazioni sociali siano erogate solo a chi ne ha effettivamente diritto, evitando l’occultamento di patrimoni fuori dai circuiti bancari tradizionali. Non è tuttavia chiarissimo il perimetro di applicazione, considerando che la norma fa riferimento ai requisiti patrimoniali per fruire dei servizi erogati dagli enti locali.
Anche in questo caso, a dare il via alle novità sarà uno specifico decreto attuativo, nelle mani del Ministero del Lavoro e del Ministero dell’Economia.
Il nodo dei tempi: rischio ISEE ibrido e lo scoglio dei decreti attuativi
L’architettura della riforma ISEE 2026 nasconde un’insidia burocratica non trascurabile: il rischio di un limbo normativo.
L’effettiva operatività di molte norme contenute nella Legge di Bilancio è legata a una catena di passaggi tecnici che potrebbero far slittare l’applicazione reale ben oltre il 1° gennaio 2026.
Per quel che riguarda l’esenzione della prima casa, tecnicamente la legge autorizza l’INPS ad applicare i nuovi calcoli anche prima che il regolamento generale dell’ISEE (DPCM 159/2013) venga formalmente modificato.
Tuttavia, nella pratica amministrativa, l’Istituto sarà in ogni caso chiamato ad adeguare le procedure operative di calcolo e, tra l’altro, si rischia di creare un sistema di determinazione dell’ISEE “ibrido”, calcolato in un modo per certe prestazioni (Assegno Unico, ADI) e in un altro per le prestazioni locali (asili nido comunali, mense).
L’articolo 13-bis della Manovra, che introduce il monitoraggio di criptovalute e money transfer, è invece esplicito sui passaggi necessari: serve un decreto del Ministero del Lavoro, di concerto con il MEF, sentita la Conferenza Unificata.
La storia legislativa italiana insegna che i decreti attuativi, ancor più quelli che richiedono il concerto di più ministeri, necessitano di tempi lunghi e che mal si conciliano con i calcoli dell’ISEE che avvengono nella prima parte del nuovo anno.
Criticità operative anche per la norma prevede che l’INPS cooperi con il Ministero dell’Interno e l’ACI per la DSU precompilata. Questo richiede protocolli di scambio tra banche dati diverse che spesso faticano a parlarsi. Allo stato attuale, il passaggio alla modalità prioritariamente precompilata della DSU è destinata a restare una dichiarazione d’intenti sulla carta.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: ISEE 2026, dalla casa alla DSU precompilata: le novità della Legge di Bilancio