Bonus mamme: verso il potenziamento nel 2026 ma l’agevolazione è ancora ferma

Francesco Rodorigo - Leggi e prassi

Tra gli obiettivi indicati nel documento programmatico di finanza pubblica c’è anche il potenziamento del bonus mamme. Nel 2025 però l'agevolazione è ancora ferma ai box per le madri con due figli

Bonus mamme: verso il potenziamento nel 2026 ma l'agevolazione è ancora ferma

Verso un potenziamento del bonus mamme nel 2026?

Dal DPFP, il documento programmatico di finanza pubblica, emerge la volontà del Governo di rafforzare la misura dedicata alle lavoratrici madri con almeno 2 figli.

Con la nuova Legge di Bilancio quindi potrebbero arrivare importanti novità anche per il bonus mamme. Restano però alcune criticità per l’anno in corso: l’agevolazione che doveva partire a inizio anno, modificata in corso d’opera, è ancora ferma ai box.

Le madri di due figli vedranno le prime somme spettanti solo a dicembre.

Bonus mamme: verso il potenziamento nel 2026 ma l’agevolazione è ancora ferma

Tra gli obiettivi programmatici della prossima Legge di Bilancio c’è anche il potenziamento del bonus mamme, l’agevolazione dedicata alle lavoratrici madri di almeno due figli.

Lo si legge nel Documento Programmatico di Finanza Pubblica (DPFP), approvato nell’ultimo Consiglio dei Ministri e trasmesso al Parlamento.

Si tratta, ricordiamo, del testo che indica la direzione dell’economia italiana e anticipa la programmazione delle politiche economiche del Governo (sostituisce la vecchia NADEF). Rappresenta, quindi, l’inaugurazione dei lavori che porteranno all’approvazione della Legge di Bilancio 2026.

Al fine di confermare il proprio supporto alla partecipazione e occupazione femminile, nonché alla crescita della natalità”, si legge nel testo, “è stata disposta un’integrazione di reddito mensile di 40 euro destinata alle lavoratrici madri nel 2025”.

“Tale misura sarà confermata e potenziata.”

Si va dunque verso il potenziamento della misura ma resta ancora da capire in che modo e forma sarà concretizzato.

Il 2025 è stato un anno turbolento per quel che riguarda l’applicazione del bonus mamme. Dopo le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2025, in particolare per le madri di due figli, l’agevolazione si è sdoppiata per via delle modifiche introdotte dal DL n. 95/2025: in campo ci sono una decontribuzione e un contributo netto, e anche le strade per richiedere l’agevolazione sono diventate due.

E se per le madri di almeno 3 figli occupate a tempo indeterminato non è cambiato nulla rispetto all’anno scorso, in quanto continuano ad applicarsi i vecchi criteri di agevolazione (ricevono un esonero contributivo totale, fino a un massimo di 3.000 euro, finché il più giovane non diventa maggiorenne), lo stesso non si può dire per le madri di due figli, che ancora non hanno visto un soldo.

Per effetto delle modifiche apportate dal citato DL n. 95/2025, il bonus lavoratrici madri di due figli è cambiato radicalmente rispetto a quanto previsto inizialmente per l’anno in corso: dall’esonero contributivo si è passati ad un contributo di massimo 480 euro in busta paga.

Come funzionerà il nuovo bonus mamme?

Per le lavoratrici madri di due figli si passa, dunque, da un esonero dal versamento della contribuzione a loro carico ad un contributo esentasse in busta paga dal valore di 40 euro mensili per 12 mesi, quindi di massimo 480 euro.

La somma, però, sarà erogata in un’unica soluzione a dicembre.

Si attende infatti ancora la pubblicazione del decreto attuativo della misura, e delle successive istruzioni operative da parte dell’INPS che dissiperanno tutti i dubbi sul funzionamento della novità.

Ad oggi, infatti, c’è ancora confusione attorno alle modalità di applicazione del bonus. Secondo quanto indicato nel citato decreto, potranno ricevere il contributo fino a un massimo di 480 euro le madri con un reddito fino a 40.000 euro:

  • lavoratrici dipendenti, a tempo determinato o indeterminato, autonome e professioniste con due figli o figlie fino ai 10 anni del più giovane;
  • occupate a tempo determinato, autonome e professioniste con almeno tre figli o figlie fino ai 18 anni del più giovane.

A cambiare sono anche le modalità di domanda per il bonus mamme.

Nel caso della decontribuzione messa in campo dalla Manovra 2024 non è necessario inviare una vera e propria richiesta, perché si possa applicare l’esonero contributivo la lavoratrice interessata deve solo comunicare i codici fiscali dei figli al datore di lavoro o direttamente all’INPS.

Per il bonus che ha la forma di un contributo fino a 480 euro, invece, si dovrà inviare un’apposita domanda all’INPS. Le istruzioni da seguire, come detto, saranno definite dallo stesso Istituto dopo la pubblicazione del decreto ministeriale.

Resta da vedere quali aspetti verranno potenziati in sede di Legge di Bilancio 2026, ma prima si dovrà arrivare a definire in concreto il funzionamento della misura.

Questo sito contribuisce all'audience di Logo Evolution adv Network