IMU e TARI, Comuni contrari al contraddittorio preventivo obbligatorio

IMU e TARI, accertamenti al rallentatore con il contraddittorio preventivo obbligatorio. Per i Comuni è inopportuno ritardare le procedure di riscossione in caso di omessi versamenti. Le osservazioni dell'ANCI allo schema di decreto legislativo attuativo della riforma fiscale che modifica lo Statuto del contribuente, presentate in Conferenza Unificata il 6 dicembre

IMU e TARI, Comuni contrari al contraddittorio preventivo obbligatorio

IMU e TARI, dal contraddittorio preventivo obbligatorio arriva il rischio di ulteriori ritardi nel recupero dei versamenti omessi.

L’estensione del contraddittorio a tutti i tributi comunali presenta alcune criticità sul fronte delle attività di recupero da parte degli enti locali, tenuto conto che sia per l’IMU che per la TARI sono già previste azioni preventive all’avvio delle attività di accertamento.

Il parere dell’ANCI sullo schema di decreto legislativo attuativo della riforma fiscale, recante modifiche allo Statuto dei diritti del contribuente, contiene diverse osservazioni sulle quali si chiede al Governo di intervenire con modifiche al testo.

Ed è il contraddittorio preventivo obbligatorio uno dei punti posti all’attenzione dell’Esecutivo nel testo presentato in Conferenza Unificata il 6 dicembre 2023.

IMU e TARI, Comuni contrari al contraddittorio preventivo obbligatorio

Il contraddittorio preventivo obbligatorio disciplinato dall’articolo 6-bis del decreto legislativo di modifica allo Statuto del contribuente si applicherà anche ai tributi comunali.

Il contraddittorio “informato ed effettivo” consentirà al contribuente, entro 60 giorni, di presentare eventuali controdeduzioni e di richiedere gli atti del fascicolo nei propri confronti.

Le novità a tutela dei contribuenti, precedenti all’avvio degli accertamenti veri e propri, troveranno quindi applicazione anche sul fronte dell’IMU e della TARI, con il rischio tuttavia di dilatare ulteriormente i tempi per il recupero delle imposte omesse.

Come evidenziato nel documento dell’ANCI presentato in Conferenza Unificata, per tributi liquidati d’ufficio sulla base delle dichiarazioni del contribuente, come la TARI, è già previsto l’invio di avvisi di pagamento e, in caso di mancato versamento entro la scadenza, di solleciti bonari o formali, che prevedono un termine ultimo per il versamento.

Attività quindi che precedono l’invio dell’avviso di accertamento per omesso o carente versamento.

Una serie di step quindi sui quali secondo l’ANCI è inopportuno prevedere un ulteriore contraddittorio:

“che a sua volta ritarderebbe i tempi della riscossione di un tributo la cui debenza non può risultare ignota al contribuente, derivando dagli elementi della sua dichiarazione e dalle delibere comunali soggette a pubblicità legale attraverso il sito del MEF.”

Insomma, quel che evidenziano i Comuni è il rischio che dall’applicazione del contraddittorio preventivo biennale derivi un ritardo nei tempi di recupero delle imposte non versate, sia per la TARI che per l’IMU.

IMU non versata, dal contraddittorio nessuno spunto utile per l’accertamento

Stesse considerazioni anche sul fronte dell’IMU, così come per la totalità dei tributi in autoliquidazione, per i quali:

“la situazione del dovuto e della presenza di diritto o meno a riduzioni/agevolazioni sono note al contribuente (a causa della più stretta relazione che egli ha, rispetto all’ente impositore, col bene posseduto), come anche le scadenze fissate direttamente dalla legge”.

Le osservazioni formulate dai Comuni evidenziano quindi come il contribuente conosca lo stato di possesso dei propri immobili o l’aver rispettato o meno le scadenze di versamento, ancor di più nei casi in cui è stata presentata una dichiarazione IMU.

Ecco quindi che per tali fattispecie:

“un contraddittorio non potrebbe realisticamente offrire spunti utili o margini ragionevoli nell’orientare diversamente l’azione accertativa dell’Ente impositore”.

Più ombre che luci quindi nelle novità in arrivo anche sul fronte dei tributi locali. Le osservazioni dell’ANCI saranno una delle basi di partenza per la messa a punto da parte del Governo del testo definitivo del decreto legislativo ma, si evidenzia, sarà libera la scelta sull’accogliere o meno le indicazioni fornite.

ANCI - osservazioni su modifiche allo Statuto del contribuente
Il parere presentato in Conferenza Unificata il 6 dicembre 2023

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