Dichiarazione di successione, chi deve inviarla? I soggetti obbligati

Anna Maria D’Andrea - Imposta sulle successioni e sulle donazioni

Dichiarazione di successione, focus sui soggetti obbligati: a spiegare chi deve inviarla è l'Agenzia delle Entrate, con la risposta all'interpello n. 296/2022. L'obbligo ricade sui soggetti chiamati all'eredità, fino al momento delll'eventuale rinuncia.

Dichiarazione di successione, chi deve inviarla? I soggetti obbligati

Dichiarazione di successione: chi deve inviarla?

A fare il punto dei soggetti obbligati è l’Agenzia delle Entrate, con la risposta all’interpello n. 296 del 25 maggio 2022.

L’obbligo di presentazione ricade sui soggetti chiamati all’eredità, fino al momento della loro rinuncia.

All’infuori di tale ipotesi, o del caso di nomina di un curatore dell’eredità, sono tutti gli eredi, sia testamentari che legittimi, ad essere solidamente obbligati all’invio della dichiarazione di successione.

Dichiarazione di successione, chi deve inviarla? I soggetti obbligati

La risposta all’interpello n. 296 del 25 maggio 2022 è l’occasione per l’Agenzia delle Entrate di riepilogare chi deve inviare la dichiarazione di successione.

La normativa di riferimento è contenuta nel Decreto Legislativo n. 346/1990, il Testo Unico delle disposizioni relative all’imposta sulle successioni e donazioni, che all’articolo 28 prevede che l’obbligo di presentazione della dichiarazione di successione ricade su:

  • i chiamati all’eredità e i legatari, anche nel caso di apertura della successione per dichiarazione di morte presunta, ovvero i loro rappresentanti legali;
  • gli immessi nel possesso temporaneo dei beni dell’assente;
  • gli amministratori dell’eredità e i curatori delle eredità giacenti;
  • gli esecutori testamentari.

L’adempimento viene meno nei casi in cui chiamati all’eredità e legatari abbiano rinunciato alla stessa o chiesto la nomina di un curatore, informando per raccomandata l’ufficio del registro e allegandovi una copia autenticata della dichiarazione di rinuncia o di nomina.

Come evidenziato dall’Agenzia delle Entrate con la circolare n. 17 del 15 marzo 1991, la normativa di riferimento nell’individuare i soggetti obbligati indica come presupposto per l’invio della dichiarazione non la qualità di erede accettante l’eredità, bensì quella di chiamato all’eredità.

Inoltre, nella risposta all’interpello del 25 maggio 2022 l’Agenzia delle Entrate sottolinea che:

ai sensi del comma 4, dell’articolo 7 del TUS, inoltre, “Fino a quando l’eredità non è stata accettata, o non è stata accettata da tutti i chiamati, l’imposta è determinata considerando come eredi i chiamati che non vi hanno rinunziato.”

Agenzia delle Entrate - risposta all’interpello n. 296 del 25 maggio 2022
Art. 28 d.lgs. n. 346 del 1990 soggetti obbligati alla presentazione della dichiarazione di successione

Dichiarazione di successione: l’obbligo ricade sui chiamati all’eredità

Sulla base di quanto sopra evidenziato, emerge quindi che l’obbligo di presentare la dichiarazione di successione ricade sui soggetti chiamati all’eredità, almeno fino al momento della rinuncia.

I soggetti chiamati all’eredità sono quindi obbligati in solido alla presentazione della dichiarazione, a prescindere dal fatto che siano eredi testamentari o legittimi.

A livello operativo, l’Agenzia delle Entrate evidenzia che l’articolo 28 del TUS dispone che:

4. Se più soggetti sono obbligati alla stessa dichiarazione questa non si considera omessa se presentata da uno solo (...). 6. Se dopo la presentazione della dichiarazione della successione sopravviene un evento, diverso da quelli indicati all’art. 13, comma 4, e dall’erogazione di rimborsi fiscali che dà luogo a mutamento della devoluzione dell’eredità o del legato ovvero ad applicazione dell’imposta in misura superiore, i soggetti obbligati, anche se per effetto di tale evento, devono presentare dichiarazione sostitutiva o integrativa. Si applicano le disposizioni dei commi 1, 3 e 8.

Il termine per la presentazione della dichiarazione è fissato a 12 mesi dopo l’apertura della successione.

Per quel che riguarda invece il pagamento dell’imposta, l’articolo 36 del TUS prevede che gli eredi sono obbligati in solido al versamento dell’importo dovuto da loro e dai legatari.

Il coerede che ha accettato l’eredità col beneficio d’inventario è obbligato solidalmente al pagamento nel limite del valore della propria quota ereditaria.

In conclusione quindi, tutti i soggetti obbligati alla dichiarazione di successione rispondono solidalmente dell’imposta nel limite del valore dei beni ereditati posseduti.

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