Dal Decreto Bollette al congedo parentale con indennità all’80 per cento: le novità della settimana

Novità in arrivo con la legge di conversione del Decreto Bollette approvata dalla Camera. Tutto pronto per la presentazione delle domande per il mese di congedo parentale con indennità all’80 per cento. L'Agenzia delle Entrate fornisce le indicazioni sui controlli e sanzioni per l’apertura di nuove partite IVA

Dal Decreto Bollette al congedo parentale con indennità all'80 per cento: le novità della settimana

Sono diverse le novità per il mondo del Fisco e del Lavoro nella settimana compresa tra il 15 e il 20 maggio 2023, dal caro energia al congedo parentale.

La legge di conversione del Decreto Bollette, infatti, è in dirittura d’arrivo dopo l’approvazione del testo alla Camera. Uno dei nuovi provvedimenti riguarda l’estensione della rottamazione quater alle multe dei Comuni.

Dall’INPS, poi, sono arrivate le indicazioni da seguire per presentare la domanda e ottenere il mese di congedo parentale con l’indennità all’80 per cento della retribuzione.

Novità anche dall’Agenzia delle Entrate che fornisce i dettagli sulle nuove modalità di controllo e verifica sulle cosiddette partite IVA apri chiudi, secondo quanto stabilito con la Legge di Bilancio 2023.

Dall’UE poi sono arrivate le nuove regole per favorire la parità salariale.

Decreto Bollette: le novità con la legge di conversione

Una settimana senza troppi colpi di scena, quella appena trascorsa, ma con novità importanti per il mondo del Fisco e del Lavoro, in particolar modo per i neo genitori.

Una di quelle più rilevanti è sicuramente l’approvazione alla Camera del testo della conversione in legge del decreto Bollette, con le misure contro il caro energia.

Con il passaggio in commissione e poi in aula, infatti, sono state confermate le misure relative ai bonus energia per le imprese per il 2° trimestre dell’anno e il bonus sociale per le famiglie, ma sono state introdotte anche alcune novità.

Una tra tutte l’ampliamento delle misure della tregua fiscale, con la rottamazione delle cartelle che viene estesa anche alle multe dei Comuni.

Le multe e le tasse locali, che inizialmente erano state escluse, tornano ad essere ricomprese nell’area d’azione della rottamazione quater.

Tra le altre misure contro il caro energia inserite durante questa fase c’è il contributo per le società sportive dilettantistiche.

Sono destinati ulteriori 10 milioni di euro al “Fondo unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo italiano” per la misura destinata alle associazioni e alle società sportive dilettantistiche che gestiscono impianti sportivi e piscine che garantisce un sostegno per le maggiori spese connesse all’aumento dell’energia.

Le istruzioni INPS per richiedere l’indennità di congedo parentale all’80 per cento per un mese

Dicevamo che una delle novità principali della settima interessa i neo genitori che richiedono il congedo parentale.

Si tratta dell’agevolazione introdotta dalla Legge di Bilancio 2023 che prevede l’indennità all’80 per cento, anziché al 30 per cento, per un mese.

Le istruzioni da seguire per presentare la domanda e beneficiare della misura sono state fornite dall’INPS con la circolare n. 45 del 16 maggio.

Possono fare domanda le lavoratrici e i lavoratori, sia pubblici sia privati, con contratto di lavoro da dipendente che terminano il congedo a partire dal 1° gennaio 2023.

Possono beneficiare naturalmente anche i genitori adottivi o affidatari/collocatari.

L’agevolazione è fruibile entro il sesto anno di vita del bambino o della bambina.

Il mese agevolato è uno solo per entrambi i genitori, che possono fruirne alternativamente o in modalità riportita, ad esempio 15 giorni uno e 15 giorni l’altro.

Per poter beneficiare dell’indennità elevata all’80 per cento della retribuzione, i genitori devono inviare la domanda all’INPS utilizzando uno dei canali messi a disposizione:

  • online dal sito dell’Istituto, accedendo con SPID, CIE o CNS;
  • tramite patronati;
  • chiamando il contact center.

