Contributi a fondo perduto per palestre, piscine, centri sportivi: importi maggiorati del 200%

Rosy D’Elia - Incentivi alle imprese

Contributi a fondo perduto per palestre, piscine, centri sportivi: gli importi maggiorati del 200% per i codici ATECO del settore inclusi nel Decreto Ristori. Accredito da parte dell'Agenzia delle Entrate entro il 15 novembre per le partite IVA che hanno richiesto la prima tornata di aiuti. Incluse anche le imprese con fatturato superiore ai 5 milioni di euro.

Contributi a fondo perduto per palestre, piscine, centri sportivi: importi maggiorati del 200%

Contributi a fondo perduto per palestre, piscine, centri sportivi: in arrivo entro il 15 novembre 2020 l’accredito sull’IBAN indicato in prima battuta all’Agenzia delle Entrate.

Gli importi per le partite IVA indicate nel Decreto Ristori che avevano già richiesto la prima tornata di aiuti saranno maggiorati del 200% rispetto alle prime somme erogate.

Rispetto all’impostazione iniziale, c’è anche una importante novità: la platea si arricchisce di nuovi beneficiari con l’ingresso delle imprese con un fatturato superiore ai 5 milioni di euro.

Confermato anche per questa categoria di imprese il requisito del calo del fatturato, che deve essere pari almeno ai due terzi, nel confronto tra il mese di aprile 2019 e 2020.

Contributi a fondo perduto per palestre, piscine, centri sportivi: importi maggiorati del 200%

A stabilire i destinatari dei nuovi contributi a fondo perduto che spettano alle partite IVA dei settori colpiti dalle restrizioni del DPCM del 24 ottobre 2020, non solo a palestre, piscine e centri sportivi, è l’articolo 1 del DL numero 237 del 28 ottobre 2020:

“Al fine di sostenere gli operatori dei settori economici interessati dalle misure restrittive introdotte con il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 24 ottobre 2020 “Covid-19”, è riconosciuto un contributo a fondo perduto a favore dei soggetti che, alla data del 25 ottobre 2020, hanno la partita IVA attiva e, ai sensi dell’articolo 35 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972 n. 633, dichiarano di svolgere come attività prevalente una di quelle riferite ai codici ATECO riportati nell’Allegato 1 al presente decreto.

Il contributo non spetta ai soggetti che hanno attivato la partita IVA a partire dal 25 ottobre 2020”.

Come per gli altri settori, la platea di palestre, piscine e centri sportivi che possono beneficiare dei nuovi contributi a fondo perduto è divisa in due categorie:

* le imprese che hanno già ricevuto nella prima fase le somme otterranno in automatico entro il 15 novembre 2020 con accredito sull’IBAN indicato in fase di domanda gli importi maggiorati rispetto al primo calcolo effettuato sulla base delle perdite di aprile 2020;

  • le imprese che non hanno presentato domanda in precedenza, con un fatturato superiore al limite precedentemente imposto dei 5 milioni di euro che avranno diritto a importi pari al 10% del calo del fatturato, dovranno inviare un’apposita richiesta all’Agenzia delle Entrate per ricevere le somme stanziate in tempi leggermente più lunghi ma comunque entro la fine dell’anno.

Contributi a fondo perduto per palestre, piscine, centri sportivi: accredito su IBAN già indicato all’Agenzia delle Entrate

A stabilire nel dettaglio quali sono le attività che possono accedere alle nuove risorse stanziate è l’Allegato 1 dell’ultimo provvedimento emergenziale adottato.

Per il mondo dello sport sono stati individuati i seguenti codici ATECO.

Codice ATECO e Tipologia di attività Percentuale per il calcolo del contributo a fondo perduto
931110-Gestione di stadi 200,00%
931120-Gestione di piscine 200,00%
931130-Gestione di impianti sportivi polivalenti 200,00%
931190-Gestione di altri impianti sportivi 200,00%
931200-Attivita’ di club sportivi 200,00%
931300-Gestione di palestre 200,00%
931910-Enti e organizzazioni sportive, promozione di eventi sportivi 200,00%
931999-Altre attività sportive nca 200,00%

Possono beneficiare di questo strumento di sostegno anche coloro che hanno iniziato l’attività a partire dal 1° gennaio 2019 e per questo non sono tenuti a rispettare il requisito del calo del fatturato: in questo caso si ha diritto il contributo minimo 1.000 euro per le persone fisiche, 2.000 euro per tutti gli altri soggetti, incrementato in base all’attività esercitata.

Durante la conferenza stampa di presentazione del Decreto Ristori, approvato in Consiglio dei Ministri il 27 ottobre 2020, il premier Giuseppe Conte ha illustrato con queste parole il meccanismo per il calcolo degli importi:

“Faccio qualche esempio: un piccolo bar che aveva ottenuto 2.000 euro di ristoro con il Decreto Rilancio potrà ottenere adesso 3.000 euro, un grande ristorante che aveva ricevuto 13.000 euro con il Decreto Rilancio potrà avere fino a 26.000 euro, una piccola palestra che aveva ricevuto 2.000 euro con il Decreto Rilancio potrà ottenere 4.000 euro.

In ogni caso le somme possono arrivare fino a un massimo di 150.000 euro. Per chi ha già beneficiato degli aiuti in passato non resta che fare il nodo al fazzoletto e attendere gli accrediti sugli IBAN indicati in fase di domanda, mentre i nuovi beneficiari dovranno attendere le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate per poter procedere con la domanda.

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