I nuovi controlli per le partite IVA

Un altro provvedimento introdotto dalla Legge di Bilancio 2023 è quello per contrastare l’evasione fiscale legata all’apertura di nuove partite IVA, in particolare per arginare il fenomeno delle cosiddette “partite IVA apri e chiudi”, cioè quelle situazioni per cui si apre la partita ma si cessa l’attività prima di versare le somme dovute a titolo di imposta.

In questo caso le novità sono arrivate dall’Agenzia delle Entrate che ha pubblicato il documento che definisce i criteri e le modalità di controllo e le relative sanzioni applicabili.

Nello specifico, grazie ad apposite analisi dei rischi, si intensificano i controlli volti all’accertamento dei requisiti soggettivi e/o oggettivi e di eventuali violazioni così da individuare per tempo i soggetti che mostrano criticità o anomalie.

I titolari di partita IVAa rischio” sono inviatati dall’Agenzia a presentarsi di persona per tutti gli accertamenti necessari e sono tenuti a presentare la documentazione richiesta.

In caso di mancata collaborazione, l’Agenzia notifica agli interessati con un provvedimento di cessazione della partita IVA in questione e lo sanziona con una penale da 3.000 euro.

Per riaprire la partita IVA, il contribuente dovrà presentare una polizza fideiussoria o una fideiussione bancaria di tre anni di almeno 50.000 euro.

Le nuove regole UE su trasparenza e parità salariale

Spostandosi fuori dai confini nazionali, interessanti novità sono arrivate dall’Unione Europea, con la pubblicazione delle nuove regole da rispettare sulla trasparenza degli stipendi riconosciuti in busta paga a uomini e donne.

Le indicazioni riguardano tutti i datori di lavoro, sia del settore privato che pubblico, e tutte le forme contrattuali.

Durane tutte le fasi del rapporto di lavoro si deve garantire la massima trasparenza sulle somme riconosciute in busta paga e un trattamento alla pari per uomini e donne anche dal punto di vista della retribuzione.

La direttiva UE 2023/970 regola, tra gli altri, i seguenti aspetti:

  • trasparenza retributiva prima dell’assunzione;
  • trasparenza della determinazione delle retribuzioni e dei criteri per la progressione economica;
  • diritto di informazione e accessibilità dei dati sul livello retributivo individuale e sui livelli retributivi medi, ripartiti per sesso, delle categorie di lavoratori che svolgono lo stesso lavoro o un lavoro di pari valore;
  • comunicazioni periodiche, con cadenza variabile in base alla dimensione aziendale, di informazioni sul divario retributivo tra lavoratori di sesso femminile e di sesso maschile;
  • valutazione congiunta delle retribuzioni con il coinvolgimento dei rappresentanti di lavoratrici e lavoratori in caso di immotivata differenza degli stipendi riconosciuti in busta paga a uomini e donne superiore al 5 per cento;
  • tutela dei diritti, anche quando il rapporto di lavoro è ormai terminato;
  • diritto al risarcimento: “gli Stati membri provvedono affinché qualsiasi lavoratore che abbia subito un danno a seguito di una violazione di un diritto o di un obbligo connesso al principio della parità di retribuzione abbia il diritto di chiedere e ottenere il pieno risarcimento o la piena riparazione, come stabilito dallo Stato membro, per tale danno”;
  • inversione dell’onere della prova: spetta al datore di lavoro provare l’insussistenza della discriminazione retributiva diretta o indiretta segnalata e documentata da lavoratrici e lavoratori;
  • sanzioni che devono essere “efficaci, proporzionate e dissuasive”.

Gli Stati membri devono adeguarsi alle novità della direttiva UE 2023/970 entro l’estate del 2026.

Appuntamento con gli aggiornamenti sulle pagine di Informazione Fiscale per seguire tutte le novità della settimana, giorno dopo giorno.

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